Da oltre un decennio, i robot aspirapolvere sono entrati silenziosamente in milioni di abitazioni in tutto il mondo. Solo nel 2024, il mercato globale di questi piccoli dispositivi domestici è stato valutato oltre 5 miliardi di dollari e si prevede che questa cifra raddoppierà nei prossimi cinque anni. Eppure, nonostante la loro evoluzione da semplici dischi girovaghi a sofisticati assistenti dotati di intelligenza artificiale, restano curiosamente immutati in un aspetto fondamentale: si comportano più come animali domestici esigenti che come servitori diligenti. Si attivano quando non ti ricordi di averli programmati, mandano notifiche nel bel mezzo di riunioni importanti e si bloccano nei punti più assurdi, richiedendo continue attenzioni.
Cosa sanno fare i nuovi robot aspirapolvere? Li abbiamo provati
Abbiamo testato l'ultima generazione di robot aspirapolvere, che sono il must-have tra i dispositivi per la casa contemporanea, e ci siamo trovati di fronte a macchine intelligenti, strane e ancora sorprendentemente bisognose di cure.
Foto Nicole Scott
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Courtesy Ecovacs
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Courtesy Roborock
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Courtesy Mova
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Courtesy Dyson
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Courtesy Xiaomi
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- Nicole Scott
- 08 luglio 2025
Detto questo, i progressi ci sono stati, e notevoli. Le macchine odierne riescono a salire su pavimenti irregolari, estendono bracci meccanici per spostare oggetti e distinguono i diversi tipi di sporco grazie a sistemi di visione artificiale. La vera domanda non è se i robot aspirapolvere siano ormai parte delle nostre case — lo sono già — ma dove stia andando questa categoria di tecnologia domestica e se le sue promesse siano all’altezza delle prestazioni.
Il design della spazzola: quando la forma segue la funzione
Il design tradizionale delle spazzole per aspirapolvere rappresentava una sfida progettuale importante: come evitare che i capelli si attorciglino intorno alle setole? Per questo, la struttura delle spazzole rotanti si è evoluta nel tempo, fino ad arrivare ai modelli contemporanei. Oggi, i sistemi di spazzole si basano su un design industriale accurato, in cui la forma segue la funzione nel modo più concreto possibile.
L'architettura delle spazzole rotanti contemporanee si è trasformata seguendo tre filosofie di design distinte, dove ciascuna rappresenta un approccio diverso a una sfida fondamentale: creare una macchina che pulisca i pavimenti senza che senza che poi sia necessario pulire la macchina stessa.
La “Geometria statica” privilegia soluzioni guidate dalla forma. La ConeBrush di Narwal, per esempio, utilizza un assottigliamento strategico per ridurre le aree in cui si accumulano capelli, mentre la ZeroTangle 3.0 di Ecovacs impiega setole a “V” che guidano i detriti verso l’aspirazione.
La rivoluzione dei robot aspirapolvere non deve arrivare: è già qui, disordinata, imperfetta, irresistibile e profondamente umana nelle sue contraddizioni.
L’ “adattamento dinamico” rappresenta un passaggio verso un design reattivo. La Floating Main Brush di Roborock mantiene un contatto costante e modulabile con la superficie, invece di un meccanismo rigido. L’impiego di materiali attivi ha rivoluzionato le spazzole a doppio rullo. La TurboWave DuoBrush di Mova ripensa la spazzola come un sistema attivo che trasforma i detriti problematici in forme più facili da aspirare. Questi design sono vere e proprie soluzioni ingegneristiche: niente più spazzole bloccate dai capelli, basta svuotare il contenitore e continuare la pulizia.
