“La sostenibilità? È da sempre il nostro focus. Quello che noi ci proponiamo è rendere i nostri progetti il più sostenibile possibile”. Come dare torto a Christian Dahl, Head of Design and Operations dello studio Lendager Group con base a Copenhagen, in Danimarca: è sufficiente dare un’occhiata al carnet di progetti del team danese per trovare un'immediata e concreta conferma alle sue parole.
Il progetto più recente, il Danish Pavilion creato per le Olimpiadi di Tokyo 2020 (ma ormai rimandate nel 2021, causa pandemia) è l’occasione del nostro incontro (in tempi non sospetti) con l’architetto Dahl. “Abbiamo vinto il concorso nel settembre del 2019”, ci spiega il progettista. “L’idea di partenza è quella di mostrare al pubblico dei Giochi Olimpici le soluzioni innovative del design danese, esplorando un’ampia gamma di settori (sanità, istruzione, cultura, industria, food, ecc) attraverso una ricerca puntuale sui materiali e sulle modalità costruttive, sempre con lo sguardo rivolto alla sostenibilità”. Il risultato è un sorprendente edificio pensato come una maxi costruzione Lego che, al posto dei classici mattoncini, usa 2.500 sedie modulari (ciascuna misura 60x60x70 cm), realizzate con il legno proveniente dalla regione del terremoto di Fukushima, e con la plastica riciclata.

II padiglione sarà costruito attorno all’iconica fontana del Parco Hibiya, polmone verde di Tokyo, per creare uno spazio sempre aperto al pubblico. “Ma solo quando i visitatori entreranno all’interno, attraverso le enormi aperture ad arco che disegnano il padiglione, potranno rendersi conto che tutte le pareti sono realizzate con sedie impilate una sull’altra. Sedie che, poi, potranno comperare, una volta che la struttura sarà smontata”, conclude il progettista.
Il progetto è sviluppato dal Ministero dell’Industria e delle Finanza danese e da VisitDenmark in collaborazione con The Danish Industry Foundation e Realdania.