Seppur relativamente recente, la storia del design inizia a collezionare un passato sempre più corposo. Così negli ultimi anni fioriscono musei e mostre dedicate alla disciplina nata con l’industria e, in tutti i casi, la questione è soprattutto una: come si racconta la storia del design? Alla base della domanda ce n’è un’altra altrettanto irrisolta e riguarda la definizione stessa di design. Cosa va incluso e cosa va escluso nella narrazione della sua evoluzione? Cosa va privilegiato e cosa piuttosto riguarda ambiti che hanno avuto un peso solo parziale nelle dinamiche della progettazione?
Le stesse questioni hanno riguardato un’istituzione che quest’anno festeggia il decimo anno dalla sua fondazione: il Molteni Museum di Milano, che per celebrare il traguardo ha chiesto a Ron Gilad, progettista che collabora da tempo con l’azienda, di curare l’allestimento.
Prende vita così Museum 2D, una mostra che ripercorre le tappe della storica azienda fondata nel 1934 a Giussano solo attraverso testimonianze bidimensionali. Non i mobili, non i loro modelli, non gli strumenti che li hanno plasmati, ma tutta la vastissima documentazione che li ha anticipati e poi raccontati al mondo.
Sono esposti bozzetti, immagini, slogan, fotografie, inviti, pubblicità, video e post che hanno contribuito a definire e rafforzare i valori e l’identità a cui il brand ha dato la forma di mobili e complementi d’arredo indimenticabili. “Il medium è il messaggio”, con le parole del sociologo canadese Marshall McLuhan: il design è ciò che lo comunica e lo testimonia.
Non i mobili, non i loro modelli, non gli strumenti che li hanno plasmati, ma tutta la vastissima documentazione che li ha anticipati e poi raccontati al mondo.
L’esposizione ripercorre i cambiamenti che hanno caratterizzato un approccio alla comunicazione, e alla produzione sempre dinamico, permettendo all’azienda di rimanere un costante punto di riferimento per la società che cambiava e di cui cambiavano gusti, idee e abitudini. Insieme alle campagne, alle fotografie – scattate dai più grandi: Gabriele Basilico, Luigi Ghirri, Studio Azzurro – ai gadget e alla storia dell’evoluzione del logo, sono in mostra alcune opere all’avanguardia.
Tra le tante, La vita in un armadio (2007) fu un’operazione profondamente colta e significativa ma anche innovativa per presentare la collezione di armadi Gliss 5th: uno spettacolo teatrale interpretato da Anna Galiena raccontava attraverso dei monologhi gli armadi di sei grandi donne del ‘900: Evita Perón, Frida Kahlo, Marguerite Yourcenar, Elisabetta II d’Inghilterra, Maria Callas, Marilyn Monroe.
White Noise (2021) è un cortometraggio d’autore diretto da Beniamino Barrese e Mattia Colombo ambientato a Venezia. Nella città natale dell’architetto Carlo Scarpa, attraverso le icone Molteni, il film omaggia la storia dell’architettura veneta e uno dei suoi tratti più caratteristici: l’acqua.
La mostra Museum 2D al Molteni Museum ha inaugurato il 2 marzo, in occasione di Milano MuseoCity 2025.
