Cheburashka

Luca Nichetto e Lera Moiseeva hanno disegnato per Dymov Ceramics le ceramiche Cheburashka, che saranno presentate allo Spazio Rossana Orlandi durante il Salone del Mobile.

Alcuni oggetti attraversano le culture e vengono assorbiti  e modificati dalle diverse usanze, diventando immediatamente oggetti quotidiani e famigliari.

Il progetto Cheburashka, nato dalla mano di Luca Nichetto e Lera Moiseeva con l’idea di enfatizzare la condivisione del cibo, prende forma da queste osservazioni.

Luca Nichetto e Leira Moseeva, Cheburashka, Dymov Ceramics

Il set si compone di un grande contenitore con maniglie che ne facilitano il trasporto e un coperchio che, rovesciato, diventa una base d’appoggio per il cucchiaio usato per servire il cibo. Due ciotole di uguali dimensioni completano il set, che può essere riposto inserendo i vari pezzi uno dentro l’altro. In questo modo il set diventa una sorta di “totem” decorativo: le linee incise a mano sulla superficie delle ceramiche ricordano una rete da pesca, un involucro che tiene insieme il contenuto da condividere.

Il nome è ispirato a Cheburashka, un animale dall’aspetto strano e dalle grandi orecchie molto popolare nella letteratura per l’infanzia dell’ex Unione Sovietica. Cheburashka è anche un’antica parola russa che indica il galleggiante della rete da pesca.

Luca Nichetto e Leira Moseeva, Cheburashka, Dymov Ceramics
Luca Nichetto e Leira Moseeva, Cheburashka, Dymov Ceramics
Luca Nichetto e Leira Moseeva, Cheburashka, Dymov Ceramics
Luca Nichetto e Leira Moseeva, Cheburashka, Dymov Ceramics
Luca Nichetto e Leira Moseeva, Cheburashka, Dymov Ceramics
Luca Nichetto e Leira Moseeva, Cheburashka, Dymov Ceramics
Luca Nichetto e Leira Moseeva, Cheburashka, Dymov Ceramics
Luca Nichetto e Leira Moseeva, Cheburashka, Dymov Ceramics
Luca Nichetto e Leira Moseeva, Cheburashka, Dymov Ceramics
Luca Nichetto e Leira Moseeva, Cheburashka, Dymov Ceramics