Il numero di marzo di Domus 1056 si concentra sul ruolo dell’architettura di confrontarsi con la natura. Nel suo editoriale il Guest Editor Tadao Ando scrive di questo questo rapporto delicato: “Cosa si può dire, allora, del legame tra architettura e natura quando l’atto stesso di costruire è responsabile della distruzione dell’ambiente? L’architettura è in grado di comprendere il ruolo della natura?”.
Segue uno saggio di Alejandro Zaera-Polo, descrive la rivoluzione ecologica delle città post-Covid, e parla dell’ecologia politica come l’alternativa alle politiche identitarie e populiste. Rosa Camargo Artigas, figlia dell’architetto brasiliano João Batista Vilanova Artigas, ripercorre il percorso del padre della Scuola paulista.
Domus 1056 è in edicola: “Confrontarsi con la natura”
Attraverso i progetti e le visioni di Junya.Ishigami+Associates, Katarsis, Neri Oxman e altri, il nuovo numero di Domus è tutto dedicato al rapporto tra l’uomo e le sue costruzioni da un lato, e la natura dall’altro.
Testo Tadao Ando. Foto J. Countess / Getty Images
Testo Alejandro Zaera-Polo. Foto © Edouard François
Testo Rosa Camargo Artigas. Foto Fernando Cabral / Courtesy of Instituto Virgínia e Vilanova Artigas collection
Testo Junya Ishigami. Foto © Junya.Ishigami+Associates
Testo Katarsis. Foto Dmitrij Serebryakov
Testo DnA_Design and Architecture. Foto Wang Ziling
Testo Atelier David Telerman. Foto Iwan Baan
Testo Studio Anne Holtrop. Foto © Studio Anne Holtrop
Testo Angela Maderna. Foto courtesy of the artist and Galleria Continua
Testo Neri Oxman e Mediated Matter Group. Foto Noah Kalina, Courtesy of The Mediated Matter Group
Testi Bosco Sodi, Jean Nouvel, Sou Fujimoto, Manuel Aires Mateus, Smiljan Radic, Tatiana Bilbao, Thom Mayne, Virgil Abloh, John Pawson, Paul Smith. Immagine Tatiana Bilbao
Testo Jean Hilgersom. Immagine Collection Kröller-Müller Museum, Otterlo, the Netherlands (KM 102.714)
Testo Miralles Tagliabue EMBT. Foto Paolo Fassoli / EMBT
Testo Andrea Caputo. Illustrazione Michele Tranquillini
Testo Tadao Ando. Foto Hiroki Nakadoi / © Tadao Ando Architect & Associates
Copertina Torii gate, Itsukushima Shrine, Giappone, 2017. Foto Tuul & Bruno Morandi
View Article details
- La redazione di Domus
- 06 aprile 2021
Nella sezione Architettura vengono presentati cinque progetti, che si identificano per il rapporto privilegiato con un elemento della natura. Per Aria Junya.Ishigami+Associates illustrano Plaza of Kanagawa Institute of Technology, una struttura versatile, permeabile agli agenti atmosferici e collegata alla natura. Per Fuoco, Katarsis narra il suo Burning Bridge, il cui scopo del progetto è la sua distruzione attraverso la cerimonia ancestrale del rogo, che rinvia ai tradizionali riti di passaggio fra l’inverno e la primavera. Per Acqua, invece, DnA_Design and Architecture illustrano il Dushan Leisure Centre Zhejiang, in Cina, il quale sfrutta la forma della spirale per rileggere dinamicamente il paesaggio, offrendosi come punto d’incontro di residenti e turisti. Per Terra, infine, indaghiamo il McNeal 020, Arizona, di Atelier David Telerman e il 35 Green Corner Building di Studio Anne Holtrop, edificio è realizzato con blocchi strutturali di calcestruzzo ricavati dal calco diretto del suolo del sito, che diventa così il generatore del manufatto.
Nelle pagine dedicate all’Arte, Angela Maderna si concentra sull’opera dell’artista veneziano JR, critica del rapporto devastante tra l’uomo e il pianeta e, seppure non esplicitamente, per le dimensioni e gli scavi rimanda ai pionieri della Land Art. Nella sezione Design Neri Oxman presenta le sue opere Aguahoja I, II, fiduciosa che gli elementi organici largamente disponibili in natura, uniti alla fabbricazione digitale, sono alla base di una nuova biblioteca di materiali costruttivi, capaci di dialogare con il proprio ambiente.
La nuova sezione Creatori è stata istituita per illustrare la varietà di forme di pensiero che possono emergere intorno a un’idea. Ogni mese offriremo a una serie di artisti e progettisti che plasmano oggetti, spazi ed edifici la possibilità di esprimersi visivamente sul tema che indagheremo sul numero. Per questo numero abbiamo chiesto a progettisti come Tatiana Bilbao, Smiljan Radic, Thom Mayne, John Pawson, Virgil Abloh e altri di focalizzarsi sulla domanda “Come confrontarsi con la natura?”.
Nella rubrica Attorno al progetto, Jean Hilgersom racconta le vicende del “grandioso museo” sognato dalla collezionista Helene Kröller-Müller cominciano oltre un secolo fa con i disegni di Behrens, Mies van der Rohe e Berlage. Miralles Tagliabue EMBT racconta la costruzione della a stazione metropolitana che lo studio spagnolo sta costruendo a Napoli. Per lo studio Karamuk Kuo, infine, la realizzazione di modelli è al centro della cultura del progetto, insieme a una metodologia flessibile.
