L'architetto dell'Euro

La storia come materiale per esplorare il nostro presente nel nuovo film di Duncan Campbell per la galleria Hotel di Londra.

Il protagonista di Arbeit, il nuovo film del giovane artista irlandese Duncan Campbell, è Hans Tietmeyer. Johannes (Hans) Tietmeyer nasce a Metelen, Westfalia, nel 1931. Negli anni '60 inizia la sua carriera nel Ministero Federale dell'Economia in Germania per poi divenire presidente della Bundesbank dal 1993 al 1999. Hans—in questo modo la voce narrante del film di Campbell si rivolge al protagonista—sarà uno degli uomini più importanti nel guidare la difficile e complessa trasformazione dell'economia europea tra gli anni '80 e gli anni '90 contribuendo in modo sostanziale alla creazione del paesaggio finanziario contemporaneo e alla nascita della moneta unica europea. Un uomo rude e severo, di tradizione cattolica, disciplinato e prussiano, instancabile lavoratore ed economista visionario e conservatore insieme. "Penso a te come a una quercia della Westfalia, caro Johannes" esordisce il narratore della pellicola di Campbell. Dalle immagini delle campagne tedesche muove il racconto in bianco e nero dell'artista irlandese. Un montaggio di foto storiche, stills di cinegiornali, sequenze composte ad hoc, brani da spot pubblicitari per ricostruire "non in modo accurato" scientifico e analitico, ma "approssimativamente" e attraverso messe a fuoco progressive la vita di un personaggio decisivo per le vicende del nostro tempo.
Arbeit (2011), fotogramma del film, courtesy dell'artista e HOTEL, London
Arbeit (2011), fotogramma del film, courtesy dell'artista e HOTEL, London
Tietmeyer è presentato volutamente come una figura storica, parte di un passato remoto nonostante ricopra ancora cariche pubbliche e sia vicepresidente della Bank for International Settlements di Basilea. Il foundfootage, gli interventi sulla pellicola sgranata ci trasportano immediatamente sulle tracce della vita del protagonista in Germania. Ma ciò che è Storia appare allo spettatore come racconto perso in una piega del tempo. Il fim si compone formalmente come un collage di frammenti di pellicola e vecchie fotografie. Intersecano il montaggio alcune sequenze a campo buio nelle quali compaiono all'improvviso delle luci. Lampade che si accendono e poi si spengono lentamente negli occhi dello spettatore, come bagliori della memoria o fari di un possibile set per un'intervista che non ha mai avuto luogo. La voce del narratore che ci guida attraverso le immagini montate in sequenza ha un carattere difficilmente decifrabile. In alcuni casi si rivolge direttamente a Tietmeyer, in altri allo spettatore in altri ancora descrive in modo impersonale i fatti. Il tono del racconto ha un sapore teatrale, forse radiofonico e contemporaneamente confidenziale. Teorie economiche, aneddoti personali, il rapporto di Hans con la stampa e frammenti dello scenario sociale, urbano e politico tedesco si mescolano e confondono quasi a comporre uno sfuocato flusso di memorie e ricordi che arrivano fino alla nostra drammatica crisi presente. Dagli studi accademici alle politiche per la riunificazione fino all'attentato che subì nel 1988 ad opera della Rote Armee Fraktion, gli episodi del film, seppure abbiano sempre un unico fuoco, cioè la figura di Tietmeyer stesso, sembrano volutamente non produrre una teoria logica, una sequenza di fatti e vicenede in grado di dare delle risposte e raccontare la verità.
Arbeit (2011), fotogramma del film, courtesy dell'artista e HOTEL, London
Arbeit (2011), fotogramma del film, courtesy dell'artista e HOTEL, London
