Dal 1736 al 1784 è vissuta una delle figure più controverse della religione cristiana. Predicava che Cristo si era reincarnato in una donna e quella donna era lei. E questo, in qualche modo, c’entra anche con il design.
All’82esima mostra del cinema di Venezia concorre al Leone d’Oro un musical che si ispira proprio a lei: The Testament of Ann Lee è stato diretto da Mona Fastvold e co-sceneggiato da Brady Corbet, con cui la regista ha lavorato per The Brutalist, il film che lo scorso marzo si è guadagnato tre statuette agli Oscar.
I seguaci di “Mother Ann”, (la chiamavano così, o anche “Mother in spiritual things” o “Ann the Word”) presero il nome di Shaker perché l’espiazione del peccato avveniva attraverso danze e canti energici che si consumavano in ampie stanze perimetrate dai loro celebri appendiabiti in legno. La rinuncia alle esperienze carnali era insindacabile. Ann Lee rifiutava categoricamente ogni relazione fisica.
Nel 1774 Mother Ann lascia Manchester, sua città natale, dove più volte era stata arrestata per quei balli considerati irrispettosi e per ciò che andava predicando. Si stabilisce a Watervliet (oggi Nikasayuna), nei pressi di Albany, la capitale dello stato di New York, con sette dei suoi seguaci. È qui che la storia della comunità diventa anche una storia di design. Siamo all’alba della seconda rivoluzione industriale. Seguendo i princìpi di honesty, utility, semplicity, gli Shaker fabbricano mobili per abitare spazi puri ed essenziali. Ma li vendono anche. La comunità che ambiva a “stabilire il regno di Dio sulla terra” viveva tra quelle danze, coi guadagni dei loro mobili autoprodotti, senza sesso e rispettando una totale e reale parità di genere.
Nel cast del musical che verrà presentato al festival questo agosto, oltre ad Amanda Seyfried, che interpreta Ann Lee, ci sono Thomasin McKenzie, Lewis Pullman, Christopher Abbott, Tim Blake Nelson, Stacy Martin, e Matthew Beard. Il film, come The Brutalist, è stato girato in pellicola da 70 mm, intanto, al Vitra Design Museum, è ancora in corso la mostra “The Shakers: A World in the Making”, allestita da Formafantasma. In un’epoca in cui l’umanità fronteggia temi sempre più complessi, la semplicità degli shaker saprà indicarci una via d’uscita?
CottoMilano: un progetto ispirato alla città
Ceramiche Keope ha presentato la nuova collezione di finiture in gres porcellanato al Cersaie 2025. Disegnata da Domenico Orefice, CottoMilano trae ispirazione dalla matericità della città meneghina.

