Oltre 50 tra architetti, artisti e università
internazionali indagano il delicato confine tra
cultura e natura. “Culture_nature. Green ethics –
habitat – environment”, a cura di Alessandra Coppa
e Fortunato D’Amico, è l’eloquente titolo dell’evento
collaterale che si svolge nell’ambito della 12.
Mostra Internazionale di Architettura della Biennale
di Venezia (aperto fino al 21 novembre) allo Spazio
Thetis all’Arsenale Novissimo, che si estende su
oltre 15.000 m² tra ambienti interni e il parco.
Tramite idee, tecniche e processi differenti, un
gruppo creativo molto eterogeneo si è posto come
obiettivo espositivo il rapporto Uomo-Architettura-
Ambiente nella cultura contemporanea del terzo
millennio. A progetti, installazioni, opere d’arte e
video l’evento affianca incontri con personalità di
spicco della cultura, quali architetti, artisti, filosofi
e registi invitati a discutere con il pubblico di temi
inerenti ai grandi cambiamenti ambientali e alla
‘cultura’ dell’abitare in rapporto con l’habitat
naturale.
Il fitto programma di iniziative comprende concerti
che mettono in rapporto musica e architettura in un
excursus dal classico al contemporaneo.
“È la fine di un'epoca dominata dal petrolio –
annuncia Jeremy Rifkin – il più autorevole profeta
della green economy”, commenta Fortunato
D’Amico. “Siamo entrati nell'era della terza
rivoluzione industriale, un tempo in cui l'umanità ha
già utilizzato metà del petrolio disponibile sul
pianeta e per necessità pratiche ed economiche è
costretta a declinare il suo futuro energetico
puntando sulle energie naturali. L'apice di questa
situazione drammatica, secondo gli esperti, si
verificherà tra il 2010 e il 2020. Ma davanti a
questa visione catastrofica del pianeta si può
ancora pensare di salvare il salvabile? Forse sì,
dicono i più ottimisti tra gli analisti e i profeti del
futuro sostenibile, a patto di perseguire con
impegno e tutti insieme gli obiettivi di
reintegrazione delle nostre vite ai cicli naturali
della Terra, rispettando l'ambiente e accedendo
parsimoniosamente alle risorse
dell'ecosistema”.
Architettura, paesaggio, agricoltura, energia,
design, arte e cinema diventano protagonisti nelle
varie aree dello Spazio Thetis che rinasce grazie al
progetto dell’architetto paesaggista tedesco
Andreas Kipar, milanese di adozione.
“Culture_Nature” è una mostra caratterizzata dalla
multidisciplinarità, integrata, permeabile e aperta a
un panorama di situazioni in movimento fluido.
Di fatto, l’evento è un ‘crogiuolo’ di punti di vista
differenti uniti dal filo conduttore della natura,
dell’ambiente e delle necessità dell’Uomo. “Le
opere esposte”, spiega Alessandra Coppa, “sono
state selezionate in base al concept dell’andare al
di là del concetto di opposizione Cultura/Natura.
Architettura e arte si integrano e si relazionano con
i concetti di paesaggio, agricoltura, energie,
design.”
Organizzatore e promotore di questa grande
iniziativa è il Politecnico di Torino con i patrocini
della Città di Torino, il Comune di Cossano
Canavese e la Rappresentanza a Milano della
Commissione Europea.
Arte e architettura allo Spazio Thetis, per la Biennale veneziana
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- Loredana Mascheroni
- 07 settembre 2010