Il punto di partenza di questo progetto è stato il processo produttivo della ghisa. Brut ne ricorda l’uso industriale e applica all’arredo la grammatica di questo materiale: solidità e assenza di compromessi. “È uno dei più antichi metodi di lavorazione dei metalli ferrosi”, racconta Grcic.
“Il processo produttivo ha una fisicità e una matericità quasi arcaica. Le fonderie di ferro fanno parte dell’industria pesante. Anche se la ghisa è utilizzata principalmente per uso decorativo, come per esempio nei mobili da giardino di epoca vittoriana, si tratta di un materiale con due caratteristiche peculiari: è pesante e robusta.
La ghisa si comporta bene in caso di compressione: ecco perché è usata come materiale strutturale nella costruzione di ponti e, su una scala più vicina a quella dell’arredamento, come base per macchinari pesanti.
Ma il nome Brut significa grezzo e non trattato, ma al contempo richiama anche alla mente la dolcezza del vino frizzante. Un nome quindi che esprime raffinatezza e sofisticatezza, che sono anche caratteristiche del nostro progetto”.
Magis
12–17 aprile 2016
Pad 20 stand C15-D12
Salone del Mobile