Il design del mocio: la geometria dei pavimenti puliti
La forma del sistema di lavaggio è ciò che determina se un robot pulisce davvero o si limita a redistribuire lo sporco nella stanza. Qui la gerarchia è chiara: i panni piatti a forma di “D” tendono a spingere lo sporco negli angoli senza pulire davvero, mentre il design a rullo di Ecovacs si è dimostrato più efficace. La loro innovazione più recente è un rullo cilindrico che ruota continuamente mentre il robot si muove, creando un’azione di strofinamento in grado di sciogliere le macchie secche e lo sporco incrostato. La rotazione costante impedisce che il mocio scivoli semplicemente sulle superfici, garantendo l’agitazione meccanica necessaria per una pulizia profonda. Le spugne a disco, più comuni, rappresentano un compromesso. I due dischi rotanti coprono una superficie maggiore rispetto ai sistemi a disco singolo, mantenendo una pressione costante. Tuttavia, la loro efficacia dipende molto dal materiale e dalla velocità di rotazione: alcuni si limitano a lucidare, altri puliscono davvero. La lezione da portarsi via è che la forma del mocio conta. La diffusione dei sistemi a disco rispetto a quelli a rullo cilindrico riflette più un compromesso pratico che una spinta verso il design ottimale.
Narwal Freo Z10 Ultra: il compagno affidabile
Il Narwal Freo Z10 Ultra rappresenta oggi l’apice di questa categoria di prodotti: un robot che pulisce con competenza e ha un aspetto discreto ma sicuro. A differenza di alcuni concorrenti più “chiacchieroni”, si muove in silenzio e con sicurezza, affrontando peli di animali e sporco ostinato senza clamore. Le sue dotazioni pensate per chi ha animali domestici sembrano davvero ben studiate, non semplicemente trovate di marketing. Il Narwal Freo Z10 Ultra è anche dotato di una telecamera per osservare la reazione dei propri animali all’arrivo di questo intruso meccanico.
Il suo comportamento discreto e “silenzioso” si estende alle notifiche vocali, molto meno invadenti di quelle di altri modelli. La mia critica principale non riguarda la pulizia o l’ingombro della base di ricarica, ma il fatto che il serbatoio del detergente non sia ricaricabile e che il detergente proprietario sia spesso esaurito sul mercato — un fastidioso promemoria che anche gli aiutanti domestici più avanzati restano legati agli interessi commerciali dei produttori.
Ecovacs Deebot X9 Pro Omni & Deebot T80 Pro Omni: un design meccanico assertivo
Il Deebot X9 Pro Omni e il Deebot T80 Pro Omni affrontano la pulizia con decisione. Questo si traduce in robot che non si fermano davanti agli ostacoli, ma li superano. Dove altri modelli più “timidi” si fermano di fronte alle gambe delle sedie pieghevoli o ai varchi tra le stanze, X9 e T80 Pro avanzano con una certa tenacia meccanica.
Il modo in cui queste macchine si muovono nel mondo dimostra chiaramente che hanno una missione da compiere e che nulla le fermerà. A meno che non incontrino il vostro animale domestico – in quel caso è probabile che si faranno strada rimbalzando delicatamente sulle sue zampe protese.
Il dock, cioè la stazione di ricarica, merita nel caso di questo modello una menzione speciale. È compatto ed elegante, con un contenitore separato per la soluzione detergente. Nel caso del X9 Pro questa è una soluzione davvero ben studiata: la maggior parte dei robot invalida la garanzia se si aggiunge sapone all’acqua, ma il T80 Pro di fascia media lo consente. D’altronde, chi pulirebbe i pavimenti solo con acqua? Io non lo farei mai, quindi perché dovrei farlo fare al mio robot? Inoltre, il contenitore dell'acqua sporca è più piccolo di quello dell'acqua pulita: un dettaglio di design davvero intelligente.
Roborock Saros Z70 OmniGrip: l’abitante dell’”uncanny valley”
Il Saros Z70 rappresenta l'incursione della robotica in un territorio davveronuovo: è un robot aspirapolvere con un braccio meccanico a 5 assi capace di raccogliere oggetti e riporli in un cesto o in un’area designata. Quando il braccio emerge per sollevare delicatamente un calzino, il futuro sembra davvero arrivato. Ma poi non vede i calzini neri su un tappeto beige e ci ricorda che la piena autonomia robotica è ancora lontana. Il sistema OmniGrip oggi riconosce tre categorie di oggetti: grumi, tessuti e scarpe (in particolare ciabatte). Quindi, per ora niente raccolta dei giocattoli degli animali domestici. Roborock promette però che futuri aggiornamenti firmware amplieranno la gamma di oggetti riconoscibili. Durante i test il braccio ha avuto prestazioni incostanti: a volte non riconosceva nulla, altre identificava e spostava con successo i calzini, ma ignorava la biancheria intima accanto.
