Aillagon lascia l’incarico in una fase di polemica nei confronti della politica adottata per il Centre Pompidou. Recentemente aveva esposto numerose riserve sulla possibilità di attuare nuovi progetti culturali, sottolineando l’insufficienza dei finanziamenti statali, pari a 65 milioni di euro l’anno. Un importo che, secondo Aillagon, serve solo a coprire gli stipendi e i costi ordinari, lasciando privi di fondi i progetti per l’attività espositiva e artistica, per sostenere i quali il centro deve ricorrere a risorse interne.
Aillagon aveva anche chiesto al governo di adottare una politica chiara nei confronti delle arti contemporanee, evitando la creazione, nell’area parigina, di istituzioni concorrenti. Premesse positive, alla luce degli ultimi fatti, proprio perché indicano per Racine, con Aillagon ministro, la possibilità di contare su nuovi fondi statali.
http://www.cnac-gp.fr/Pompidou/Home.nsf/docs/fhome
