Fluidità in e out
Come saranno le case del futuro in Australia
Semplici volumi in cemento a vista per una casa sulle colline portoghesi
Il minimalismo concreto di un edificio residenziale a Città del Messico
Tra lusso e natura selvaggia: una villa mimetica in Costa Rica
Una casa antica e contemporanea nel sobborgo australiano
La Petite, un caffè nel deserto in chiave minimalista
Quando la zona climatica lo permette, il confine tra interno ed esterno si fa sempre più indefinito grazie a pareti aperte e quinte scorrevoli, in una mancanza di caratterizzazione degli spazi che asseconda modi di vita informali e in costante divenire. Quando invece la casa mantiene intatto il suo perimetro, il verde prende piede all’interno delle mura domestiche, superando il concetto di mera decorazione della pianta in vaso per creare uno spazio demineralizzato, dove la coesistenza con la flora si impone come una nuova, rassicurante normalità.
La zona di filtro
Un telaio metallico avvolge una casa nelle campagne laziali
Come creare una cortina capace di mediare tra interno ed esterno, regolandone il grado di osmosi attraverso una nuova volumetria? A assolvere questa funzione di membrana sono armature metalliche dove appendere tende che regolano l’ombra e la vista, o morbidi cannucciati che si protendono verso il giardino, delineando nuovi spazi di sosta.
Mimetismo specchiato
Un verde moltiplicato grazie ad una inaspettata parete a specchio, in un dialogo rinnovato con la vegetazione circostante. È l’inedita trovata di una residenza a Madrid, dove lo studio spagnolo delaVegaCanolasso ha progettato un’estensione capace di mimetizzarsi tra la folta vegetazione, moltiplicandone i riflessi verdi e rinnovando il nostro desiderio di entrare in relazione con le piante, anche solo se attraverso una astuta finzione.
Lo scorcio verso il cielo
Lo sguardo verso il cielo è sicuramente il più sottovalutato tra le viste in architettura. Per ovviare a questa dimenticanza ed entrare in relazione con un contesto naturale di assoluta eccezionalità, alcuni progetti scelgono una grande apertura circolare come dispositivo in grado di enfatizzare la verticalità, inaugurando un canale di comunicazione diretto con le stelle.
La foresta in casa
Là dove non è possibile concedersi il privilegio di usufruire di spazi esterni in città, serre ed erbari invadono gli interni domestici. La moltiplicazione del verde avviene grazie a strutture importanti che superano l’ambizione di contribuire alla produzione alimentare, pur sempre macchinosa rispetto a ben più facili possibilità di approvvigionamento di frutta e verdura. Piuttosto, il presupposto sembra quello di inserire un simulacro di vegetazione, non ancora ufficialmente finalizzato alla purificazione dell’aria, ma atto ad indurre un sentimento positivo di olistico benessere.
Amache
Leaf hammock, Tugrul Gövsa, Gaea Forms, 2008
Un’amaca che non si può ripiegare, ma che grazie all’inedito anello ovale in poliestere rinforzato prende la veste di un vero e proprio mobile da outdoor: pensata per offrire un supporto ergonomico ideale per il sonno, Leaf può accogliere fino a 2 persone. Le corde all’interno della struttura possono essere sostituite individualmente, garantendo maggiore longevità al prodotto.
The Hammock, atelier oï, Louis Vuitton Objets Nomades, 2012
Concepita per la collezione Objets Nomades che il marchio di lusso francese Louis Vuitton sta costruendo negli anni intorno al tema del nomadismo e degli arredi trasformabili, The Hammock si distingue per il particolare intreccio di lunghe strisce di pelle fermate da 786 rivetti, una reinterpretazione dall’alto savoir-faire artigianale che restituisce all’amaca un inedito pattern.
Osmose, Sakura Adachi, Fermob, 2013
Piegabile all’occorrenza, la sua struttura autoportante a doppio anello in acciaio tubolare può essere utilizzata in esterno come eventualmente in interno. Gli inserti in tessuto, compreso quello superiore che funziona da parasole, possono essere tolti grazie ad apposite zip.
Swingrest Hanging Lounger, Daniel Pouzet, Dedon
Dondolo dalla struttura in alluminio con una corda intrecciata in polietilene ad alta densità, si offre come spazio sospeso dalle sembianze di un nido collettivo. Un piccolo tavolino laterale integrato assicura un piano di appoggio che può ruotare di 180 gradi.
N°28 Climate Confusion Assistance, Bless
Espressione massimalista dell’amaca in virtù dell’imponente spessore dei fili e della profondità del colore nero, si distingue per l’intreccio a maglia comune a numerosi abiti e accessori prodotti dal duo composto da Desiree Heiss e Ines Kaag.
