Not Vital sul viaggio come motore della sua arte

L’artista Not Vital racconta il legame tra la sua arte e il viaggio nella terza videointervista nata dalla partnership tra Domus e Porto Academy.

Nato nel 1948 nel villaggio di Sent, nella valle dell’Engadina, la vita di Not Vital è legata indissolubilmente al viaggio. Il giovane artista lascerà le Alpi svizzere prima per studiare a Parigi e Roma, poi per trasferirsi a New York, nel 1974. Nel dinamico ambiente artistico della Grande Mela degli anni Settanta, Not Vital entra a far parte di un gruppo eterogeneo di artisti, una tribù che comprendeva Jean-Michel Basquiat, Keith Haring, Julian Schnabel e Grace Jones.

Il lavoro di Not Vital è sfaccettato, onirico e difficile da descrivere, poiché espresso attraverso una molteplicità di media – dalla pittura al disegno, dalla stampa alla scultura. Ciò che tutte queste espressioni della sua poetica condividono, è l’intreccio di viaggio e habitat, che rende il suo lavoro radicato nei luoghi che visita. La sua ricerca, che ruota attorno alla trasformazione del familiare in un misterioso non familiare, si è espansa negli anni 2000, attraverso la creazione di edifici, dove si relaziona programmaticamente con l’artigianato e le tradizioni locali. Conduce una vita nomadica, ma vive e lavora principalmente tra Pechino, Rio de Janeiro e Sent.

Realizzata presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Porto, progettata da Alvaro Siza, questa intervista è frutto della collaborazione tra Domus e Porto Academy. Dal 2013, la scuola estiva Porto Academy alimenta la passione per l’architettura attraverso un’esperienza aperta a studenti e architetti provenienti da tutto il mondo. L’edizione 2018 si è tenuta dal 20 al 27 luglio, e non ha fatto eccezione.

  • Porto Academy
  • Amélia Brandão Costa, Rodrigo da Costa Lima
  • Facoltà di Architettura dell’Università di Porto, Portogallo
  • Giulia Ricci
  • Ivo Tavares Studio
  • Non-Verbal Club
  • Not Vital
  • Amélia Brandão Costa
  • Giulia Ricci
  • 2018