Pietre che cantano

Esposta in uno dei capolavori architettonici di Chicago, la mostra promossa dal Palais de Tokyo esplora limiti e relazioni tra arte contemporanea e architettura.

Il Palais de Tokyo presenterà una mostra collettiva in occasione della Chicago Architecture Biennial. L’esposizione, che riunisce tredici artisti tra cui un designer, si svolgerà all’interno di uno degli edifici iconici di Chicago ed esplora confini e relazioni tra arte e architettura. In che modo gli artisti si appropriano dei diversi metodi utilizzati in architettura? E come producono le loro opere che tradizionalmente sono libere da qualsiasi funzione utilitaristica?

<b>In apertura:</b> Cauleen Smith, <i>Remote Viewing (lm still)</i>, 2009 Video digitale, 14:00 minuti. <b>Qui sopra:</b> Dorian Gaudin, <i>Aging Beauty</i>, 2015. Legno, acciaio, motore, vernice, parti meccaniche, componenti elettrici, 320x300x100 cm. Veduta dell'installazione “Rebranding Floes”, Gallery Jérôme Pauchant, Parigi. Foto Romain Darnaud. Courtesy l'artista e Dittrich & Schlechtriem Galerie (Berlino), Nathalie Karg Gallery (New York), Galerie Pact (Parigi)
Daniel G. Baird, <i>When I</i>, 2016. Struttura in alluminio, acrilico, epossidico, stampato 3D, acqua, tintura, plastica, gomma, polvere di grotta e vernice
Floating Museum, <i>Chicago River</i>, rendering del concept, 2017. Floating Archive Chicago River Walk
Lola Gonzàlez, <i>Rappelle-toi de la couleur des fraises</i>, 2017, video HD, stereo, 17 min, ed 5+1. © Marcelle Alix © ADAGP, Parigi 2017
Veduta del lavoro di Thomas Teurlai, 2017, in “Prec(ar)ious Collectives”, Le Pavillon Neufiize OBC ad Atene, in parallelo a documenta 14. Foto Mao Tao
Wilfrid Almendra, veduta dell'installazione <i>Light Boiled Like Liquid Soap</i>, Palais de Tokyo, Parigi, 2017. Rame, acciaio, legno, cavo elettrico. 130x160x24 cm. Courtesy l'artista e la galleria Bugada Cargnel, Parigi. Foto Aurélien Mole © ADAGP, Paris 2017

  La mostra sarà presentata all’interno di un capolavoro dell’architettura di Chicago, fortemente radicato nella storia della città e riaperto per la prima volta al pubblico dopo molti anni: la Roundhouse. Al centro dell’edificio, all’interno di uno spazio singolare, la mostra crea una relazione intima tra lavori originali e preesistenti. Una selezione di opere site specific, concepite e prodotte apposta per questo evento – da artisti quali Wilfrid Almendra, Thomas Teurlai il collettivo The Floating Museum – dialogano con l’involucro architettonico che li circonda. Queste diventano supporto o cornice degli altri, essendo esse stesse opere d’arte.

Raphaël Zarka, Paving Space, 2016, sculture strumentali in legno di quercia. Skater: Sylvain Tognelli. Foto Maxime Verret. Produzione Carhartt WIP, Courtesy Raphaël Zarka e Michel Rein, Parigi/Bruxelles