
L’opera è costituita da due parallelepipedi in acciaio corten di 10 x 10 m, simmetrici e vicini tra loro, disposti perpendicolarmente rispetto alle mura preesistenti della piazza. La giacitura convergente dei volumi delimita un percorso, che da una larghezza di 1,60 m si riduce drasticamente a un varco di appena 80 cm, generando così un immediato senso di oppressione.
Al loro interno, i parallelepipedi presentano una griglia di lastre orizzontali e verticali che si intersecano a 90°, formando orbite rettangolari di 1,80 x 1,25 m, rilettura in chiave architettonica delle celle dei dormitori dei campi di concentramento. Ma esiste un’altra faccia del Memoriale: quella esterna rivolta verso la città, che si presenta come la superficie liscia di una pagina di storia ancora tutta da scrivere, dove il perimetro delle celle è solo vagamente accennato da lievi sporgenze in metallo, a simboleggiare la consapevolezza contemporanea.
La scelta dell’acciaio corten, materiale che si ossida naturalmente all’aria aperta, non è casuale: con il passare degli anni, rivelerà i segni del tempo, dimostrando che tutto ha una storia. La pavimentazione del percorso tra i due blocchi è realizzata in ballast, pietrisco di basalto tipico delle massicciate ferroviarie, in memoria della Judenrampe (“rampa degli Ebrei”), la strada ferrata tra il campo di Auschwitz I – Stammlager e quello di Auschwitz II – Birkenau.
II riverbero dei passi sui ciottoli e la netta restrizione del passaggio infondono angoscia: il Memoriale prende vita, e con esso il dramma del ricordo. La luce, infine, assume un ruolo cardine nella fruizione dell’opera. Durante il giorno, quando la piazza è colpita dai raggi del sole, il passaggio immerso nella penombra proietta il visitatore in un’atmosfera di riflessione; di notte, i fasci di luce artificiale che investono i volumi, amplificano il valore monumentale del Memoriale.
L’opera, dalla forte carica simbolica, abbandona ogni retorica e intento didascalico per concentrarsi sull’importanza delle emozioni: i giovani architetti romani hanno progettato un monumento da vivere, che per raccontare la storia, punta sul presente.

Bologna Shoah Memorial, Bologna
Tipologia: memoriale
Architetti: SET Architects
Team di progetto: Lorenzo Catena, Chiara Cucina, Onorato di Manno, Andrea Tanci
Cliente: Comunità Ebraica di Bologna
Ingegneria strutturale: Proges Engineering
Impresa: Sì Produzioni
Opere metalliche: Officina Paolo Cocchi
Pavimentazione: Edil Nuova S.A.S.
Illuminazione: Erco
Completamento: gennaio 2016

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