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Costa Azzurra: un itinerario di architettura e arte, verso Marsiglia

È una meta turistica mitologica, d’estate più che mai. Abbiamo selezionato alcuni punti immancabili per gli appassionati di architettura, design, arte e paesaggio.

Per gli appassionati di arte e architettura, il percorso che attraversa la Costa Azzurra è costellato di gemme che hanno fatto la storia dell’architettura e dell’arte del XX secolo. Da Roquebrune-Cap-Martin, dove si trovano le residenze estive di Le Corbusier e Eileen Gray, passando per la Fondazione Maeght di Josep Lluís Sert, dalla Chapelle du Saint-Marie du Rosaire di Henri Matisse a Vence al Palais Bulles di Antti Lovag, fino alle marine, grandi edifici residenziali realizzati a partire dagli anni Sessanta per accogliere il turismo di massa.

Eileen Gray, Le Corbusier e l’impresario italiano


A Roquebrune-Cap-Martin, a poca distanza l’uno dall’altro, sorgono le residenze moderne (quanto leggendarie) di Eileen Gray e Le Corbusier, rispettivamente villa E-1027 (1929) e il Cabanon (1952). Oltre a queste, vi sono anche la struttura ricettiva Étoile de mer e la villa dell’architetto parigino Jean Badovici. Thomas “Robert” Rebutato, un idraulico sanremese, lavorò sui prototipi per cabine, ispirate a quelle tradizionali dei pescatori, e, nel 1949 aprì l’Étoile de mer, realizzato con la stessa tecnica. Si narra che Le Corbusier, ospite di Badovici e Gray, mise piede nel ristorante nel giorno di apertura. Fra Rebutato e di Le Corbusier naque un’amicizia, tanto che gli spazi sono ancora decorati dai lavori di entrambi. L’architetto svizzero-francese, venuto a mancare proprio mentre nuotava in queste acque, è sepolto nel cimitero del paese.

Matisse a Vence


La cappella di Saint-Marie du Rosaire fu realizzata fra il 1947 e il 1951 da un ormai anziano Henri Matisse, che pare guardasse a questo lavoro come a uno dei suoi più importanti. La piccola e semplice struttura, con pianta a L e superfici intonacate di bianco, ospita un ciclo pittorico del maestro e i suoi vetri colorati. La storia vuole che l’infermiera Monique Bourgeois, che aveva curato Matisse nel 1941 e successivamente posato per lui come modella, entrò nel 1943 nel convento dominicano di Vence. Fu lei ad invitarlo alla realizzazione dell’edificio: Matisse iniziò a lavorare al progetto nel 1947.

La Fondation Maeght: arte moderna a Saint-Paul-de-Vence


Nata dall’amicizia fra Aimé e Marguerite Maeght con Josep Lluís Sert, architetto catalano, la Fondazione Maeght aprì le sue porte nel 1964. Fulcro e ritrovo di personalità quali Joan Miró, Marc Chagall, Alberto Giacometti, Georges Braque, Alexander Calder e Fernand Léger, la struttura oggi raccoglie le opere di questa comunità artistica. Oggi rappresenta una delle più importanti collezioni del Ventesimo secolo.

Villeneuve-Loubet, le grandi marine


Per chi è affascinato dalle grandi strutture del moderno e delle sue speculazioni, Marina Baie des Anges è certamente un luogo da inserire nell’itinerario verso marsiglia. Nata dall’incontro fra il progettista André Minangoy e il promotore Jean Marchand, è un corpo continuo e bianco che abbraccia l’area del porto di Villeneuve-Loubet, che si alza vertiginosamente in quattro punti.

Vallauris, Picasso e la ceramica


Il museo nazionale Picasso “La Guerre et la Paix” al Château de Vallauris comprende una cappella decorata da Pablo Picasso. Il ciclo pittorico tratta i temi della pace e della guerra, seguendo il percorso già tracciato con Guernica e Massacro in Corea. Dipinta nel 1952, essa dà il nome al museo stesso. Dopo il periodo ad Antibes, Picasso visse a Vallauris dal 1948 al 1955. In una vecchia fabbrica di profumo dismessa. Qui si dedicò intensamente alla produzione legata alla ceramica.

Théoule-sur-Mer, le bolle di Pierre Cardin


Realizzato dall’architetto ungherese Antti Lovag fra il 1975 e il 1989, il Palais Bulles fu commissionato da Pierre Bernard, un industriale francese. Nel 1992, alla morte di Bernard, fu lo stilista Pierre Cardin ad acquistarlo come sua residenza estiva. L’habitologue, come l’architetto stesso amava definirsi, disegnò degli spazi in completa assenza di linee rette: ne risulta un ambiente avvolgente e scultoreo di cemento, nei toni terra. La struttura comprende un anfiteatro all’aperto, 10 camere da letto, piscine e cascate, inserite in un vasto parco. La casa è stata ristrutturata nel 2016 è stato completato il restauro di Odile Decq ed è oggi sul mercato.

Un grande albergo storico a Saint-Tropez

Vista della facciata sud di Latitude 43. Foto Helmut Giersiefen/ via Wikicommons

Patrimonio protetto dal 1996, la struttura è una gemma modernista disegnata da Georges-Henri Pingusson e completata nel 1932. Il bianco e longilineo corpo dell’Hôtel Latitude 43 pare galleggiare fra la pineta e il mare, come una nave. E non è un caso: le grandi aperture orizzontali, i lunghi corridoi e le stanze che ricordano cabine, tradiscono l’ispirazione alle strutture navali di Pingusson, sulla scia dell’incalzante modernità suggerita da Le Corbusier nel 1923, con Vers une architecture.

La Venezia della Francia del sud


Era il 14 giugno 1966 quando venne emesso il permesso di costruire questa curiosa città nuova: una specie di Venezia alla francese. Fu François Spoerry, architetto, sviluppatore e urbanista a progettarla come città nuova, in rottura con i principi dei CIAM (Congressi Internazionali di Architettura Moderna). Spoerry era amante della densità e del vernacolare, e li portò in questo lotto di terra nel comune di Grimaud. La forma è quella di una città d’acqua, dove ogni residente ha accesso ai canali e, potenzialmente, a una barca.

Hyères, un importante polo per il design

Commissionata da Charles e Marie-Laure de Noailles a Robert Mallet-Stevens, Villa Noailles fu completata nel 1927. La residenza rappresenta una uno dei primi esempi compiuti di razionalismo modernista in Francia. Ampliata a più riprese nel tempo, la villa sulla baia di Hyères rappresenta oggi un polo imprescindibile per il mondo del design. Questo grazie anzitutto alla Design Parade, evento annuale di interior design.

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