Serpentine Pavilion 2016

Presentato oggi a Londra, il Padiglione estivo della Serpentine di Bjarke Ingels Group (BIG) è un “muro decompresso”, uno spazio che si trasforma da bi- a tridimensionale.

La Serpentine ha presentato i progetti per il consueto “Architecture Programme”, che nel 2016 viene proposto in versione “ampliata”: il 16mo Padiglione, progettato quest’anno da Bjarke Ingels Group (BIG) (Copenaghen / New York), sarà infatti affiancato da quattro Summer House affidate a Kunlé Adeyemi – NLE (Amsterdam / Lagos), Barkow Leibinger (Berlino / New York), Yona Friedman (Parigi) e Asif Khan (Londra). Le Summer House si ispirano al padiglione della regina Carolina, una struttura estiva in stile neoclassico costruita nel 1734 a un tiro di schioppo dalla Serpentine Gallery.

Serpentine Pavilion 2016, progetto di Bjarke Ingels Group (BIG). Rendering © Bjarke Ingels Group (BIG)

Con l’obiettivo di fare conoscere l’architettura contemporanea a un pubblico sempre più ampio, il Serpentine Architecture Programme presenta una rassegna unica nel suo genere: proponendo edifici realmente costruiti piuttosto che mostre di modelli, disegni e progetti. Ognuno dei cinque architetti – che hanno un’età compresa tra i 36 e 93 anni – sono alla loro prima struttura permanente nel Regno Unito.
Il Serpentine Pavilion, progettato da Bjarke Ingels Group (BIG), è un “muro decompresso” che si trasforma da bi- a tridimensionale, creando una struttura spettacolare che di giorno ospita un caffè e attività per le famiglie, e di notte si trasforma in uno spazio per gli eventi delle Park Nights.

Serpentine Pavilion 2016, progetto di Bjarke Ingels Group (BIG). Rendering © Bjarke Ingels Group (BIG)

Spiega Bjarke Ingels Group (BIG): “Per il Serpentine Pavilion 2016, abbiamo cercato di progettare una struttura che racchiudesse in sé molteplici aspetti spesso percepiti come opposti: una struttura che è libera – formale ma rigorosa, modulare ma anche scultorea, trasparente e opaca, scatola solida ma allo stesso tempo un po’ blob. Abbiamo deciso di lavorare con uno dei fondamentali dell’architettura: il muro di laterizio. Invece che da mattoni o blocchi di pietra, il muro è però composto da telai in fibra di vetro estrusi accatastati l’uno sopra l’altro. La parete è poi smembrata per formare una cavità al suo interno, in modo da ospitare gli eventi. Questa decompressione della parete trasforma la linea in superficie, il muro in uno spazio. Si crea così un complesso ambiente tridimensionale, da esplorare ed esperire in una grande varietà di modi, all’interno e all’esterno. Vista dall’alto, la parete appare come una linea retta, mentre nella parte inferiore, forma un avvallamento riparato all’ingresso del padiglione e una collina ondulata in direzione del parco.

Serpentine Pavilion 2016, progetto di Bjarke Ingels Group (BIG). Rendering © Bjarke Ingels Group (BIG)

La Summer House di Kunlé Adeyemi è una replica inversa del padiglione della regina Carolina – un omaggio alla sua forma solida, al spazio e alla sua matericità, ricomposti in un nuovo oggetto scultoreo. “Con un gioco di architettura”, scrivono gli architetti, “il nostro progetto si propone di realizzare il semplice programma primario di una casa di villeggiatura: uno spazio per il riparo e il relax. Ruotando lo spazio vuoto interno del tempietto, abbiamo esposto il piano neoclassico della struttura, le sue proporzioni e forma architettonica. Usando blocchi prefabbricati assemblati da arenaria, simile a quelli usati nella costruzione del padiglione, le nostre forme astratte si uniscono per creare una stanza, una porta e una finestra per fare in modo che le persone interagiscano con l’edificio, l’ambiente e con gli altri”.

Serpentine Summer House 2016, progetto di Kunlé Adeyemi – NLÉ. Rendering © NLÉ

Barkow Leibinger sono stati ispirati da un altro padiglione del XVIII secolo, ormai distrutto, progettato anch’esso da William Kent, che era ruotato e offriva una vista a 360 gradi del Parco. Barkow Leibinger spiega: “Libera su tutti i lati e concepita come una serie di bande strutturali ondulate, la nostra Summer House ricorda un disegno di contorno cieco (eseguito cioè senza sollevare la matita dal foglio e senza staccare gli occhi dal soggetto). Le bande orizzontali ricordano lo stratificarsi del padiglione della regina Carolina”.

Serpentine Summer House 2016 progetto di Barkow Leibinger. Rendering © Barkow Leibinger

La Summer House di Yona Friedman prende la forma di una struttura modulare che può essere montata e smontata in diverse combinazioni e si basa sul suo progetto pionieristico La Ville Spatiale (Spatial City) iniziato alla fine degli anni Cinquanta. Come spiega Friedman, “La Serpentine Summer House è una struttura spazio-concatenata che costituisce il frammento di una struttura a griglia più grande, originariamente concepita per La Ville Spatiale. Si tratta di una struttura modulare che può essere smontata e assemblata in differenti formazioni e composizioni”.

Serpentine Summer House 2016 progetto di Yona Friedman. Rendering © AECOM

Il progetto di Asif Khan si ispira al fatto che il padiglione della regina Carolina è stato posizionato in modo da consentirgli di catturare la luce del sole che si riflette sul lago della Serpentine.
“Nella nostra Summer House una piattaforma di metallo lucido e una copertura forniscono un’esperienza intima di questo momento ormai perduto per il visitatore”, spiega Asif Khan, “Tre stanze di diversa qualità spaziale sono concatenate come quelle del tempietto. Questi sono articolati da una linea ondulata di doghe in legno che creano una recinzione e una vista diretta. Il terreno è un paesaggio di ghiaia scandita da pietre miliari, sottilmente elevate a misurare l’ingresso dei visitatori. Come la struttura incontra la ghiaia si fonde delicatamente la orizzontale e verticale, facendo sembrare come se la casa estiva potesse crescere da terra”.

Serpentine Summer House 2016 progetto di Asif Khan. Modello © Asif Khan


10 giugno – 9 ottobre 2016
Serpentine Pavilion 2016
Serpentine Galleries
Kensington Gardens, Londra