Jean-Michel Basquiat è stato uno dei protagonisti del secolo che abbiamo appena lasciato; la sua vita e la sua opera riescono a trasmetterci la profonda contraddizione degli anni in cui ha vissuto e l’estrema fragilità della condizione umana.
Jean‐Michel Basquiat
In mostra a Milano, Jean-Michel Basquiat era un uomo pieno di talento ma fragile, in una società che lo acclamava come artista, ma lo rifiutava per il colore della pelle.

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- 15 novembre 2016
- Milano

Il percorso della mostra è pensato con due chiavi di lettura: quello geografico legato ai luoghi che hanno segnato il percorso artistico di Basquiat e quello cronologico. I visitatori potranno attraversare la vita, le gioie e le insicurezze di questo giovane artista: un uomo pieno di talento, perso nelle proprie fragilità e in una società che lo acclamava come artista, ma lo rifiutava per il colore della pelle.
L’esposizione presenta circa 140 lavori realizzati tra il 1980 e il 1987 e accosta opere di grandi dimensioni, disegni, foto, collaborazioni con l’amico Andy Warhol e una serie di piatti di ceramica nei quali, con ironia, Basquiat ritrae personaggi e artisti di ogni epoca: opere caratterizzate dall’uso di materiali poveri e da un segno grafico inconfondibile, pieno di rabbia, provenienti in larga parte della collezione di Yosef Mugrabi, a cui si aggiungono opere da altri prestatori privati.
Alcuni dei temi ricorrenti nell’opera di Basquiat come la musica, il jazz, i fumetti, l’anatomia ma anche la poesia e la scrittura saranno il fil rouge che guiderà il visitatore tra differenze sociali e razziali, emarginazione e diffidenza verso il diverso: elementi che ieri come oggi caratterizzano la società.
fino al 26 febbraio 2017
Jean-Michel Basquiat
a cura di Jeffrey Deitch e Gianni Mercurio
MUDEC – Museo delle Culture
via Tortona 56, Milano