Milano, il restauro ambientale del Cenacolo è co-finanziato da Eataly

Grazie a un’operazione di filtraggio dell’aria, il celebre dipinto di Leonardo da Vinci guadagna 500 anni di vita e più visitatori.

Cenacolo, Leonardo Da Vinci, Milano

“Dal momento che il Cenacolo è stato concluso, ha cominciato a morire”. Dal 1498 a oggi l’Ultima Cena di Leonardo da Vinci ha combattuto contro i segni del tempo, nell'ultimo secolo aiutato dalle migliori tecnologie nel campo di preservazione dell’arte. Ecco perché sono state necessarie delle operazioni di tutela durate due anni, che hanno allungato la vita del dipinto di 500 anni. A parlare è Chiara Rostagno, direttrice dei Museo del Cenacolo Vinciano che puntualizza quanto l’opera di Leonardo sia fragile e abbia bisogno di estrema cura per rimanere in vita. Per evitare futuri restauri, ma anche per accogliere più visitatori, è stata conclusa un’importante miglioria dell’ambiente che accoglie il dipinto murario.

Restauro ambientale, Cenacolo di Leonardo da Vinci
Restauro ambientale, Cenacolo di Leonardo da Vinci

Da oggi ogni giorno sono immessi 10.000 m3 di aria pulita all’interno del refettorio di Santa Maria delle Grazie, contro i circa 3500 sino a prima di questi lavori. Il fatto è interessante anche per un’altra ragione: Eataly di Oscar Farinetti ha sponsorizzato i lavori con 700.000 euro. Un’azienda privata ha dunque investito molti soldi in un’operazione culturale, come succedeva in epoca Rinascimentale con i mecenati che stipendiavano il “bello stilo” di artisti, come succede abitualmente in realtà storicamente più liberal. Questo esperimento ha funzionato: porta benefici a tutti. Eataly vince in immagine e organizzerà delle cene negli spazi Santa Maria delle Grazie; il polo museale guadagna nuovi visitatori (previsti 500 mila) e il mantenimento dell’opera. Indirettamente il “brand” Italia, che significa il nostro patrimonio artistico, trae profitto, il Cenacolo Vinciano è visitato principalmente da stranieri.

Restauro ambientale, Cenacolo di Leonardo da Vinci
Restauro ambientale, Cenacolo di Leonardo da Vinci

“Le operazioni sono state finanziate da Eataly per il 65%, e per il 35% dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali”, spiega Stefano L’Occaso, direttore del Polo Museale Lombardo. “Il nuovo impianto di depurazione e climatizzazione permette di migliorare la conservazione dell’opera. (…) L’intervento di un privato ha velocizzato i lavori di un anno: c'è stata un’operatività immediata”.  Spiega Oscar Farinetti, mente e portafoglio di Eataly, “Questo intervento l’abbiamo chiamato Una cena così non la puoi perdere , sia perché vogliamo che aumentino i visitatori, sia perché non possiamo permetterci di perdere questo dipinto”. Ora l’aria che entra nel refettorio è totalmente filtrata, è stato inserito un sistema di canali che permette l’asportazione all’interno dello spazio a livello del pavimento e che conduce a un’unità di filtraggio collocata al suolo (per ragioni antisismiche) presso il Chiosco dei Morti. Il tutto è avvenuto con la “corale partecipazione dei padri domenicani”, conclude la direttrice Chiara Rostagno, i quali hanno custodito per tutti questi anni l’opera.

Oscar Farinetti, Alessandra Pellegrini, Chiara Rostagno, Stefano L'Occaso
Oscar Farinetti, Alessandra Pellegrini, Chiara Rostagno, Stefano L'Occaso

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