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Ceci n’est pas une copie
Al CID – Centre for Innovation and Design, la mostra “Ceci n’est pas une copie” indaga natura e significato di alcune tecniche di copia nella pratica del design contemporaneo.
Non si copia. Ottenere fama e ricchezza grazie al lavoro creativo di qualcun’altro è moralmente riprovevole, e in linea di principio proibito dalla legge. Ma le cose sono davvero così semplici? Spesso una copia – o qualcosa che si avvicina molto a una copia – può provenire da fonti inaspettate. A volte può portare a risultati inediti e a nuove intuizioni. L’atto di copiare è sempre qualcosa di spudorato e ingiusto?
“Ceci n’est pas une copie” ricerca la natura, il significato e il consenso per alcune tecniche di copia nella pratica del design contemporaneo. Non è per nulla scontato e, anzi, spesso è un argomento molto sensibile. I progettisti non sempre vedono la copia come un complimento, ma piuttosto temono un danno alla loro reputazione e una perdita di denaro.
La mostra presenta una selezione di esempi e visioni che riguardano il fenomeno della copia. Comprende strategie e processi diversi come il riciclo, il collage, l’omaggio, la reinterpretazione, il pastiche e la riproduzione sperimentale. Si indagano varie forme di copia, da quelle accettate ad altre illegali come il plagio e la pirateria. In mostra contributi di Jasper Morrison, Richard Hutten, Unfold, Bas van Beek, Konstantin Grcic, Maarten Baas e molti altri designer che si occupano della questione quotidianamente o che sono costretti a prendere una posizione.
fino al 26 febbraio 2016 Ceci n’est pas une copie a cura di Chris Meplon
CID – centre for innovation and design Site du Grand-Hornu
rue Sainte-Louise 82, Hornu