Un “flatiron” dal tratto modernista a Città del Messico

In linea con una storia di architetture “ostinate” e resilienti, una torre per uffici nella capitale messicana aggira i vincoli planivolumetrici dell’area divenendo un landmark nel tessuto urbano in evoluzione.

Come insegna la storia dell’architettura, i vincoli non sono mai stati un deterrente per una progettazione che accoglie le difficoltà come una sfida, e sa trasformarle in stimolo compositivo. Ne sono un esempio gli edifici “flatiron”, risultato ostinato e resiliente di adattamento dell’architettura a forti costrizioni plani-volumetriche – come l’inserimento in lotti spigolosi, ritagliati tra innesti viabilistici ed edificazioni esistenti da cui origina la tipica forma a “ferro da stiro” – che nel corso del tempo sono diventati landmarks iconici del paesaggio urbano (a partire dal capostipite newyorkese di Burnham).

È il caso anche di questa torre progettata da HEMAA, intrappolata in un lotto triangolare tra uno stretto asse viario e la storica ferrovia di Cuernavaca a Città del Messico, in un quartiere un tempo periferico e ora in vivace traformazione.

L’edificio si eleva come un prisma vetrato a marcato andamento longitudinale che, seguendo i limiti del sito, si assottiglia progressivamente in larghezza verso est fino a comprimersi in una singola campata.

HEMAA, Ferrocarril de Cuernavaca 780, Città del Messico, Messico 2022

Il piano terra, accessibile dai due ingressi simmetrici disposti sui fronti nord e sud, ospita uno spazio commerciale, una caffetteria e il blocco di servizi, oltre a due piattaforme robotizzate per l’accesso all’autorimessa interrata; uno spazio pubblico esterno alimenta la connettività con il quartiere e offre occasioni di sosta e relazione. Ai piani superiori, ambienti fluidi, grazie alla struttura puntiforme in acciaio e alle vetrate strutturali che liberano da partizioni intermedie, offrono la massima flessibilità e versatilità funzionale. In copertura, la superficie costruita si contrae e lascia spazio ad un’ampia terrazza panoramica, da cui si apre una vista spettacolare sulla città e sul Parco Chapultepec.

HEMAA, Ferrocarril de Cuernavaca 780, Città del Messico, Messico 2022

Memore di un’impostazione progettuale “classica” che rivive nella chiara tripartizione degli alzati (la base leggermente rientrante, la facciata e il coronamento superiore) e nell’applicazione, laddove possibile, delle proporzioni auree, l’opera interpreta felicemente il lessico moderno del grattacielo in acciaio, cemento e vetro, integrandolo con una sensibilità contemporanea in termini di prestazioni anti-sismiche e sostenibilità ambientale (l’edificio è certificato LEED) e contribuendo ad arricchire, con la sua sagoma svettante e scultorea, la narrativa di un tessuto urbano in evoluzione. 

Team di progetto:
Santiago Hernández Matos, Alejandra Tornel Cahue, José Miguel Fainsod Castro, José Pedro López González, Alonso Sánchez Toscano, Adriana Aguirre Becerra, Andrea Motilla Chávez, Daniela Parra Orozco, José Miguel Santivañez Gómez, Juan Octavio Ferreira, Mónica García Cruz, Patricio Salgado Rodríguez
Ingegneria strutturale:
PESA
Impianti elettrici:
DEC
Idraulica:
Garza Maldonado
Impianti meccanici:
CYVSA
Impianti speciali:
TecnoBuildings
Paesaggio:
DLC Architects

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