Hide in the city

Alla Galerie Paris-Beijing inaugura una personale dell'artista cinese Liu Bolin, conosciuto in tutto il mondo per i suoi camouflage. La serie Hiding in the City presenta alcune performance di protesta inedite.

Nato nel 1973 Liu Bolin, noto anche come "l'uomo camaleonte", si è specializzato nel dare vita a particolari performance artistiche in cui lui stesso si mimetizza con l'ambiente circostante giocando sui concetti di visibile e invisibile.

Grazie all'utilizzo di un grande numero di tecniche artistiche, che vanno dalla scultura alla body art, dalla performance alla fotografia, Liu Bolin è stato in grado di posare per ore intere senza muovere un muscolo. Il suo team di collaboratori comprende pittori e fotografi che fanno del suo corpo una tela da mimetizzare nella città senza nessun tipo di foto ritocco o di post-produzione, ma semplicemente riproponendo meticolosamente sfondi e prospettive davanti alle quali l'artista si mescola quasi impercettibilmente. È soltanto grazie alla lunga serie di fotografie, tra cui quelle esposte alla Galerie Paris-Beijing, che la sua presenza evanescente viene percepita nitida.

Anche se possono sembrare dei giochi scherzosi, le performance di camouflage hanno un'origine tutt'altro che ludica: hanno inizio, infatti, dopo la distruzione del suo atelier al Suojia Village International Arts Camp, nella periferia di Beijing dove lavoravano centinaia di artisti.
In apertura: Liu Bolin, "Hide in the City", <i>Grand Palais</i>, 2012. Sopra: <i>Panda</i>
In apertura: Liu Bolin, "Hide in the City", Grand Palais, 2012. Sopra: Panda
A partire dal 16 novembre 2005, in previsione dei Giochi Olimpici del 2008, le autorità cinesi hanno dato il via alla demolizione del villaggio, sfrattandone gli abitanti. La serie Hiding in the City racconta proprio questa storia e in apertura si trova un autoritratto in cui un artista immobile camuffato da mattoni è fermo immobile davanti alle rovine del proprio atelier, in segno di protesta silenziosa. L'esecuzione è tanto accurata da creare un'illusione per molti versi inquietante. Tutti i ritratti riprendono il contesto di una Cina del boom, con i suoi sviluppi economici selvaggi e incontrollati, un'urbanizzazione massiccia e gli effetti disastrosi sul tessuto sociale.
Liu Bolin, "Hide in the City", <i>Info Port</i>, 2012
Liu Bolin, "Hide in the City", Info Port, 2012
L'artista fa parte di una generazione nata sotto Mao e cresciuta negli anni Ottanta sulle ceneri delle Rivoluzione Culturale. Nato a Shandong, Liu Bolin si è trasferito a Beijing nel 1999, dove si è diplomato nell'Accademia di Belle Arti, specializzandosi in scultura sotto la guida di Sui Jianguo. In quell'epoca si è unito alle comunità artistiche alternative della città i cui artisti hanno sperimentato le tecniche di performance per denunciare la forte censura politica e il conservatorismo culturale.

Dal 10 gennaio al 9 marzo 2013
Inaugurazione giovedì 10 gennaio 2013 alle 18.00
Liu Bolin: Hide in the City
Galerie Paris-Beijing
Rue du Vertbois 54, Paris
Liu Bolin, "Hide in the City", <i>Three Goddesses</i>, 2012
Liu Bolin, "Hide in the City", Three Goddesses, 2012
Liu Bolin, "Hide in the City", <i>Green Food</i>, 2012
Liu Bolin, "Hide in the City", Green Food, 2012

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