Una galleria tra cielo e terra: l’ultima architettura di Richard Rogers

The Richard Rogers’ Drawing Gallery, una galleria d’arte sospesa tra i vigneti del paesaggio provenzale dello Château La Coste è l’ultimo progetto firmato dall’archistar italiano naturalizzato inglese. Lo ricorda il guest editor Jean Nouvel.

Questo articolo è stato pubblicato in origine su Domus 1065, febbraio 2022.

Richard, quando pensavo a te, spesso, mi ritornavano alla mente le parole di Léo Ferré, poeta mediterraneo monegasco e italiano d’adozione: “Ehi Monsieur Richard! Tutto bene? Richard, l’ultimo per la staffa!”. Secondo Léo, gli amici “sarebbe meglio incontrarli solo in certe ore pallide della notte, con i problemi di un uomo, problemi di malinconia”. 

Forza Richard, l’ultimo per la staffa! Sì Richard, a Château La Coste, dal tuo amico Paddy, l’irlandese geniale inventore di questo giardino di artisti, architetti e viticoltori, hai lasciato un segno semplice, chiaro, schietto, quello di un salto nel vuoto. Nel blu azzurro del cielo mediterraneo che mi ha immediatamente fatto pensare allo scatto inquietante dell’immagine di Yves Klein che si getta nel vuoto! Il tuo salto è anche un salto verso l’Italia ed è un tuffo nel verde delle querce da sughero e delle vigne, verso l’orizzonte della Quille, una sorta di obelisco, traccia della storia millenaria di questa bella campagna. 

La tua lunga promenade museale nel vuoto è limpida: connette gli artisti con la terra e con il cosmo allo stesso tempo. È un semplice gesto d’artista che accoglie gli artisti. Gioca a meraviglia con gli alberi, con le luci, con le nuvole e le loro continue variazioni. Essenziale, certo, la semplicità è la tua naturale eleganza: dei volumi, delle strutture, evidenza del sottile attaccamento al suolo. 

Rogers Stirk Harbour + Partners Richard Rogers Drawing Gallery, Luberon Nature Park, Francia, 2020. Foto © Stephane Aboudaram – We Are Content(s) – Château La Coste
Rogers Stirk Harbour + Partners, Richard Rogers Drawing Gallery, Luberon Nature Park, Francia, 2020. Foto © Stephane Aboudaram – We Are Content(s) – Château La Coste

La tua abilità discreta è chiedersi: Come lanciarsi nel vuoto con leggerezza? Come saltare nel vuoto come se fosse normale? Dai Richard, l’ultimo per la staffa. È semplicemente come aver fermato il momento, una sospensione del tempo, uno scatto eterno tra cielo e terra, come se il film si fosse arrestato, con una piccolissima differenza: non è bidimensionale, è reale. È in presenza, come si dice oggi. 

Ehi Richard, tutto bene? Era l’ultimo per la staffa... Andrà tutto benissimo, poiché senza fartene accorgere hai immortalato l’evidenza di questa preziosa fragilità che si rinnova, il mistero degli esseri viventi.

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