The Wish Machine prende ispirazione direttamente da “l’albero dei desideri”, una tradizione culturale radicata nella antica fede anatolica e che è possibile ritrovare anche nell’antica Grecia, nella Kabala e nella fede persiana.
The Wish Machine
Esposta alla London Design Biennale, The Wish Machine prende ispirazione da “l’albero dei desideri”, una tradizione culturale radicata nella antica fede anatolica.
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- 06 settembre 2016
- Londra
Il progetto opera come un semplice meccanismo che coinvolge lo spettatore che è chiamato a scrivere una piccola nota, come nella tradizione si affiggeva sui rami degli alberi.
I biglietti sono atti di speranza che nascono dalla disperazione. The Wish Mashine prende questa tradizione multiculturale come chiave di lettura su come design e utopia possono cooperare.
L’installazione appare come un sistema pneumatico interattivo in uno spazio a specchio. I visitatori sono invitati a camminare attraverso un tunnel realizzato in tubi trasparenti esagonali. Possono condividere speranze e desideri, visioni utopiche e aspirazioni per il futuro. I messaggi sono scritti su carta e introdotti nella macchina tramite un coperchio.
Le note viaggiano poi nei tubi, come se fossero dirette verso una destinazione sconosciuta e utopica. L’atto di inserire un biglietto nell’installazione è paragonabile al lancio di una moneta in un lago o all’accensione di una candela per esprimere un desiderio.
7 – 27 settembre 2016
The Wish Mashine
London Design Biennale
Design: Autoban
Design Team: Seyhan Özdemir, Sefer Çağlar, Çağla Gürbay, Zeynep Akten (Autoban); Paul McMillen, Zehra Uçar,Koray Malhan (curatorial advisors); Umut Südüak (graphic design)
Administering Body: Istanbul Foundation for Culture and Arts (İKSV)