Per dimostrare la sua tesi, la mostra sviluppa il tema della multiculturalità e del nomadismo strutturandosi idealmente in due parti complementari tra loro, base e punto di approdo ideale del discorso. Le quindici grandi video installazioni che si susseguono lungo il perimetro della sala sono prodotte da artisti principalmente non occidentali che concentrano la loro indagine sulla rappresentazione di storie diverse, frutto di culture e prassi profondamente differenti tra di loro e proprio per questo in grado di raccontare un universo quanto mai sfaccettato. Questo percorso per tappe in giro per il mondo porta al cuore della mostra, al centro dello spazio: il progetto speciale Ablo, un collage di dieci video-ritratti da tre minuti ciascuno commissionati a dieci artisti italiani (Dafne Boggeri, Gianluca e Massimiliano De Serio, Riccardo Giacconi, Sabina Grasso, Antonio Guiotto, Domenico Mangano, Patrizia Montani, Maria Domenica Rapicavoli, Patrizio Di Massimo, Diego Marcon) e curato da Roberta Lombardi.
Il protagonista dei video è Abdoul Kader Traore (in arte Ablo), un musicista del Burkina Faso che vive a Milano e suona nell'orchestra multietnica di via Padova. Qui la storia che si racconta è sempre la stessa, ma è l'osservatore, il punto di vista a essere cambiato, e a portare quindi nella storia dello stesso uomo la ricchezza di una visione multipla. "Proprio come accade nel film Rashomon di Akira Kurosawa", afferma Bonami, "dove ognuno dei protagonisti racconta la stessa storia arricchendola di sfumature e di significati". Ablo passa "di mano in mano" per essere raccontato tramite il suono della sua musica abbinato alle immagini di una sala dove insegna percussione, dalle sue mani che battono sui tamburi sul Monte Stella, da un primo piano delle sue labbra che raccontano la sua storia, da una fiaba della sua terra natale, dall'incontro preparatorio per il progetto di un artista, da un incontro in una trattoria milanese, dal racconto della storia di un ragazzo del suo Paese… Ablo diventa quindi la conclusione simbolica della mostra, la dimostrazione di come siano lo scambio e l'incontro continuo tra più persone e tra più culture a costituire la ricchezza della nostra società. E di come il video sappia raccontare questo incontro con semplicità e efficacia. Loredana Mascheroni
