Ghisa formato domestico

Si ispira al processo produttivo della ghisa la collezione di tavoli che Grcic ha disegnato per Magis, un bel progetto con cui festeggiare i 40 anni dell’azienda. #MDW2016

Nello stand estremamente ordinato e facilmente fruibile pensato per la celebrazione dei propri quattro decenni di instancabile produzione, era semplice quest’anno cogliere l’anima di Magis.

Brut, Konstantin Grcic

Su una gradinata simile a quelle che si trovano nei campi da gioco erano allineati in bella mostra i progetti che hanno segnato la storia dell’azienda e la sua filosofia, lasciando in uno spazio ben distinto le due novità di prodotto: una giocosa collezione di sedute e tavoli di Jerszy Seymour e una collezione di tavoli di Konstantin Grcic.

Brut, Konstantin Grcic

Con Brut, il designer tedesco conferma di vivere un’annata progettualmente felice – sono i tanti i bei progetti che ha finalizzato per questo Salone. Formata da un grande tavolo rettangolare, un tavolo su cavalletto regolabile in altezza, due tavoli rotondi, un tavolo da bistrot e due tipi di panche, la collezione combina la cura dei dettagli con un’immagine forte ma equilibrata.

Brut, Konstantin Grcic

Il punto di partenza di questo progetto è stato il processo produttivo della ghisa. Brut ne ricorda l’uso industriale e applica all’arredo la grammatica di questo materiale: solidità e assenza di compromessi. “È uno dei più antichi metodi di lavorazione dei metalli ferrosi”, racconta Grcic. “Il processo produttivo ha una fisicità e una matericità quasi arcaica. Le fonderie di ferro fanno parte dell’industria pesante. Anche se la ghisa è utilizzata principalmente per uso decorativo, come per esempio nei mobili da giardino di epoca vittoriana, si tratta di un materiale con due caratteristiche peculiari: è pesante e robusta.

Brut, Konstantin Grcic

La ghisa si comporta bene in caso di compressione: ecco perché è usata come materiale strutturale nella costruzione di ponti e, su una scala più vicina a quella dell’arredamento, come base per macchinari pesanti. Ma il nome Brut significa grezzo e non trattato, ma al contempo richiama anche alla mente la dolcezza del vino frizzante. Un nome quindi che esprime raffinatezza e sofisticatezza, che sono anche caratteristiche del nostro progetto”.

Brut, Konstantin Grcic