Arcipelago Italia. Appennini e sub-appennini meridionali

L’esplorazione del Padiglione Italia giunge in sud Italia, in terre meravigliose e tormentate. Qui più che altrove l’architettura può essere al contempo stimolo e strumento di riscatto.

Lasciato il Centro Italia, il viaggio prosegue verso sud lungo la dorsale appenninica, dalla Bocca di Forli (Isernia) al Passo dello Scalone (Cosenza), attraversando le porzioni sannita, campana e lucana degli Appennini. Sono terre belle e difficili di agricoltura e pastorizia, di parchi protetti e di terremoti che, ancora oggi, sono indissolubilmente legati alla memoria e ai toponimi locali. I progetti di Aquilonia e Cairano tentano proprio di cambiare uno scenario fermo al 1980, l’anno del grande sisma dell’Irpinia, provando a innescare sinergie sopite sotto troppe promesse mancate.

Img.1 Fabrizio Bellomo, Villaggio Cavatrulli, Cursi, ongoing
Img.2 +T Studio, Culture Centre, Aquilonia, Italy, 2015. Photos © Antonio Sena
Img.3 +T Studio, Culture Centre, Aquilonia, Italy, 2015. Photos © Antonio Sena
Img.4 Verderosa architetti, The organic hamlet, integrated renewal, Cairano, 2016. Photo © Antonio Bergamino
Img.5 Verderosa architetti, The organic hamlet, integrated renewal, Cairano, 2016. Photo © Archiovio Verderosa
Img.6 Andreco, De Gayardon Bureau, Piccinini, Land art with stone sheepfolds, Camerota, 2016
Img.7 Andreco, De Gayardon Bureau, Piccinini, Land art with stone sheepfolds, Camerota, 2016
Img.8 Netti Architetti, Torre Boraco, Manduria, Italu, 2013. Photo © Vittorio Carofiglio
Img.9 Fabrizio Bellomo, Villaggio Cavatrulli, Cursi, ongoing
Img.10 Raimondo Guidacci, Two houses, Orsara di Puglia, 2014. Photos © Alberto Muciaccia
Img.12 Raimondo Guidacci, Two houses, Orsara di Puglia, 2014. Photos © Alberto Muciaccia
Img.13 Felice Cavuoto Architetto, Piazza degli Emigranti, Montemilone, Italy, 2016
Img.14 Felice Cavuoto Architetto, Piazza degli Emigranti, Montemilone, Italy, 2016
Img.15 Nicola Fiorillo, The Alto Calore aqueduct: hidden springs and a water shaman, Solopaca, 2007. Photo © Pasquale Palmieri

Ma non è soltanto la tecnologia antisismica che può ridare vita a queste terre: c’è anche la bellezza. Come quella insita nell’opera di Land art del progetto Muricinari a Camerota (i muricinari sono specializzati nella costruzione di mura a secco) per il recupero degli ‘jazzi’ (ovili in pietra, una delle tipologie più antiche di ricovero per bestiame). La bellezza è anche la chiave di lettura dell’illuminazione dell’acquedotto Alto Calore, che presenta anche uno spettacolare intervento di Mimmo Paladino: da una ferita nella montagna si trae nuova linfa. Continuando verso il tacco dello Stivale lungo il Sub-appennino Dauno, il nostro itinerario racconta un’architettura dalla quale emerge l’importanza di processi di rigenerazione capaci di testimoniare un fermento culturale e un interesse per il bene comune. A Orsara, Raimondo Guidacci sperimenta due innesti che interrompono, senza dissonanza, la fitta sequenza del tessuto residenziale, mentre i progetti della riqualificazione di Piazza degli emigranti a Montemilone, quello del visionario Villaggio Cavatrulli a Cursi e del riuso della Torre Boraco di Manduria puntano sulla conversione di spazi negletti a favore della comunità e dell’economia turistica, senza tradire il genius loci.

Questo articolo è parte di “Arcipelago Italia”, lo speciale dedicato al Padiglione Italia, in allegato a Domus 1025, giugno 2018.

  • Arcipelago Italia
  • Mario Cucinella
  • Italia
  • fino al 26 novembre 2018
  • Arsenale della Biennale di Venezia
  • Campiello Tana 2169/F, Venezia