Il Premio Pritzker 2025 per l’architettura va a Liu Jiakun, architetto cinese che nel 1999 ha fondato lo studio Jiakun Architects di Chengdu. La sua è un’architettura “onesta”, che si basa sull’utilizzo di materiali locali, dell’artigianato al posto dei prodotti prefabbricati, con un processo sempre alla ricerca di modi più sostenibili per costruire, attingendo dalla tradizione cinese per creare nuove risposte contemporanee.
“Invece di uno stile, ha sviluppato una strategia che non si basa mai su un metodo ricorrente, ma piuttosto sulla valutazione delle caratteristiche e dei requisiti specifici di ogni progetto in modo diverso. In altre parole, Liu Jiakun prende le realtà presenti e le gestisce fino al punto di offrire a volte uno scenario completamente nuovo della vita quotidiana” sostiene la giuria.
Con un’esperienza di oltre 40 anni, Jiakun ha realizzato in Cina molte opere notevoli, che hanno tanto della sua doppia professione da architetto e scrittore: “Scrivere romanzi e praticare l’architettura sono forme d’arte distinte e non ho cercato deliberatamente di combinarle. Tuttavia, forse a causa del mio doppio background, nel mio lavoro c’è una connessione intrinseca tra di loro, come la qualità narrativa e la ricerca della poesia nei miei progetti” ha detto Jiakun.

Tra i progetti che manifestano chiaramente il metodo progettuale dell’architetto, ci sono quelli realizzati con i cosiddetti “mattoni della rinascita”, creati con le macerie delle rovine del terremoto di Wenchuan del 2008, operazione che ha richiesto una ricerca tecnologica su come rinforzarli e renderli efficienti. Con questi mattoni sono composte due delle sue opere agli antipodi per dimensioni, entrambe a Chengdu: lo Hu Huishan Memorial, del 2009, ad oggi la sua opera più piccola, e il West Village del 2015, che oltre ad essere la più grande e anche la sua opera più rilevante.
Il tema del mattone ricorre in molti dei suoi progetti, soprattutto nelle architetture culturali, come il Museo degli orologi e il Museo dei Mattoni delle Fornaci Imperiali di Suzhou, una delle opere pubbliche che ha visto l’impegno di Jiakun, che negli anni si è occupato anche di lavorare con altri materiali della tradizione locale, come gli intonaci realizzati con la sabbia di Chongqing per il Dipartimento di Scultura del Sichuan Fine Arts Institute, e di importanti ristrutturazioni come quella per le grotte di Tianbao.
Immagine di apertura: Liu Jiakun, Photo courtesy of The Hyatt Foundation/The Pritzker Architecture Prize