Crespi d’Adda dopo 125 anni cambia: il più famoso villaggio operaio d’Italia diventa un hub culturale

La grande riqualificazione partirà nel 2026: il borgo lombardo, patrimonio Unesco da decenni, sarà trasformato in spazi culturali e laboratori, mentre le case operaie verranno valorizzate senza snaturare il borgo storico.

Crespi d’Adda, il celebre villaggio operaio di fine Ottocento, festeggerà il 5 dicembre 2025 i 30 anni dal suo riconoscimento come patrimonio mondiale dell’Unesco. Nato come insediamento per gli operai della fabbrica di cotone di Cristoforo Crespi, il villaggio non aveva mai subito interventi significativi: la riqualificazione in arrivo sarà il primo vero cambiamento in 125 anni di storia. Domus aveva visitato Crespi d’Adda raccontando un luogo sospeso nel tempo: un villaggio costruito apparentemente dal nulla, su uno dei terreni più difficili da edificare della Bergamasca, con la fabbrica di cotone come cuore pulsante. Il progetto dell’industriale Cristoforo Crespi pensato per i suoi operai integrava abitazioni, servizi collettivi, la villa padronale e il cimitero, e offre una testimonianza unica della vita industriale e sociale dell’epoca, nonché un interessante precedente architettonico per altri villaggi costruiti più tardi da imprenditori italiani, come l'utopia operaia voluta da Adriano Olivetti a Ivrea e progettata da Cesare Cattaneo

Foto di annaamo da Adobe Stock

Il progetto di rigenerazione

Il progetto di rigenerazione del sito prenderà il via nel 2026 e interesserà soprattutto la fabbrica di cotone, chiusa nel 2003 e da allora in cerca di una nuova destinazione pubblica. L’intervento sarà realizzato da un team di architetti e urbanisti selezionati dal Comune e dalla Soprintendenza, con l’obiettivo di trasformare la fabbrica in un centro multifunzionale, con spazi culturali, aree espositive, laboratori e luoghi di incontro per la comunità. Le casette operaie, simbolo del villaggio e di una certa idea di uguaglianza tra i lavoratori, saranno valorizzate per funzioni residenziali e sociali, evitando che Crespi d’Adda diventi un villaggio fantasma. L’urbanistica del villaggio resterà intatta: zona residenziale a est, zona di pubblica utilità al centro e zona industriale a ovest, con il celebre viale di cipressi che conduce al cimitero operaio e alla villa padronale. 

Foto di Milano Photo Events da Adobe Stock

Il piano ha preso forma grazie a un accordo tra la Regione Lombardia, la Provincia di Bergamo, il Comune di Capriate San Gervasio e la società Odissea S.r.l., una holding legata al Gruppo Percassi impegnata a livello internazionale nel settore Fashion Retail ed e-commerce, che ha acquisito l’ex cotonificio. Gli investimenti privati sul lungo periodo, come segnalato dal giornale di zona L’Eco di Bergamo, potrebbero aggirarsi sull’ordine delle centinaia di milioni di euro. Mentre, già a luglio, la Regione Lombardia aveva stanziato 50 mila euro per il restauro dello storico lavatoio del villaggio operaio, progettato dall’ingegnere Pietro Brunati che, alla fine del diciannovesimo secolo, aveva collaborato al progetto del villaggio insieme all’architetto Ernesto Pirovano. 

Immagine di apertura: Foto di andrea da Adobe Stock