Cocoon Brothers Bell, Louis Vuitton, 2015
Reinterpretazione vitalista del tema tropicale tanto caro ai due fratelli brasiliani, Cocoon si distingue per le alte finiture artigianali tra cui in particolare il trattamento della pelle, che risulta liscia all’esterno e trapuntata all’interno.
Swing Chair, Patricia Urquiola, Objets Nomades, Vuitton, 2015
Incontro felice di materiali e forme quali gli anelli in metallo, la ricca maglia intrecciata in poliuretano, i cuscini in cuoio e i mollettoni metallo color oro, Swing Chair spicca per il carattere grafico che scaturisce dall’equilibrio tra i suoi componenti eterogenei.
Farniente, Paola Lenti, 2017
Completamente realizzata in tessuto, Farniente prende vita dall’incontro tra i diversi colori delle trame, un tratto distintivo della ricerca degli arredi di Paola Lenti.
Wellbeing, Ilse Crawford, Nanimarquina
Ode alla componente sensoriali dei materiali, l’amaca progettata da Studioilse si distingue per la scelta di fibre naturali in filiera corta filate a mano senza candeggina o coloranti.
Wooden Hammock, Adam Cornish, 2017.
Esito di un assemblaggio tra moduli in multistrato dalla forma di boomerang e distanziatori in gomma, Wood Hammock mette in discussione le aspettative legate alle prestazioni dei materiali attraverso l’individuazione di un nuovo comfort ergonomico.
Nomad Hammock, 2018
Evoluzione contemporanea dell’amaca trasportabile, Nomad Hammock può essere ripiegata in uno zaino per escursioni dove inserire anche oggetti personali. È realizzata in Cordura, materiale impermeabile che garantisce anche una piena ventilazione.
Maka, Yaiza Dronkers Londoño
Piccolo rifugio adattabile agli spazi verdi come alla città, questo piccolo cocoon a sospensione realizzato con un filo di grande spessore sposa le tecniche della filatura e della maglia per esaltare l’aspetto protettivo ed accogliente della materia.
Urban retreat, Pia Wüstenberg, Utopia and Utility, 2017
Piccolo rifugio adattabile agli spazi verdi come alla città, questo piccolo cocoon a sospensione realizzato con un filo di grande spessore sposa le tecniche della filatura e della maglia per esaltare l’aspetto protettivo ed accogliente della materia.
Pink Beasts, Fernando Laposse, 2019
Presentata come installazione al Design Miami District nel 2019 insieme ad altri oggetti prodotti dall’artista messicano Fernando Laposse, l’amaca – sviluppata in collaborazione con la designer dei tessuti Angeka Damman – è realizzata in sisal, una fibra ricavata dall’agave bollita in una sostanza ricavata dalla cocciniglia per assumere lo specifico colore rosa. Il processo di produzione si pone così come un paradigma sostenibile che evita l’utilizzo di plastica e di processi di tintura inquinanti.
Leaf hammock, Tugrul Gövsa, Gaea Forms, 2008
Un’amaca che non si può ripiegare, ma che grazie all’inedito anello ovale in poliestere rinforzato prende la veste di un vero e proprio mobile da outdoor: pensata per offrire un supporto ergonomico ideale per il sonno, Leaf può accogliere fino a 2 persone. Le corde all’interno della struttura possono essere sostituite individualmente, garantendo maggiore longevità al prodotto.
The Hammock, atelier oï, Louis Vuitton Objets Nomades, 2012
Concepita per la collezione Objets Nomades che il marchio di lusso francese Louis Vuitton sta costruendo negli anni intorno al tema del nomadismo e degli arredi trasformabili, The Hammock si distingue per il particolare intreccio di lunghe strisce di pelle fermate da 786 rivetti, una reinterpretazione dall’alto savoir-faire artigianale che restituisce all’amaca un inedito pattern.
Osmose, Sakura Adachi, Fermob, 2013
Piegabile all’occorrenza, la sua struttura autoportante a doppio anello in acciaio tubolare può essere utilizzata in esterno come eventualmente in interno. Gli inserti in tessuto, compreso quello superiore che funziona da parasole, possono essere tolti grazie ad apposite zip.
Swingrest Hanging Lounger, Daniel Pouzet, Dedon
Dondolo dalla struttura in alluminio con una corda intrecciata in polietilene ad alta densità, si offre come spazio sospeso dalle sembianze di un nido collettivo. Un piccolo tavolino laterale integrato assicura un piano di appoggio che può ruotare di 180 gradi.
N°28 Climate Confusion Assistance, Bless
Espressione massimalista dell’amaca in virtù dell’imponente spessore dei fili e della profondità del colore nero, si distingue per l’intreccio a maglia comune a numerosi abiti e accessori prodotti dal duo composto da Desiree Heiss e Ines Kaag.
