La nuova performance di Vanessa Beecroft “VB66” si è
tenuta nell'edificio progettato alla fine degli anni Venti
dall'architetto Luigi Cosenza, sede attuale del Mercato
Ittico, lunedì 15 febbraio 2010, a Napoli.
La performance costituisce la scelta espressiva di Beecroft
sin dagli esordi. Profondamente radicata nella cultura
classica, Beecroft crea con le sue performance
tableaux vivants che nascono da immagini spesso
ispirate alla pittura e alla scultura del passato.
L'artista pone al centro della propria riflessione i temi
dello sguardo, del desiderio, dell'alienazione. Le donne,
private di ogni possibilità di dialogo o di relazione,
appaiono congelate al di là di un'invisibile barriera. Al
tempo stesso il loro isolamento produce l'effetto di far
rimbalzare lo sguardo di chi guarda su se stesso,
generando una situazione di disagio.
Lo spazio architettonico è di fondamentale importanza per
costruire il tema visivo delle performance. Nei diversi
sopralluoghi in città compiuti nel corso del 2009, Vanessa
Beecroft è rimasta particolarmente colpita dal suggestivo
nitore delle forme razionaliste di Palazzo Cosenza, tanto da
sceglierlo come sfondo dell'evento napoletano.
Un mercato che si tiene in un monumento architettonico è
un "lusso" – sostiene l'artista – connaturato alla città, dove
l'arte e l'architettura sono a stretto contatto con la vita del
cittadino, dove la strada è un museo "a cielo aperto".
Un gruppo di sculture di donne a grandezza naturale,
frammenti di gesso e circa 40 ragazze dipinte di nero,
hanno occupato i numerosi tavoli del mercato. I corpi vivi,
quelli calcati dal vero e i frammenti formavano un insieme
pensato come un monumento transitorio dedicato alla città
e alla sua storia che continua a mescolare la
contemporaneità con il passato.
I frammenti ricordano ciò che resta della tradizione
plastica classica, rimandano al ritrovamento dei corpi
nell'antica città di Pompei, ma anche al disagio del corpo
femminile, tema esplorato dall'artista già esplorato nelle
precedenti performance. Il colore nero a coprire i corpi
delle ragazze, delle sculture e dei frammenti rende la
scena drammatica, iconica ma svolge anche un'altra
funzione: è una pennellata estraniante sul complesso della
performance.
L'evento, promosso e sostenuto dalla Regione Campania-
Assessorato al Turismo in collaborazione con il Comune di
Napoli e l'Ente Provinciale per il Turismo di Napoli, ha
presentato al pubblico di Napoli un'immagine solo
apparentemente nota attraverso cui ripensare la propria
tradizione artistica, storica, emozionale.
Courtesy Galleria Lia Rumma Napoli / Milano Galleria
Massimo Minini Brescia
VB66 Performance/sculpture, mercato ittico di Napoli
View Article details
- Loredana Mascheroni
- 04 marzo 2010