Lavorando con immagini sfaccettate e moltiplicate, Rashid Rana (Lahore, Pakistan, 1968) scompone in pezzi l’universo visibile al fine di ricostruirlo di nuovo. Nelle sculture, nei video e nelle stampe fotografiche, Rana trasforma istantanee raffiguranti insegne di negozi di Lahore in rappresentazioni di paesaggi urbani astratti o utilizza riproduzioni di dipinti dei maestri dell’arte come se fossero campi digitali di colore.
Rashid Rana a Milano
Lisson Gallery Milan ospita la prima personale italiana dell’artista pakistano Rashid Rana: sculture, video e stampe nelle quali scompone il visibile per ricostruirlo nuovamente.
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- 27 gennaio 2014
- Milano
Utilizzando la struttura a griglia, l’artista ha recentemente iniziato a rimaneggiare quadri famosi come Il Ratto delle Figlie di Leucippo (1618) di Pietro Paolo Rubens e Il Giuramento degli Orazi (1786) di Jacques Louis-David, mescolando queste opere celebri in puzzle pixelati e codificati. La tecnica di saldatura e cucitura usata da Rana può essere carnale e violenta, come nella serie non ancora conclusa di quadri barocchi e neoclassici brutalmente lacerati e ri-assemblati, nota comunemente come la Serie della Traslitterazione.
Per la sua prima personale in Italia, Rana ha voluto riflettere l’eredità culturale della città ospite nel materiale d’origine delle sue opere, scegliendo dipinti di artisti provenienti da Milano, come Andrea Solari e Cesare da Sesto. Mentre gli originali di questi dipinti sono esposti al Louvre di Parigi e alla National Gallery di Londra, Rana restituisce simbolicamente alla fonte cui hanno attinto i suoi creatori le immagini delle opere, sebbene visualmente distorte e temporaneamente sostituite nel processo creativo. Rana complica e ridefinisce le nozioni opposte di figurazione e astrazione, manipolazione e realtà, ma riesce anche a spingere il mondo fuori dal suo asse e a trascendere i mezzi di comunicazione sia tradizionali che tecnologici.
Fino al 14 marzo 2014
Rashid Rana
Lisson Gallery Milan
Via Zenale 3, Milano