Una barca lunga e sottile taglia la piazza. La sorreggono
due uomini: un momento di arrivo o di partenza.
S’intitola “Sbarco” l’intervento artistico che Velasco Vitali –
a cura di Fernando Mazzocca e Francesco Poli –, dal 20
giugno al 5 settembre 2010, realizza a Pietrasanta
(l’iniziativa è dell’Assessorato alla Cultura della città,
capoluogo storico della Versilia). La clandestinità come filo
conduttore di un’installazione che occuperà la piazza del
Duomo e gli spazi attigui dell’antico complesso di
Sant’Agostino.
Velasco Vitali sceglie un soggetto complesso e di stretta
attualità per un’intensa riflessione che investe le più ampie
tematiche dell’isolamento, dell’immigrazione, della
precarietà e della fuga. Lo fa attraverso la pittura, la
scultura e il disegno che, in un unico progetto site specific,
dialogano tra loro in una sorta di narrazione ciclica e
parallela.
Al centro della piazza è collocata una barca di alluminio
lucido e leggero (2 metri per circa 15 di lunghezza)
sorretta da due uomini in bronzo: la vita che scorre
intorno, i monumenti, il cielo, si riflettono sulla superficie
specchiante della chiglia, una sorta di scudo contro le
avversità, un rifugio, uno spazio di speranza. Dalla piazza
del Duomo alla chiesa di Sant’Agostino, dalla luce estiva
della piazza alla penombra della navata, un branco di cani
randagi. Una folla che vaga senza riferimento, in una
condizione di solitudine e di progressivo restringimento di
libertà, di spazio e di visione. Nel coro un cane è
‘prigioniero’ su una torre di secchi grondanti di catrame e
due grandi disegni, dipinti su carta, scendono dal soffitto ai
due estremi della sala del Capitolo: negativo e positivo di
figure stipate le une sulle altre. La folla, indistinta. Nel
giardino del Chiostro torna la scultura con una grande
figura di cane in bronzo, rivestito in oro zecchino. Una
grande figura, simbolo mitico e aspirazione al
monumentale. Nella sala dei Putti, infine, una replica-
citazione degli elementi costitutivi principali del progetto:
le matrici in catrame della scultura in piazza e due coppie
di acquerelli con studi di cani.
Esterno e interno, dalla piazza alla chiesa. La scultura, la
pittura e il disegno diventano tappe di una riflessione sulla
clandestinità, in un sistema di materiali diversi (alluminio,
ferro, cemento, catrame, bronzo e carta) e rimandi
iconografici. La chiglia sugli uomini, i cani nella chiesa, la
folla sulla carta.
Velasco Vitali è nato nel 1960 a Bellano, sul lago di Como.
La sua attività, partita dal disegno e dalla grafica, si
rivolge presto anche a pittura e scultura. L’inizio è segnato
dall’incontro con Giovanni Testori e dalla partecipazione
alla mostra “Artisti e Scrittori” presso la Rotonda della
Besana di Milano. Dopo alcune personali, la pittura di Vitali
si concentra sulla tragedia che distrugge parte della
Valtellina alla fine degli anni Ottanta, facendo confluire il
lavoro in “Paesaggio Cancellato”, mostra curata da Roberto
Tassi (1990).
Continuo, nella sua ricerca artistica, l’interesse per il
ritratto, che trova affermazioni in mostre e pubblicazioni.
Si registra, una volta legatosi al gruppo dell'Officina
Milanese alla fine degli anni Novanta, un'inversione
contenutistica: è la scoperta del Sud, attraverso la Sicilia.
In questa nuova luce nascono: “Isolitudine” con Ferdinando
Scianna nel 2000 e nel 2003 MIXtura con Franco Battiato.
Nel 2004 Electa pubblica Velasco 20, una
monografia sui primi vent’anni di lavoro con un contributo
critico-filosofico di Giulio Giorello.
Extramoenia (2004-2005) è il progetto che
costruisce intorno a immagini di città dipinte e sculture di
cani in ferro e cemento, esposizione voluta dalla Regione
Sicilia e allestita a Palermo, presso Palazzo Belmonte Riso
e a Palazzo della Ragione di Milano (catalogo Charta).
Del 2006 è Tana, un progetto site-specific ideato per il
Teatro dell'Arte di Milano. Nel 2007 una grande
installazione è esposta nella collettiva “Ultime Ultime
Cene” di Milano (Refettorio delle Stelline) e, a Sondrio
viene realizzato il progetto “Immagini, forme e natura
delle Alpi” a cura di Danilo Eccher, con il quale condividerà
anche il progetto “LATO 4” nel 2008, mostra allestita a
Milano presso ProjectB Contemporary Art. Nello stesso
anno partecipa a “Junkbuilding”, presso La Triennale
Bovisa e viene pubblicato, con testi di Michele Mari,
“Milano Fantasma”: oltre cento disegni che raccontano la
città (edt editore). Partecipa nel 2009 a “I paesaggi e la
natura dell'arte”, mostra collettiva dedicata al rapporto tra
arte e natura presso il museo ARCOS di Benevento. Dal
2007 collabora, con i suoi disegni, con il Corriere della
Sera.
Velasco Vitali: sbarco
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- Loredana Mascheroni
- 11 giugno 2010