Ma perché Moby Dick? Questo titolo, evocativo di atmosfere letterarie, suggerisce qualcosa che si agita sotto la superficie. Come il mostro marino solcava il profondo dell'oceano, così i ritratti e i paesaggi di Pericoli sono come mossi da un grosso animale sotterraneo, simbolo dell'anima profonda, che disegna i volti e le geografie, che agisce in profondità come un magma e, con un continuo lavorio, rende instabile la superficie della tela.
Protagonista di queste opere è la materia pittorica, l'olio, perfettamente controllato dall'autore che ci regala straordinarie mappe di luoghi e volti, in un affascinante continuum narrativo. E' proprio la pittura la protagonista di questi lavori, dove la mano dell'artista registra con grande sensibilità, quasi come fosse un sismografo, tutte le tracce sottese e stratificate che i luoghi e le persone ci raccontano. Ed è sempre la pittura, che Pericoli dosa con sapienti sovrapposizioni di materia, a narrarci le infinite sedimentazioni che conferiscono identità ai luoghi e alle persone.
Tullio Pericoli nasce a Colli del Tronto (Ascoli Piceno) nel 1936. Dal 1961 vive a Milano dove si afferma come pittore e disegnatore.

Tullio Pericoli. Moby Dick.
Dipinti 2008 – 2012
Cartiere Vannucci – Magazzini dell'Arte via Atto Vannucci 16, Milano


Una casa si chiude alla strada per aprirsi al paesaggio
Il progetto unifamiliare firmato da Elena Gianesini dialoga con il paesaggio vicentino, combinando tranquillità e stile contemporaneo, grazie a geometrie essenziali e alla copertura metallica Mazzonetto.