Nel Diario di questo mese, pagine dedicate all’attualità, una tavola rotonda tra Alberto Cavalli, Giulio Iacchetti, Nicola Coropulis e Stefano Maffei dialogano sullo stretto rapporto, culturale e produttivo tra designer, artigiano e industria è oggi reso più complesso dall’uso della tecnologia. Carlos D’Ercole visita l’appartamento dove Mimmo Paladino abita da più di 40 anni quando è a Milano, in cui le opere d’arte si alternano alle fotografie d’autore (dell’amico Ferdinando Scianna) dialogando con i mobili disegnati da lui stesso. Valentina Petrucci ci parla di Jacopo Etro. Silvana Annicchiarico analizza il design di Clara Arpini (1987) fondatrice di Nodo2014 un progetto che mira a rivisitare elementi di arredo quali sedute e tavolini da caffè, realizzati con filati di vari materiali e intrecciati esclusivamente a mano. Il direttore editoriale Walter Mariotti conclude la sezione con una chiacchierata con Claudio Luti, presidente e proprietario di Kartell, oltre che presidente del Salone del Mobile dal 2017, secondo il quale “lavorare significa cambiare, innovare, crescere, seguendo un’idea precisa”.
Nell’editoriale di aprile il guest editor Tadao Ando osserva la storia dell’ambiente costruito e dell’interazione con l’ambiente naturale.
Città sempre più verdi, con le biotecnologie architettoniche che avanzano. L'ecologia politica è l'alternativa alle politiche identitarie e populiste.
L'architettura come espressione del paradosso tra arretratezza e modernità, esegesi di fenomeni naturali, sociali e artistici. La figlia di João Batista Vilanova Artigas ripercorre il percorso del padre della Scuola paulista.
Una pavimentazione dolcemente curva e una copertura parzialmente aperta connotano la grande struttura versatile, permeabile agli agenti atmosferici e collegata alla natura.
Lo scopo del progetto è la sua distruzione attraverso la cerimonia ancestrale del rogo, che rinvia ai tradizionali riti di passaggio fra l’inverno e la primavera.
Concepito come parco sul fiume Songyin, il Centro sfrutta la forma della spirale per rileggere dinamicamente il paesaggio, offrendosi come punto d’incontro di residenti e turisti.
La struttura, incassata nel suolo del deserto, si pone come paesaggio da esplorare e come strumento per scoprire ciò che la circonda.
L’edificio è realizzato con blocchi strutturali di calcestruzzo ricavati dal calco diretto del suolo del sito, che diventa così il generatore del manufatto.
Il lavoro più recente dell’artista veneziano si concentra sulla critica al rapporto devastante tra l’uomo e il pianeta e, seppure non splicitamente, per le dimensioni e gli scavi rimanda ai pionieri della Land Art.
Gli elementi organici largamente disponibili in natura, uniti alla fabbricazione digitale, sono alla base di una nuova biblioteca di materiali costruttivi, capaci di dialogare con il proprio ambiente.
Questa sezione vuole illustrare la varietà di forme di pensiero che possono emergere intorno a un’idea. Ogni mese offriremo a una serie di artisti e progettisti che plasmano oggetti, spazi ed edifici la possibilità di esprimersi visivamente sul tema che indagheremo nel numero. Per fornire una visione intergenerazionale e interdisciplinare del mondo del progetto, ogni volta ospiteremo gli elaborati di 10 autori. A questi creativi abbiamo chiesto di visualizzare liberamente idee astratte sotto forma di immagini, collage, disegni, schizzi e testi. Per questo numero, la ricerca si focalizza sulla domanda “come confrontarsi con la natura?”
Le vicende del “grandioso museo” sognato dalla collezionista Helene Kröller-Müller cominciano oltre un secolo fa con i disegni di Behrens, Mies van der Rohe e Berlage. Si concretizzano negli anni Venti con il progetto di van de Velde per poi ingrandirsi con il giardino di Bijhouwer e i padiglioni di Rietveld e Van Eyck. Oggi, a 40 anni dall’ampliamento di Wim Quist, il museo è di nuovo pronto a cambiare
La stazione metropolitana che lo studio spagnolo sta costruendo a Napoli vuole essere una piazza coperta che ricuce le difficoltà di un’area progettata da Kenzo Tange.
A Zurigo, in un edificio industriale accanto a un parco urbano, lo studio svizzero opera con un piccolo gruppo di lavoro sinergico. La realizzazione di modelli è al centro della cultura del progetto, insieme a una metodologia flessibile
Quattro miliardi e mezzo di anni fa,
la Terra emerse nel nostro sistema solare. Miracolosamente, l’inclinazione dell’asse
del pianeta compose quattro stagioni.
Primavera, erba che spunta.
Estate, smeraldo profondo.
Autunno, foglie rosseggianti.
Inverno, laccato d’avorio.
In ogni stagione, la Terra si tinge di colore. Trecentosessantacinque giorni di trasformazione
si ripetono da tempo immemorabile.
Delle quattro, senza esitazione, preferisco la primavera.
In primavera, il fiorire dei ciliegi racchiude l’inizio di una storia.