Ceci n’est pas une copie

Al CID – Centre for Innovation and Design, la mostra “Ceci n’est pas une copie” indaga natura e significato di alcune tecniche di copia nella pratica del design contemporaneo.

Non si copia. Ottenere fama e ricchezza grazie al lavoro creativo di qualcun’altro è moralmente riprovevole, e in linea di principio proibito dalla legge. Ma le cose sono davvero così semplici? Spesso una copia – o qualcosa che si avvicina molto a una copia – può provenire da fonti inaspettate. A volte può portare a risultati inediti e a nuove intuizioni. L’atto di copiare è sempre qualcosa di spudorato e ingiusto?

In apertura: Albus, Volker, (Lu Yii Wij Tong), polipropolere monoblocco con rivestimenti finti Louis Viutton, 2011. © Courtesy Volker Albus
Sopra: Loeschner, Bert, The Dudes, edizione limitata, polipropilene, 2011

“Ceci n’est pas une copie” ricerca la natura, il significato e il consenso per alcune tecniche di copia nella pratica del design contemporaneo. Non è per nulla scontato e, anzi, spesso è un argomento molto sensibile. I progettisti non sempre vedono la copia come un complimento, ma piuttosto temono un danno alla loro reputazione e una perdita di denaro.

Copray & Wildenberg, Bob en Niels, Eames Lounge Outdoor Mal, polietilene riciclato, 1956/2012

La mostra presenta una selezione di esempi e visioni che riguardano il fenomeno della copia. Comprende strategie e processi diversi come il riciclo, il collage, l’omaggio, la reinterpretazione, il pastiche e la riproduzione sperimentale. Si indagano varie forme di copia, da quelle accettate ad altre illegali come il plagio e la pirateria. In mostra contributi di Jasper Morrison, Richard Hutten, Unfold, Bas van Beek, Konstantin Grcic, Maarten Baas e molti altri designer che si occupano della questione quotidianamente o che sono costretti a prendere una posizione.

Studio Job, <i>PIPE (Ceci n'est pas une table)</i>, scultura, 2015, bronzo patinato lucido, doratura 24 carati. 66 x 63 x 53 cm. Peso: ca. 55 kg. Provenienza: Carpenters Workshop Gallery, London – Paris – New York / Studio Job MAD House, Museum of Arts and Design, New York, 2015. Foto © Loek Blonk
Hutten, Richard, Handle with Care, Droog, teiera in ceramica e ABS, 2011
<b>A sinistra:</b> Bas Van Beek, Extrapolations and anachronisms, © Courtesy Gallery Vivid. <b>A destra:</b> Jongeriuslab, Long Neck Groove Bottle, ceramica, vetro, nastro adesivo, 2000


fino al 26 febbraio 2016
Ceci n’est pas une copie
a cura di Chris Meplon
CID – centre for innovation and design
Site du Grand-Hornu
rue Sainte-Louise 82, Hornu