"La mia casa: la casa
di uno scapolo è un
po' monca come la
sua vita, ma può avere
qualche vantaggio che
le deriva proprio dai
caratteri di questa
condizione. Cioè una certa disinvoltura
e tuttavia lo svolgimento di
un discorso coerente (forse un
monologo?) non interrotto dai
gusti altrui". L'appartamento
privato di Ernesto Nathan Rogers
a Milano, in un edificio ottocentesco
nel centro storico, è la dimora
che il direttore di Casabella
Continuità ha finalmente fissato
a metà degli anni Cinquanta,
dopo venti anni di spostamenti da
un albergo all'altro.
Al livello inferiore tre piccoli
ambienti in sequenza, distribuiti
parallelamente al giardino interno,
sul quale aprono porte finestre;
al livello superiore lo studio
e la camera da letto.
Gli ambienti sono rivestiti da
teli in panama del Madagascar che
scorrono su binari, a nascondere
di volta in volta vani a muro con
ripiani, un mobile bar, un armadio.
I pavimenti sono coperti da
tappeti e stuoie del Montenegro.
Numerosi i quadri: Capogrossi,
Calder, Sambonet, Max Bill, Munari, Léger,
Le Corbusier.
Nello spazio quadrato dell'ingresso
Rogers ha accordato una libreria con ripiani
a vassoio in compensato di betulla appesi a
nastri di canapa nera, una piccola biblioteca
in palissandro su rotelle in stile inglese, due
poltroncine da giardino verniciate di bianco.
Nell'ambiente successivo del pranzo,
quattro sedie di Chiavari sono disposte attorno
a un tavolo da giardino in metallo laccato.
Una libreria scorrevole appesa a un binario,
alternatamente schermata sui due lati da
stecche in frassino, può chiudere come un
cancello il passaggio tra questo ambiente e il
successivo, quello del soggiorno. Nella libreria,
quadri e ceramiche peruviane, greche,
messicane, brasiliane.
Un grande dipinto cinese della dinastia
Ching è sospeso al soffitto del terzo ambiente.
Al di sotto, un divano disegnato dai BPR per
Arflex, composto da tre sedute indipendenti, e
una poltrona viennese della fine dell'Ottocento.
Poltrone in vimini prodotte da Castano sono
nello studio – la sedia a dondolo è modificata
da Rogers – e nel soggiorno, con una tasca
interna portariviste.
Sono pochi e semplici i mobili disegnati
personalmente e fatti eseguire da Piero Frigerio
di Cantù. La casa è fatta soprattutto da oggetti
senza un particolare valore economico, comperati
durante numerosi viaggi per il mondo o nelle
botteghe degli antiquari. Oggetti che rappresentano
la vita e gli affetti del proprietario. Diverso è il piccolo appartamento per uno
scapolo in un sottotetto d'angolo con vista sul
Castello Sforzesco, che nasce dal disegno di
un giovane architetto. L'appartamento è in
via Jacini, l'architetto
è Marco Zanuso, che
organizza nel 1955 per
il signor Olivetti – "una
persona che vive sola e
viene ad abitarvi a periodi"
– una sequenza di
ambienti verso una grande
apertura sul terrazzo
panoramico.
Anche se si tratta di
uno dei suoi primi interni
privati, nel progetto di
Zanuso si riconoscono
già il disegno chiaro dei
volumi e degli spazi, il
movimento continuo delle pareti bianche di
calce comprese tra pavimento e soffitto uguali,
in listoni di legno pitch-pine. Il soffitto si piega
in corrispondenza della luce, nella grande
apertura del soggiorno-studio sul terrazzo e
nel lucernario a tamburo ottagonale sopra l'ingresso.
I pochi mobili e oggetti che arredano il
sottotetto sono scelti dal committente.
La "casa per uno scapolo" progettata da
Giulio Minoletti a Varenna, protesa come una
mensola dal muro di contenimento a sfiorare
l'acqua del lago e abitata da un attivo proprietario
in accappatoio, può essere considerata
il prototipo di questa nuova tipologia del
dopoguerra che, attraverso numerosi esempi,
propone spazi ridotti e flessibili – a Varenna
tre letti accostati a costituire un immenso divano…
– arredati con praticità, senza rinunciare
all'eleganza di materiali nuovi e alla presenza di
qualche signorina sorpresa dal fotografo, quasi
a ricordarci che il celibato non è sempre una
condizione irreversibile.
Milanese singles
L'appartamento privato di Ernesto Nathan Rogers. Testo Luigi Spinelli. Foto Archivi Domus.
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- 15 maggio 2009
- Milano