Best of #plastica

Nel Best of di questa settimana dieci progetti in plastica, un tempo simbolo della “modernità”, oggi materiale da riciclare e trasformare, per esempio in un tessuto.

Un paio di anni fa al Museo dei Design di Zurigo, la mostra “The Plastic Garbage Project” raccontava come nel bel mezzo dell’oceano si stesse formando un’isola artificiale larga diverse centinaia di chilometri, costituita principalmente da plastica.

Dopo il grande successo negli anni Cinquanta, quando divenne il materiale simbolo della “modernità”, oggi designer, artisti e architetti ne progettano un uso più consapevole, che cerca soluzioni al problema del suo smaltimento. Noi vi proponiamo dieci progetti pubblicati su Domus Web (compresa una villa, tutta di plastica, realizzata alla fine degli anni Sessanta).


Bagnet: di Arturo Revilla e Monica Dominguez, è un progetto culturale che esplora la relazione tra il ciclo di vita dei rifiuti e la costituzione della città contemporanea.

The Straw‐k: Alexandra Singer-Bieder e Sofia Bennani hanno ricevuto lo Young Talent Prize dell’Africa Design Award 2014 con Straw-k, una superficie di tubi di plastica fusi tra loro.

Labirinto di rifiuti plastici: Luzinterruptus ha presentato al Katowice Street Art Festival Laberinto de residuos plásticos, 26 metri di labirinto per mostrare la quantità di rifiuti plastici prodotta ogni giorno.

Casa con grande finestra: Alessandro Armando – Manfredo di Robilant Architetti hanno trasformato un’architettura residenziale esistente, a Cambridge Massachusetts, in un’abitazione contemporanea, rivestendola di pannelli di plastica che riflettono o assorbono la luce.

Ionna Vautrin, Mezzo: la designer francese Ionna Vautrin ha realizzato per Lexon, una collezione di piccoli oggetti in plastica composta da torcia, radio, sveglia e la Reed Pen.

Jaemin Jaeminlee, Placha: utilizzando la plastica a iniezione, il designer coreano Jaemin Jaeminlee è riuscito a contenere i costi di produzione del telaio per bicicletta, senza perdere in robustezza e versatilità.

Villa Spies, Torö, Svezia, 1969: progettata nel 1969 dall’architetto svedese Staffan Berglund per il magnate danese degli aerei Simon Spies, questa villa circolare realizzata interamente in plastica e rimasta per anni ai margini dalla critica architettonica, è invece stata di recente riabilitata.

Janinge: legando industria e cultura, Form Us With Love e Ikea stanno collaborando per creare una nuova collezione di sedie e sgabelli dalla struttura semplice e durevole.

Revive 1+2: Kvadrat ha presentato a Orgatec due vivaci tessuti per rivestimenti disegnati dalla designer britannica Georgina Wright e creati con poliestere riciclato da prodotti post-consumo (PET).

L’Edonista: il progetto di Nuno Pimenta The Hedonist è una camera trasformabile che si adatta all’utente, alla sua interpretazione di felicità o semplicemente a uno stato transitorio della mente

In apertura: Luzinterruptus, Laberinto de residuos plásticos, Katowice, Polonia. Photo © Gustavo Sanabria