Il Danish Pavilion per Tokyo 2020, tra Lego e sostenibilità

In occasione delle Olimpiadi rimandate al 2021 nasce un sorprendente edificio realizzato con 2.500 sedie in legno e plastica riciclata, che ne disegnano le pareti come mattoncini. Lo firma lo studio danese Lendager Group, famoso in tutto il mondo per il suo impegno sostenibile.

Christian Dahl, Head of Design and Operations dello studio danese Lendager Group mostra la sedia-modulo che funziona come una sorta di mattoncino Lego per costruire le pareti del padiglione.

Foto David Zanardi

Una volta separati, ciascun modulo funziona come una seduta con doppia funzione: usando il lato lungo come schienale,  è una classica sedia da pranzo, ma capovolgendone la seduta, diventa una sorta di poltroncina più bassa e confortevole. Le 2500 sedie che compongono il padiglione, saranno numerate e, una volta smontata la struttura, verrano messe in vendita al pubblico.

Foto David Zanardi

Il modello in legno del Danish Pavilion fa bella mostra nell’area centrale dello studio di Copnehagen, dedicata alla presentazione dei progetti in corso.

Foto David Zanardi

Still life dei semplici elementi costruttivi della sedia. La struttura portante è in legno proveniente dalla regione del terremoto di  Fukushima, in Giappone. La seduta, invece, è realizzata con plastica riciclata, recuperata soprattutto dalle cosiddette ‘isole artificiali di plastica’ sparse nell’Oceano.

Foto David Zanardi

Il camminamento circolare intorno alla fontana, funziona come uno snodo di distribuzione per condurre i visitatori alle mostre allestite all'interno del padiglione, mentre le arcate ritagliano ampie vedute sul paesaggio circostante.

Credit Josep Villanueva Studio

Le pareti sono realizzate con sedie impilate (ciascuna misura cm 60x60x70), che funzionano come blocchi di costruzione modulari, uniti meccanicamente grazie a semplici giunti  usati per collegare i tubi da ponteggio nei cantieri edili. 

La sequenza mostra la costruzione di una delle pareti del padiglione: si parte da una singola sedia sino ad arrivare  a un  totale di 2.500 pezzi. Lo schema mostra anche come il modulo costruttivo permette di realizzare non solo pareti ‘piene’ ma anche ampie apertura ad arco.

Una veduta d’insieme del padiglione, che abbraccia l’iconica fontana del Parco Hibiya, oasi verde di Tokyo. L’edificio è stato concepito per essere completamente smontato, utilizzando materiali sostenibili, riciclabili (legno) e riciclati (plastica).

Le pareti sono realizzate con sedie impilate (ciascuna misura cm 60x60x70), che funzionano come blocchi di costruzione modulari, uniti meccanicamente grazie a semplici giunti  usati per collegare i tubi da ponteggio nei cantieri edili. 

“La sostenibilità? È da sempre il nostro focus. Quello che noi ci proponiamo è rendere i nostri progetti il più sostenibile possibile”. Come dare torto a Christian Dahl, Head of Design and Operations dello studio Lendager Group con base a Copenhagen, in Danimarca: è sufficiente dare un’occhiata al carnet di progetti del team danese per trovare un'immediata e concreta conferma alle sue parole.

Il progetto più recente, il Danish Pavilion creato per le Olimpiadi di Tokyo 2020 (ma ormai rimandate nel 2021, causa pandemia) è l’occasione del nostro incontro (in tempi non sospetti) con l’architetto Dahl. “Abbiamo vinto il concorso nel settembre del 2019”, ci spiega il progettista. “L’idea di partenza è quella di mostrare al pubblico dei Giochi Olimpici le soluzioni innovative del design danese, esplorando un’ampia gamma di settori (sanità, istruzione, cultura, industria, food, ecc) attraverso una ricerca puntuale sui materiali e sulle modalità costruttive, sempre con lo sguardo rivolto alla sostenibilità”. Il risultato è un sorprendente edificio pensato come una maxi costruzione Lego che, al posto dei classici mattoncini, usa 2.500 sedie modulari (ciascuna misura 60x60x70 cm), realizzate con il legno proveniente dalla regione del terremoto di Fukushima, e con la plastica riciclata.

L’architetto Christian Dahl, aiutato da un suo collaboratore, mostra come si impilano due sedie, sfruttando un semplice giunto, che abitualmente si usa per collegare i tubi nelle impalcature dei cantiere. Foto David Zanardi

II padiglione sarà costruito attorno all’iconica fontana del Parco Hibiya, polmone verde  di Tokyo,  per creare uno spazio sempre aperto al pubblico. “Ma solo quando i visitatori entreranno all’interno,  attraverso le enormi aperture ad arco che disegnano il padiglione, potranno rendersi conto che tutte le pareti sono realizzate con sedie impilate una sull’altra. Sedie che, poi,  potranno comperare, una volta che la struttura sarà smontata”, conclude il progettista.
Il progetto è sviluppato dal Ministero dell’Industria e delle Finanza danese e da VisitDenmark in collaborazione con The Danish Industry Foundation e Realdania.

Foto David Zanardi

Christian Dahl, Head of Design and Operations dello studio danese Lendager Group mostra la sedia-modulo che funziona come una sorta di mattoncino Lego per costruire le pareti del padiglione.

Foto David Zanardi

Una volta separati, ciascun modulo funziona come una seduta con doppia funzione: usando il lato lungo come schienale,  è una classica sedia da pranzo, ma capovolgendone la seduta, diventa una sorta di poltroncina più bassa e confortevole. Le 2500 sedie che compongono il padiglione, saranno numerate e, una volta smontata la struttura, verrano messe in vendita al pubblico.

Foto David Zanardi

Il modello in legno del Danish Pavilion fa bella mostra nell’area centrale dello studio di Copnehagen, dedicata alla presentazione dei progetti in corso.

Foto David Zanardi

Still life dei semplici elementi costruttivi della sedia. La struttura portante è in legno proveniente dalla regione del terremoto di  Fukushima, in Giappone. La seduta, invece, è realizzata con plastica riciclata, recuperata soprattutto dalle cosiddette ‘isole artificiali di plastica’ sparse nell’Oceano.

Credit Josep Villanueva Studio

Il camminamento circolare intorno alla fontana, funziona come uno snodo di distribuzione per condurre i visitatori alle mostre allestite all'interno del padiglione, mentre le arcate ritagliano ampie vedute sul paesaggio circostante.

Le pareti sono realizzate con sedie impilate (ciascuna misura cm 60x60x70), che funzionano come blocchi di costruzione modulari, uniti meccanicamente grazie a semplici giunti  usati per collegare i tubi da ponteggio nei cantieri edili. 

La sequenza mostra la costruzione di una delle pareti del padiglione: si parte da una singola sedia sino ad arrivare  a un  totale di 2.500 pezzi. Lo schema mostra anche come il modulo costruttivo permette di realizzare non solo pareti ‘piene’ ma anche ampie apertura ad arco.

Una veduta d’insieme del padiglione, che abbraccia l’iconica fontana del Parco Hibiya, oasi verde di Tokyo. L’edificio è stato concepito per essere completamente smontato, utilizzando materiali sostenibili, riciclabili (legno) e riciclati (plastica).

Le pareti sono realizzate con sedie impilate (ciascuna misura cm 60x60x70), che funzionano come blocchi di costruzione modulari, uniti meccanicamente grazie a semplici giunti  usati per collegare i tubi da ponteggio nei cantieri edili.