Outdoor, i trend dell’estate

Dalle pubblicazioni di Domuswebi, una carrellata ragionata di tendenze che identificano i nuovi spazi outdoor, tra soluzioni architettoniche, organizzazione del verde e nuovi usi degli arredi.

Fluidità in e out

Quando la zona climatica lo permette, il confine tra interno ed esterno si fa sempre più indefinito grazie a pareti aperte e quinte scorrevoli, in una mancanza di caratterizzazione degli spazi che asseconda modi di vita informali e in costante divenire. Quando invece la casa mantiene intatto il suo perimetro, il verde prende piede all’interno delle mura domestiche, superando il concetto di mera decorazione della pianta in vaso per creare uno spazio demineralizzato, dove la coesistenza con la flora si impone come una nuova, rassicurante normalità.

La zona di filtro

Come creare una cortina capace di mediare tra interno ed esterno, regolandone il grado di osmosi attraverso una nuova volumetria? A assolvere questa funzione di membrana sono armature metalliche dove appendere tende che regolano l’ombra e la vista, o morbidi cannucciati che si protendono verso il giardino, delineando nuovi spazi di sosta.

Mimetismo specchiato

delaVegaCanolasso, La Madriguera, Madrid, Spagna, 2019. Foto Imagen Subliminal

Un verde moltiplicato grazie ad una inaspettata parete a specchio, in un dialogo rinnovato con la vegetazione circostante. È l’inedita trovata di una residenza a Madrid, dove lo studio spagnolo delaVegaCanolasso ha progettato un’estensione capace di mimetizzarsi tra la folta vegetazione, moltiplicandone i riflessi verdi e rinnovando il nostro desiderio di entrare in relazione con le piante, anche solo se attraverso una astuta finzione.

Lo scorcio verso il cielo

KWY.studio, Visitor Center Desert X Al Ula, Al Ula, Arabia Saudita, 2020. Photo Colin Robertson

Lo sguardo verso il cielo è sicuramente il più sottovalutato tra le viste in architettura. Per ovviare a questa dimenticanza ed entrare in relazione con un contesto naturale di assoluta eccezionalità, alcuni progetti scelgono una grande apertura circolare come dispositivo in grado di enfatizzare la verticalità, inaugurando un canale di comunicazione diretto con le stelle.

La foresta in casa

Natalia Bazaiou, Spinning the Garden, Atene, Grecia, 2020. Foto Cathy Cunliffe

Là dove non è possibile concedersi il privilegio di usufruire di spazi esterni in città, serre ed erbari invadono gli interni domestici. La moltiplicazione del verde avviene grazie a strutture importanti che superano l’ambizione di contribuire alla produzione alimentare, pur sempre macchinosa rispetto a ben più facili possibilità di approvvigionamento di frutta e verdura. Piuttosto, il presupposto sembra quello di inserire un simulacro di vegetazione, non ancora ufficialmente finalizzato alla purificazione dell’aria, ma atto ad indurre un sentimento positivo di olistico benessere.

Amache

La privacy all’interno di ambienti domestici condivisi è un’esigenza psicologica in forte crescita. Ecco allora che il fascino primordiale dell’amaca – con il suo dondolio sospeso, ma anche la sua natura avvolgente, come una cortina - si rinnova in ambienti privatissimi e confinati, spesso ricavati da spazi esterni di risulta, in piena continuità visiva con la casa, ma protetti dagli sguardi altrui.  

Invasione della strada (o del tetto)

Rispettare la proliferazione del terzo paesaggio, inglobando la nuova architettura nel verde spontaneo preesistente, ma anche usufruire di arredi mobili che, senza chiedere permesso, invadono anarchicamente la strada e i tetti. Natura e costruito si scambiano i ruoli, occupando ognuno lo spazio dell’altro, in un ennesimo caso di fluidità che racconta ancora una volta il nostro desiderio di spezzare i confini netti tra pubblico e privato, tra natura e spazio abitato.

Braceri

Caterina Moretti e Alejandra Carmon, focolare UMO, Guadalajara, Messico, 2017

Il richiamo del fuoco rivive con un arredo da esterno dall’essenza archetipica: un focolare realizzato in roccia vulcanica, UMO, che contiene la fiamma trasformandosi in un oggetto rituale da contemplazione.

Tenda in giardino

Le nuove strutture temporanee negli spazi aperti prendono la forma di una tenda mobile da rivisitare con impulso creativo. Candenzata in drappeggi multipli, dà vita ad installazioni che si impongono per la caratterizzazione ritmica dello spazio. Ancora, la tenda rivive in forme provocatorie ed ironiche, quali quelle di un abito-dimora. Nella versione glamping, è un complice del comfort sotto le spoglie di una tensostruttura dai tratti scultorei.

Immagine di apertura: The Godown di Ling Hao Architects a Kuala Lumpur. Photo Fabian Ong.

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