Seicento tra le più significative opere letterarie e plastiche prodotte dal movimento creato a Parigi dallo scrittore André Breton costituiscono il corpus della grande mostra allestita al Beaubourg per raccontare gli “anni d’oro” del surrealismo, quelli tra le due guerre mondiali. Punto di partenza del percorso è Giorgio de Chirico, considerato precursore del surrealismo con la sua enigmatica pittura metafisica dalla palese componente onirica: nella prima sala sono esposte cinque tele dell'artista, tra cui “Canto d’amore” e il “Ritratto premonitore di Apollinaire”, il poeta che senza saperlo dette il nome alla corrente surrealista (aveva definito ‘dramma surrealista’ una sua commedia, termine di cui Breton si impadroni nel Primo Manifesto Surrealista del 1924).

In letteratura, Paul Eluard, Louis Aragon, Raymond Queneau, evocati al Beaubourg dai loro scritti spesso illustrati da artisti della ‘famiglia’, furono alcuni dei principali protagonisti di questa “liberazione dell'uomo dal razionalismo della cultura borghese”. Il sogno, l’erotismo, la bestemmia, la città, sono invece tra i temi principali trattati dai grandi protagonisti di questo percorso nelle arti plastiche, da Max Ernst a Salvador Dalì, da Joan Miró a Tanguy, da André Masson a Magritte, passando per il Picasso dell’anatomia delle tre donne, e le sculture “inutili e da gettar via” di Giacometti.

fino a 24.6.2002
La Révolution surréaliste
Centre national d’art et de culture Georges Pompidou, Parigi
T +33-1-44781233
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