Il racconto ha un carattere beckettiano: è sospeso nel tempo, forse non ha un inizio, forse non ha una fine e il succedersi degli accadimenti sembra quasi paradossalmente non avere luogo. L'indagine di Campbell è un collage di storia e finzione che propone agli occhi dello spettatore una molteplicità di immagini da combinare e attraverso le quali ricostruire una propria versione dei fatti, una propria verità. L'opera è sì docufiction, filmcollage e racconto, ma si rivela contemporaneamente una strategia di indagine del passato, un modo di collezionare e ricomporre memorie ed accadimenti sfruttando il passato stesso come material da ricombinare e attraverso il quale produrre un nuovo corpo narrativo, una forma. Nei primi anni '90 dopo gli studi accademici a Glasgow, Duncan Campbell aveva fondato insieme ad alcuni artisti Radiotuesday. Una radio amatoriale nel cui programma a musica e compilation, si intrecciavano spesso frammenti audio raccolti fuori onda, silenzi e sperimentazione sul montaggio e sul suono. Il lavoro sul montaggio per Radiotuesday sembra in qualche modo il punto di partenza per l'elaborazione della pratica di indagine, esplorazione e collage filmico che seguirà nel lavoro del giovane autore irlandese.
L'indagine di Campbell è un collage di storia e finzione che propone agli occhi dello spettatore una molteplicità di immagini da combinare e attraverso le quali ricostruire una propria verità
Arbeit (2011), fotogramma del film, courtesy dell'artista e HOTEL, London
Arbeit (2011), fotogramma del film, courtesy dell'artista e HOTEL, London
Così com'era successo nei due precedenti film documentari di Campbell Bernadette (2008) —la storia della più giovane donna parlamentare in Gran Bretagna, nonché appasionata portavoce della protesta Nordirlandese—e Make it New John (2009) , in Arbeit lo spettatore è invitato a seguire il flusso del racconto e contemporaneamente a perdere la trama del film a deviare il suo pensiare osservando le fotografie dei dettagli degli interni della Deutsche Bank o delle cucine delle università tedesche del dopoguerra, le strade ed i mercati in piazza di Francoforte o le vetrine dei negozi prima della riunificazione. "La moneta, Hans" recita ancora la voce narrante "è più di una parte del sistema economico essa è il riflesso dei desideri e delle sofferenze di una nazione". Sullo schermo della proiezione intanto scorrono close-ups di banconote tedesche, le figure storiche su di esse stampigliate, i decori, le filigrane e le geometrie differenti che le caratterizzano. Dettagli che abbiamo forse osservato mille volte tra le nostre mani, su tutte le banconote del mondo. Il cambio di scala dell'immagine carica di una perturbante auraticità quell'oggetto—la banconota, pezzo di carta tanto comune quanto traboccante di storia e senso—e contemporaneamente allontana lo spettatore dal contesto narrativo proiettandolo in una dimensione astratta e sospesa.
Arbeit (2011), fotogramma del film, courtesy dell'artista e HOTEL, London
Arbeit (2011), fotogramma del film, courtesy dell'artista e HOTEL, London
Un lento zoommare di camera sulle forme di un grafico di un recente andamento finanziario su uno schermo luminoso, pixel per pixel, punto per punto chiude il film. Tutto quello che è stato, ogni episodio della Storia ci ha portato sin qui. Il racconto di Campbell su Tietmeyer è il racconto di un paesaggio di cose persone e fatti della nostra storia economica attraverso la quale perdersi, pensare, osservare e ri-costruire una propria versione dei fatti. "Your life belongs to you and that the good is to live it". Francesco Garutti
Bernadette (2008), fotogramma del film, courtesy dall'artista e HOTEL, London
Bernadette (2008), fotogramma del film, courtesy dall'artista e HOTEL, London
Make it New John (2009), fotogramma del film, courtesy dell'artista e HOTEL, London
Make it New John (2009), fotogramma del film, courtesy dell'artista e HOTEL, London
Make it New John (2009), fotogramma del film, courtesy dell'artista e HOTEL, London
Make it New John (2009), fotogramma del film, courtesy dell'artista e HOTEL, London
Make it New John (2009), fotogramma del film, courtesy dell'artista e HOTEL, London
Make it New John (2009), fotogramma del film, courtesy dell'artista e HOTEL, London

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