Cocoon Brothers Bell, Louis Vuitton, 2015
Reinterpretazione vitalista del tema tropicale tanto caro ai due fratelli brasiliani, Cocoon si distingue per le alte finiture artigianali tra cui in particolare il trattamento della pelle, che risulta liscia all’esterno e trapuntata all’interno.
Swing Chair, Patricia Urquiola, Objets Nomades, Vuitton, 2015
Incontro felice di materiali e forme quali gli anelli in metallo, la ricca maglia intrecciata in poliuretano, i cuscini in cuoio e i mollettoni metallo color oro, Swing Chair spicca per il carattere grafico che scaturisce dall’equilibrio tra i suoi componenti eterogenei.
Farniente, Paola Lenti, 2017
Completamente realizzata in tessuto, Farniente prende vita dall’incontro tra i diversi colori delle trame, un tratto distintivo della ricerca degli arredi di Paola Lenti.
Wellbeing, Ilse Crawford, Nanimarquina
Ode alla componente sensoriali dei materiali, l’amaca progettata da Studioilse si distingue per la scelta di fibre naturali in filiera corta filate a mano senza candeggina o coloranti.
Wooden Hammock, Adam Cornish, 2017.
Esito di un assemblaggio tra moduli in multistrato dalla forma di boomerang e distanziatori in gomma, Wood Hammock mette in discussione le aspettative legate alle prestazioni dei materiali attraverso l’individuazione di un nuovo comfort ergonomico.
Nomad Hammock, 2018
Evoluzione contemporanea dell’amaca trasportabile, Nomad Hammock può essere ripiegata in uno zaino per escursioni dove inserire anche oggetti personali. È realizzata in Cordura, materiale impermeabile che garantisce anche una piena ventilazione.
Maka, Yaiza Dronkers Londoño
Piccolo rifugio adattabile agli spazi verdi come alla città, questo piccolo cocoon a sospensione realizzato con un filo di grande spessore sposa le tecniche della filatura e della maglia per esaltare l’aspetto protettivo ed accogliente della materia.
Urban retreat, Pia Wüstenberg, Utopia and Utility, 2017
Piccolo rifugio adattabile agli spazi verdi come alla città, questo piccolo cocoon a sospensione realizzato con un filo di grande spessore sposa le tecniche della filatura e della maglia per esaltare l’aspetto protettivo ed accogliente della materia.
Pink Beasts, Fernando Laposse, 2019
Presentata come installazione al Design Miami District nel 2019 insieme ad altri oggetti prodotti dall’artista messicano Fernando Laposse, l’amaca – sviluppata in collaborazione con la designer dei tessuti Angeka Damman – è realizzata in sisal, una fibra ricavata dall’agave bollita in una sostanza ricavata dalla cocciniglia per assumere lo specifico colore rosa. Il processo di produzione si pone così come un paradigma sostenibile che evita l’utilizzo di plastica e di processi di tintura inquinanti.
La privacy all’interno di ambienti domestici condivisi è un’esigenza psicologica in forte crescita. Ecco allora che il fascino primordiale dell’amaca – con il suo dondolio sospeso, ma anche la sua natura avvolgente, come una cortina - si rinnova in ambienti privatissimi e confinati, spesso ricavati da spazi esterni di risulta, in piena continuità visiva con la casa, ma protetti dagli sguardi altrui.
Invasione della strada (o del tetto)
Due sedie di metallo adattabili a interni e giardini
Come saranno le case del futuro in Australia
Una villa in Perù scandita da angoli inaspettati
A Kuala Lumpur una struttura coloniale abbandonata diventa centro per le arti
Rispettare la proliferazione del terzo paesaggio, inglobando la nuova architettura nel verde spontaneo preesistente, ma anche usufruire di arredi mobili che, senza chiedere permesso, invadono anarchicamente la strada e i tetti. Natura e costruito si scambiano i ruoli, occupando ognuno lo spazio dell’altro, in un ennesimo caso di fluidità che racconta ancora una volta il nostro desiderio di spezzare i confini netti tra pubblico e privato, tra natura e spazio abitato.
Braceri
Il richiamo del fuoco rivive con un arredo da esterno dall’essenza archetipica: un focolare realizzato in roccia vulcanica, UMO, che contiene la fiamma trasformandosi in un oggetto rituale da contemplazione.
Tenda in giardino
Dress Tents
Mediterraneo: quando il campeggio non rinuncia alle comodità
Le nuove strutture temporanee negli spazi aperti prendono la forma di una tenda mobile da rivisitare con impulso creativo. Candenzata in drappeggi multipli, dà vita ad installazioni che si impongono per la caratterizzazione ritmica dello spazio. Ancora, la tenda rivive in forme provocatorie ed ironiche, quali quelle di un abito-dimora. Nella versione glamping, è un complice del comfort sotto le spoglie di una tensostruttura dai tratti scultorei.
Immagine di apertura: The Godown di Ling Hao Architects a Kuala Lumpur. Photo Fabian Ong.