Località dove trascorse lunghi periodi
di villeggiatura e a cui rimase sempre
molto legato. Costruita settant'anni
dopo per iniziativa dell'amministrazione
comunale, nel rispetto filologico del
progetto originale, è stata recentemente
inaugurata e dedicata ai morti di
entrambe le guerre mondiali.
Ignazio Gardella progetta la
Cappella di Varinella nel 1936 in
stile moderno e ancora oggi audace
e sorprendente, perché ben
poco può dirsi abituale, rispondente
all'idea comune di una costruzione
religiosa: al posto di un tetto
a falde una copertura orizzontale;
la facciata un profilo rettilineo;
nessuna immagine religiosa,
salvo una croce addossata a
un grigliato di mattoni; ai lati due
nude spalle di muratura in pietra.
Quasi un'edicola, lontana dall'idea
di cappella. Eppure il progetto
era stato pubblicato su
Casabella come esempio di architettura
moderna ed elogiato da
Pagano come significativa "lezione
di modestia".
Quali dunque
i pregi? La discrezione: le forme
semplici e dimesse dell'edificio
non intimidiscono ma rassicurano;
le dimensioni contenute
invitano a entrare. Un solo simbolo
religioso ricorda che siamo
in un luogo di preghiera. La
costruzione non appare imponente
e maestosa, al contrario benevola
e confidenziale: ci accoglie
con cordialità. La grande modestia:
ossia il desiderio di apparire
povera, umile, sobria. L'uso
dei materiali rustici, con cui sono
costruiti i casolari o le abitazioni
di paese, va interpretato come
atto di devozione e rispetto per i
caduti di Varinella: ivi sono nati
e da lì sono partiti per il fronte.
La rigorosa essenzialità: la
Cappella sembra una scatola,
delimitata da muri di pietra, da un
traforo di mattoni e da una soletta
in cemento. L'altare è una lastra
di lavagna senza modanature,
come la stele coi nomi dei caduti.
Nessun fregio, nessun ornamento
a disturbare la purezza dei volumi,
ad alterare il profilo degli elementi
architettonici. Rigore geometrico e
purezza compositiva, finalizzati a
una consapevole scelta: l'adesione
al Movimento Moderno. E quindi
un manto di asfalto sostituisce
le tegole; una copertura piana
le falde; una soletta in cemento
le capriate in legno. Perduta
la secolare forma a capanna, la
cappella si trasforma in un volume
cubico, in un solido geometrico,
rigoroso, puro ed essenziale.
Tale proposito di estrema semplicità
era giustificato, se si
pensa che l'architettura coeva
corrente si esibiva in stravaganti
imitazioni del passato.
Il Movimento Moderno voleva
un rapporto diretto con la
natura, maestra di sincerità. La
Cappella si apre quindi sull'orizzonte,
integrandosi con la vegetazione
e la campagna circostante.
Da un'architettura così intimamente
integrata con la natura
nasce una sensazione di serenità
e pace. Auguriamoci che
la Cappella sia per gli abitanti
di Varinella un luogo di conforto
e riposo, non di malinconia né
di tristezza. Jacopo Gardella
Two wars: one chapel
Ignazio Gardella progettò la cappella come monumento in memoria dei caduti della Grande Guerra per una piccola frazione di Arquata Scrivia, Varinella.

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- 07 gennaio 2009
- Varinella
