The Wish Machine

Esposta alla London Design Biennale, The Wish Machine prende ispirazione da “l’albero dei desideri”, una tradizione culturale radicata nella antica fede anatolica.

The Wish Machine prende ispirazione direttamente da “l’albero dei desideri”, una tradizione culturale radicata nella antica fede anatolica e che è possibile ritrovare anche nell’antica Grecia, nella Kabala e nella fede persiana.

Il progetto opera come un semplice meccanismo che coinvolge lo spettatore che è chiamato a scrivere una piccola nota, come nella tradizione si affiggeva sui rami degli alberi.
I biglietti sono atti di speranza che nascono dalla disperazione. The Wish Mashine prende questa tradizione multiculturale come chiave di lettura su come design e utopia possono cooperare.

Autoban, The Wish Mashine, veduta dell'installazione alla London Design Biennale, 2016

L’installazione appare come un sistema pneumatico interattivo in uno spazio a specchio. I visitatori sono invitati a camminare attraverso un tunnel realizzato in tubi trasparenti esagonali. Possono condividere speranze e desideri, visioni utopiche e aspirazioni per il futuro. I messaggi sono scritti su carta e introdotti nella macchina tramite un coperchio.

Autoban, The Wish Mashine, veduta dell'installazione alla London Design Biennale, 2016

Le note viaggiano poi nei tubi, come se fossero dirette verso una destinazione sconosciuta e utopica. L’atto di inserire un biglietto nell’installazione è paragonabile al lancio di una moneta in un lago o all’accensione di una candela per esprimere un desiderio.

Autoban, <i>The Wish Mashine</i>, veduta dell'installazione alla London Design Biennale, 2016
Autoban, <i>The Wish Mashine</i>, 2016


7 – 27 settembre 2016
The Wish Mashine
London Design Biennale
Design: Autoban
Design Team: Seyhan Özdemir, Sefer Çağlar, Çağla Gürbay, Zeynep Akten (Autoban); Paul McMillen, Zehra Uçar,Koray Malhan (curatorial advisors); Umut Südüak (graphic design)
Administering Body: Istanbul Foundation for Culture and Arts (İKSV)