Il SUQ di Genova è un’esperienza unica in Italia, riconosciuta piazza ideale culturale da Centri Studi e Università Europee, apprezzata ed amata da un pubblico vasto ed eterogeneo, guardata da altre città come esempio della capacità di fare Intercultura aggregando diverse fasce di utenti, senza frontiere di età, appartenenza sociale, origine.
Il SUQ, o “bazar dei popoli”, nato undici anni fa alla Loggia di Banchi, ha sviluppato una rete di collegamenti indispensabile per la convivenza e la coesione sociale, ha saputo dare vita a una Compagnia teatrale con artisti di provenienze diverse, ha ottenuto il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri ed è stato chiamato recentemente dall’Osservatorio del Mediterraneo a far parte di una rete tra le principali realtà analoghe del mediterraneo.
Qualcuno lo ha definito un intervento di “public art centrata su una idea di socialità” (Emilia Marasco, Direttrice Accademia Ligustica Belle Arti), qualcun altro un esempio di teatro contemporaneo “dove è inutile mandare a chiedere chi recita, perché siamo noi stessi liberati da paure e pregiudizi, abbandonati alla bellezza del momento” (Eugenio Buonaccorsi, Docente Storia del Teatro), qualcun altro “luogo ideale per il confronto, per condividere valori comuni, l’appartenenza all’umanità” (Fadela Amara, Vice Ministro Governo Sarkozy), o ancora “ un luogo simbolico del Mediterraneo” (Predrag Matvejevic', storico e Docente Letterature Slave).
Questa esperienza, che ha portato avanti in questi anni la sua attività con poche risorse pubbliche e tante risorse umane, guadagnandosi la stima di personalità eminenti del mondo politico, sociale, economico e culturale e che ha promosso un’immagine moderna e innovativa della Città, una città che più di altre vuole porsi il problema della Sicurezza e della Vivibilità del centro storico attraverso percorsi partecipativi e culturali
chiede da tempo uno spazio dove dare vita ad un centro permanente di sperimentazione sui linguaggi interculturali, un “teatro mercato” del mediterraneo dove poter svolgere attività tutto l’anno, non rinunciando all’evento estivo, ma potenziando le possibilità di collegamento con altre realtà locali sensibili a queste tematiche, l’accesso a fondi europei, la divulgazione della cultura del dialogo e l’educazione alla mondialità e alla pace, la possibilità di allacciare rapporti internazionali permanenti che sarebbero fruttuosi per la città intera.
Sede permanente per il Suq
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- Daniela Terrile
- 03 ottobre 2009