Donald Judd
Il fondamentale saggio di Donald Judd Specific Object, benché scritto negli anni Sessanta, suona ancora come un commento alla prassi contemporanea. La mostra estiva della galleria Johann Koenig di Berlino riunisce sedici artisti "emergenti ed emersi", estranei alla cerchia consueta della galleria, in una mostra incentrata sulla scultura contemporanea. Con poche eccezioni la maggior parte delle opere è stata realizzata negli anni più recenti.
Il lungo titolo della mostra rappresenta una specie di descrizione guidata dell'esposizione: La scultura è un'opera d'arte tridimensionale creata dando forma o combinando materiali solidi – tipicamente una pietra come il marmo – oppure metallo, vetro, legno. Si possono usare anche materiali più morbidi ("plastici") come l'argilla, i tessuti, la plastica, i polimeri e metalli più dolci. La mostra dà un nuovo sguardo alla situazione contemporanea delle opere tridimensionali. Dimostra come parecchie opere abbiano in comune il ritorno all'uso delle competenze artigianali, al fai da te e all'autorialità. Tutte tendenze che si sono sviluppate da qualche anno a questa parte e hanno forse raggiunto il loro apogeo. Le opere tridimensionali prendono le distanze dall'oggetto ben rifinito, meccanico, prodotto industrialmente da terzi. Oggi l'interesse per la manualità artigianale è onnipresente nella società, in un ritorno ai saperi professionali che ispira diffidenza nei confronti della produzione e delle scelte di massa e mette fine all'eccesso di scelte consumistiche. Queste opere puntano poi a uno stile di vita a basso consumo, attento all'ambiente. Infine (la cosa più importante) riportano l'attenzione sul riconoscimento dell'autorialità.
Nello spazio principale le sculture rispettano una precisa divisione dello spazio, quasi un meticoloso schema di agopuntura. C'è un pittorico assemblage murale di Jessica Stockholder (nata nel 1959). Sandwichkasten (2003) appende cartoni curvi in una struttura metallica dell'artista tedesco Michael Beutler (nato nel 1976), che spesso usa materiali edili e li adatta con semplici accorgimenti per creare sculture architettoniche.
Model 8, 2006: un pezzo in gesso dell'artista belga Michel François che fa parte della serie dei 'modelli' scultorei creati ricoprendo di gesso vari oggetti quotidiani. Hoper II, 2011: una forma antropomorfa rivestita di alluminio verniciato di nero. È dell'artista argentino Eduardo Basualdo (nato nel 1977), che unisce luce, oggetti cinetici ed elementi scultorei per creare scenari poetici. Tempio di Apollo, 2010, opera dell'artista belga Jan De Cock (nato nel 1976), è un piedestallo da macchina fotografica composto da un collage di sculture modulari come colonne, fontane, templi, timpani e fotografie di edifici moderni in rovina, che crea un collegamento tra l'architettura modernista e la struttura del suo modello antico.
Un fuoco d'artificio dentro un contenitore di vetro industriale è esposto dall'artista newyorchese Jason Kraus (nato nel 1983). Nell'angolo di una parete dimenticata si può vedere 1/2 a 2 fer (2010), sbarra colorata sormontata da una lampadina dell'artista newyorchese Andy Coolquitt (nato nel 1964). Le sue sculture lineari astratte sono fatte di manici di scopa, paglia di plastica e altri objets trouvés, talvolta collegati a una lampadina. La sua opera trasforma oggetti di serie in un linguaggio personale.
Le opere in mostra analizzano, ciascuna a sui modo, l'etimologia della parola scultura e il suo rapporto con l'oggetto e con la situazione contemporanea. Angelique Campens
Fino al 27 agosto, 2011
Sculpture is three-dimensional artwork created by shaping or combining hard materials...
Gallery Johan Koenig
Dessauer Straße 6-7, Berlino
Artisti: Darren Bader / Eduardo Basualdo / Phyllida Barlow / Michael Beutler / Andy Coolquitt / Jan de Cock / Agathe Fleury / Michel François / Martha Friedman / Kasia Fudakowski / Jason Kraus / Justin Matherly / Lili Reynaud-Dewar / Martin Soto Climent / Jessica Stockholder / Johannes Wald
Le opere in mostra analizzano, ciascuna a sui modo, l'etimologia della parola scultura e il suo rapporto con l'oggetto e con la situazione contemporanea.
