Il miglior premio europeo per giovani talenti ha premiato riuso, tutela del paesaggio e diritto ad abitare in città

I giovani laureati vincitori degli EUmies Awards Young Talent 2025 sono stati annunciati a Venezia, e i loro progetti raccontano urgenze dell’Europa e di tutto il mondo, tra foreste da preservare e architetture abbandonate da ripensare. 

Il paesaggio dei premi di architettura è ormai una foresta piuttosto intricata, dove sequoie mediatiche come il Pritzker si affiancano a tante realtà diverse, ognuna aperta su un dibattito specifico: con gli EUmies Awards, Fundació Mies van der Rohe e Creative Europe valorizzano da sempre il carattere di ricerca nell’architettura europea, e hanno aperto il discorso anche ai laureati segnalati dalle scuole europee di architettura, urbanistica e paesaggio, con l’EUmies Awards Young Talent.

I vincitori dell’edizione 2025 di EUmies Awards Young Talent – annunciati a Venezia in un evento che si unisce al programma della Biennale Architettura di quest’anno – confermano il solco già tracciato dagli EUmies nelle scorse edizioni, puntando i riflettori sui temi delle urgenze contemporanee, nelle città e nei territori europei come ormai di tutto il mondo.

James Langlois, “Poolside Politics”, EUmies Young Talent Open 2025

C’è il ritorno della città, pubblica e abitata in “Brave New Axis”, dove Spyridon Loukidis, Markos Georgios Sakellion e Georgios Thalassinos pensano ad una Atene che riconquista il suo cuore anarchico consolidatosi nel medioevo, rifiutando la linea retta neoclassica imposta dalla pianificazione primo ‘800, e valorizzando la presenza di quattro punti dinamici nel pieno centro città, nascosti sotto gli occhi di tutti (un forum, un falansterio che in centro riporta l’housing, due ex parcheggi che diventano spazio pubblico)

C’è la tutela del paesaggio nella ricerca di Vera Kellmann e Carolina von Hammerstein (TU Berlin), la “Forest and phoenix” dove a essere premiato è il lavoro dall’approccio olistico, nello stato del Brandeburgo, sulla prevenzione degli incendi boschivi, pensato riprogettando un competence center nel cuore della foresta e sviluppando strutture ibride nate per fare incontrare le diverse conoscenze e i processi che nella prevenzione sono coinvolti.

Il ruolo degli edifici abbandonati nelle città è invece la priorità per “Hotel Interim” di Andreas Stanzel della Bauhaus-Universitaet Weimar: c’è più valore nel loro riuso che nella loro demolizione, e a denunciarlo qui è il caso di un albergo nel centro di Halle, in Germania, prossimo ad essere demolito ma interpretato come spazio temporaneo per l’Università d’Arte della città.

Il premio ha anche una categoria aperta a scuole che non provengono dall’Unione Europa, supportata da Fundació Mies, lo Young Talent Open. A vincere quest’edizione la University of Westminster di Londra, con le “Poolside Politics” di James Langlois: ancora diritto alla città, ma soprattutto all’acqua, in un luogo come Marsiglia che fa  monumenti fronte mare, lasciando andare in malora le piscine cittadine: la Piscine Luminy, ora abbandonata tra città e calanques, è vista rinascere, riprogettata con gruppi marginalizzati della popolazione urbana, come aggregatore urbano di piccola produzione, attività pubbliche, e diritto condiviso al piacere di abitare un luogo.

Immagine di apertura: “Brave New Axis” di Spyridon Loukidis, Markos Georgios Sakellion e Georgios Thalassinos, EUmies Young Talent 2025

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