10 storie americane

Quattro autori italiani (e Ai Weiwei) a New York, la Biennale d’Architettura di Chicago, due residenze e due musei. Scopri le migliori storie dell’ultimo anno dagli Stati Uniti, pubblicate su domusweb.

Il progetto di Bruner/Cott a North Adams, negli USA, valorizza la bellezza industriale dell’edificio esistente, conservando i numerosi pilastri di acciaio, i pavimenti di legno e le pareti di mattoni.

Con una densa rassegna curata da Maria Cristina Didero alla galleria R & Company, il Design Radicale riconquista New York. La prospettiva storica della mostra ne mette in rilievo l’importanza anche per il design di oggi.

Con l’ossimoro del titolo “Make New History”, lo studio di Los Angeles Johnston Marklee, curatore della seconda Biennale d’Architettura di Chicago, suggerisce che la storia potrebbe permettere agli architetti di guardare al passato per dare forma al presente.

Fig.1 Bruner/Cott & Associates, Mass MoCA Edificio 6, North Adams, 2017
Fig.2 Bruner/Cott & Associates, Mass MoCA Edificio 6, North Adams, 2017
Fig.3 Bruner/Cott & Associates, Mass MoCA Edificio 6, North Adams, 2017
Fig.4 Bruner/Cott & Associates, Mass MoCA Edificio 6, North Adams, 2017
Fig.5 Bruner/Cott & Associates, Mass MoCA Edificio 6, North Adams, 2017
Fig.6 Bruner/Cott & Associates, Mass MoCA Edificio 6, North Adams, 2017
Fig.7 Bruner/Cott & Associates, Mass MoCA Edificio 6, North Adams, 2017
Fig.8 Bruner/Cott & Associates, Mass MoCA Edificio 6, North Adams, 2017
Fig.9 Bruner/Cott & Associates, Mass MoCA Edificio 6, North Adams, 2017
Bruner/Cott & Associates, Mass MoCA Edificio 6, planimetria
Bruner/Cott & Associates, Mass MoCA Edificio 6, piano terra
Bruner/Cott & Associates, Mass MoCA Edificio 6, primo piano
Bruner/Cott & Associates, Mass MoCA Edificio 6, secondo piano
Bruner/Cott & Associates, Mass MoCA Edificio 6, sezione longitudinale
Bruner/Cott & Associates, Mass MoCA Edificio 6, sezione trasversale

Più che una retrospettiva classica, la mostra che il Met Breuer di New York dedica a Ettore Sottsass è un’esplorazione nella giungla degli interessi dell’architetto e designer italiano.

Progettata dallo studio di New York Taylor and Miller, questa residenza bianca nel Massachusetts occidentale mantiene un rapporto dualistico con il lago su cui si affaccia.

Nella sede newyorkese della galleria Hauser & Wirth va in scena una personale dell'artista italiano Fabio Mauri. Al centro c'è la sua indagine sui meccanismi delle ideologie che segnarono il Novecento.

Pave Piuma, Piero Gilardi, published in the Gufram catalogue, 1973. Courtesy of Axel Iberti, Gufram Archives
Globo Tissurato lamp by Ugo La Pietra, 1966-67, produced by Poggi. Image courtesy of Ugo La Pietra Archive, Milan
Archival photo of the Superonda sofa by Archizoom Associati, 1966. Photo Dario Bartolini. Courtesy of Centro Studi Poltronova
Archival photo of the Superonda sofa by Archizoom Associati, 1966. Photo Dario Bartolini. Courtesy of Centro Studi Poltronova
“Wearable Chairs” performance by Gianni Pettena, Minneapolis, Minnesota, 1971. Photo courtesy of Gianni Pettena
Wearable Chair by Gianni Pettena, 1971. Photo Joe Kramm
Group photo of Archizoom Associati in front of the studio in via Ricorboli, Firenze, 1968. From left: Paolo Deganello, Lucia Bartolini, Massimo Morozzi, Natalino Torniai (collaboratore), Dario Bartolini, Gilberto Corretti, Andrea Branzi. Photo courtesy of Studio Andrea Branzi
Lounge chair Pratone by Pietro Derossi, Giorgio Ceretti e Riccardo Rosso, 1966, prodotta da Gufram dal 1971, still in production. Photo Joe Kramm
Safari sofa (portrayed with San Remo lamps) byArchizoom Associati, 1967/68, prodotto da Poltronova. Photo Joe Kramm
Cactus coatrack by Guido Drocco and Franco Mello, 1972, sui fotografato con il Sistema di sedute Sassi di Piero Gilardi, 1967, prduced in 1971, still in the Gufram catalogue. Photo Joe Kramm
Polaris Excelsior lamp, by Superstudio, 1967, produce by Poltronova. Photo Joe Kramm
“L’Altro Mondo” nightclub, Rimini, interiors designed by Pietro Derossi e Giorgio Ceretti, 1967. Photo courtesy of Pietro Derossi
“L’Altro Mondo” nightclub, Rimini, interiors designed by Pietro Derossi e Giorgio Ceretti, 1967. Photo courtesy of Pietro Derossi
Photo for the advertising of the Pratone lounge chair by Pietro Derossi, Giorgio Ceretti e Riccardo Rosso, 1966, produced by Gufram in 1971. Photo Ugo Mulas, courtesy of Pietro Derossi
Casa Gufram, published in the catalogue, 1973. Photo courtesy of Axel Iberti, Gufram Archives
Puffo stools by Ceretti, Derossi and Rosso in the Italian Pavilion theatre for the XIV Triennale, Milano, 1968. Photo courtesy of Pietro Derossi
Puffo stools by Ceretti, Derossi and Rosso in the Italian Pavilion theatre for the XIV Triennale, Milano, 1968. Photo courtesy of Pietro Derossi
Penta-bidet stand of Studio65, Eurodomus 4 Expo Torino, 1972. Photo courtesy of Franco Audrito, Studio65 Archive
Installation “La Maison Introuvable” with Studio65 furniture and Juncta tiles, 1974. Photo courtesy of Franco Audrito, Studio65 Archive

Cercando di dare un ordine agli oggetti e alle mode dell’ultimo secolo, la mostra curata da Paola Antonelli al MoMA di New York stila una lista di 111 oggetti fondamentali, declinati scientificamente tra stereotipo, archetipo e prototipo. L’elenco però, scrive Veronica Santi, chiede solo di essere aggiornato.

A New York, Ai Weiwei presenterà la sua più grande mostra di arte pubblica, con opere site specific che interagiscono con le infrastrutture urbane della metropoli.

Sulle colline di Los Angeles, le case Blackbirds progettate da Barbara Bestor sono unità abitative dense ma di qualità dove comunità e paesaggio si incontrano, in una città con poco terreno libero.

Immagine di apertura: Ai Weiwei, Arch, 2017. Courtesy Ai Weiwei Studio/ Frahm & Frahm. Foto Jason Wyche, courtesy Public Art Fund, NY