Un vero e proprio viaggio nella storia dell’arte del Novecento che parte dalle esperienze futuriste per arrivare agli artisti contemporanei, ai recenti lavori di giovani artisti quali Maurizio Cattelan, Patrick Tuttofuoco, Eva Marisaldi, Liliana Moro.
L’avvio dell’esposizione coincide con l’esperienza futurista e in particolare con La camera dei bambini progettata da Giacomo Balla nel 1914 con all’interno un armadio bianco e verde esposto in mostra. “Il giocattolo futurista sarà utilissimo anche all’adulto, poiché lo manterrà giovane, agile, festante, disinvolto, pronto a tutto, instancabile, istintivo e intuitivo”, scriveva Balla insieme a Fortunato Depero nel manifesto Ricostruzione futurista dell’universo.
Dal futurismo al dadaismo, il gioco più rappresentato nell’ambito degli artisti dada sono gli scacchi: in mostra si trovano i libri sugli scacchi di Duchamp e le scacchiere di Man Ray, oltre un poema scritto da Duchamp in occasione di una mostra di Man Ray. Sul fronte degli artisti stranieri appartenenti alle avanguardie anche opere di Paul Klee, Joan Mirò e Fernand Leger. Il Nouveau Realisme è rappresentato dalle opere di Mimmo Rotella, Niki de Saint Phalle, Jean Tinguely.
Un’attenzione particolare è stata dedicata a due storici protagonisti dell’arte italiana che hanno fatto del gioco inteso nella sua dimensione poetica e culturale un aspetto essenziale della loro ricerca: Bruno Munari e Fausto Melotti.
fino a 13.5.2003
L’arte del gioco. Da Klee a Boetti
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