In vendita una villa di Barry Dierks, l’archistar dell’età dell’oro della Costa Azzurra

A casa sua era ospite Picasso, ha creato la casa di Somerset Maugham: nella prima metà del Novecento, Dierks ha dedicato la sua vita alla progettazione di ville nella Cote d’Azur, contribuendo a crearne il mito. 

Barry Dierks è l’architetto americano che tra il 1925 e il 1960 ha costruito la sua carriera progettando oltre 100 ville moderniste in Costa Azzurra per nobili, celebrità e ricchi investitori. Un nome che è rimasto per pochi, ma la cui eredità è enorme. 

Dopo la realizzazione di Le Trident, la sua prima casa sulla costa sud della Francia, realizzata per sé e il compagno Eric Sawyer nel 1925, Dierks ha iniziato a imporsi come uno degli architetti più influenti della regione, contribuendo a ridefinire l’identità architettonica del luogo. Questo succedeva, ricordiamolo, in anni in cui la Costa Azzurra diventava un riferimento globale per la nascita del turismo balneare, un fenomeno del Novecento che diamo per scontato esistere da sempre.

Barry Dierks, Villa Araba, Varazze, Liguria, Italia, 1925. Courtesy Lionard

I suoi progetti, sobri ma imponenti, rispondevano perfettamente al gusto dell’epoca: una modernità fatta di cemento, volumi netti e linee pulite, lontana dalle decorazioni ridondanti dell’Art Déco (almeno all’esterno), ma comunque capace di trasmettere prestigio e monumentalità.

Ma tra le sue creazioni, a circa un centinaio di km dalla Costa Azzurra, c’è anche una villa in Italia, nello specifico a Varazze, in Liguria. Progettata nel 1929, la villa, oggi proposta sul mercato da Lionard Luxury Real Estate, conserva intatti i tratti distintivi dell’approccio progettuale di Dierks.

Circondata da un parco botanico privato di 3.400 metri quadrati, la proprietà include piscine naturali alimentate con acqua marina. Anche i resti della Torre della Mola – usata come fortino e postazione di vedetta durante la Seconda Guerra Mondiale – si integrano con discrezione nel contesto paesaggistico della villa.

Barry Dierks, Villa Araba, Varazze, Liguria, Italia, 1925. Courtesy Lionard

L’impianto compositivo riflette la volontà di Dierks di creare un dialogo continuo tra architettura e natura, attraverso grandi portefinestre, logge e terrazze che aprono gli spazi interni verso l’esterno. La struttura principale, articolata su tre livelli, culmina in una torretta panoramica – la cosiddetta “Stanza del Capitano”, un punto di osservazione privilegiato, mentre il punto focale del progetto è la Loggia della Meridiana, un ambiente semiaperto affaticato sul mare e definito da archi bianchi di 8 metri d’altezza, che Dierks utilizza come dispositivi visivi per incorniciare il paesaggio. 

Nelle sue ville, Dierks adotta un linguaggio deliberatamente modernista: pareti bianche, linee pulite, piante funzionali e una costante attenzione al rapporto tra edificio e contesto. Al tempo stesso, non rinuncia a quella monumentalità richiesta dall’alto rango della sua committenza. Tra le sue opere più note c’è sicuramente quella progettata per l’attrice Maxine Elliott, lo Château de l’Horizon, dove nel 1949 è stato celebrato il matrimonio tra Rita Hayworth e Aly Khan, ma anche la residenza dello scrittore inglese Somerset Maugham a Saint-Jean-Cap-Ferrat e quella per Grace Moore, attrice e cantante soprannominata “l’usignolo del Tennessee”.

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