Eppure liquidarlo come un gadget sarebbe miope. Al di là del braccio, il robot si muove con sicurezza e ha ottime capacità di pulizia. Il dock è davvero bello: una struttura monolitica che non stonerebbe in una casa dal design raffinato. Il Saros Z70 rappresenta la robotica nella sua forma più ambiziosa e, per ora, ancora frustrante: uno sguardo alle possibilità future, condizionato dai limiti attuali.
Mova V50 Ultra: il vincitore silenzioso
Il Mova V50 Ultra Complete integra la tecnologia più avanzata tra i robot aspirapolvere, con la capacità di superare quasi ogni ostacolo. È ideale per molte abitazioni europee che, dopo vari interventi di ristrutturazione, presentano pavimenti irregolari o disomogenei. La mia casa, ad esempio, è fatta di strati architettonici sovrapposti come una lasagna. Il V50 Ultra si è mosso nel mio appartamento con grande facilità e – forse è un po’ generoso dirlo – una certa grazia.
Questo modello si muove con grande sicurezza, affrontando i dislivelli che bloccano altri robot meno capaci. La sua capacità di superare ostacoli fino a 6 cm non è solo un dato tecnico, ma la differenza tra un robot che pulisce tutta la casa e uno che rimane intrappolato dietro una sedia pieghevole.
Ha tutte le funzionalità premium che si desiderano, ma senza trovate di marketing inutili. La sua attenzione agli animali domestici si traduce in spazzole che non trattengono i capelli e un contenitore apposito per detergente che elimina gli odori. Il Mova V50 Ultra punta a una pulizia davvero efficace, un approccio sorprendentemente maturo in un settore che spesso privilegia l’effetto spettacolare sulla sostanza.
Dyson 360 Vis Nav: la scelta dei puristi
Il design a “D” e il colore viola del Dyson 360 Vis Nav ne rivelano subito l’identità Dyson. Il condotto laterale estensibile sostituisce le spazzole rotanti tradizionali, reindirizzando l’aspirazione con potenza fino ai bordi. La barra con spazzola a tutta larghezza copre più superficie a ogni passaggio, rendendo la pulizia molto efficiente. Il 360 Vis Nav si distingue per la sua dedizione a fare una sola cosa, ma alla perfezione. A differenza dei concorrenti ossessionati dalla multifunzionalità, questo modello si concentra sull’aspirazione pura, senza funzioni di lavaggio o svuotamento automatico. Il risultato è onesto: un dispositivo che accetta i propri limiti invece di fare promesse irrealistiche.
Il grande contenitore della polvere si svuota con un pulsante, il filtro lavabile elimina i costi di sostituzione e l’espulsione a mani libere evita nuvole di polvere. In un settore sempre più basato su abbonamenti e materiali proprietari, una manutenzione così semplice è quasi rivoluzionaria. Il 360 Vis Nav rappresenta l'essenza stessa del robot aspirapolvere: potente, affidabile e piacevolmente semplice.
Xiaomi X20 Mx: il performer ansioso
Lo Xiaomi X20 Max ha un design semplice ma curato, che bilancia funzionalità con un look moderno. Funziona come se fosse perennemente in balia delle indecisioni. Insomma, è l’equivalente robotico di quell’amico che sa esattamente cosa sta facendo ma mette in discussione ogni scelta: tecnicamente competente, ma emotivamente esitante. Esita davanti a soglie di meno di 2 cm che dovrebbe superare facilmente. Ricalcola percorsi già tracciati, come se volesse evitare ostacoli invisibili. Eppure, una volta che parte davvero, è tutta un’altra macchina. Il LiDAR crea mappe accurate e i pattern di pulizia sono metodici e costanti. E soprattutto, i pavimenti risultano puliti. Quindi… ci sembra un po’ confuso mentre lavora? Forse possiamo anche capirlo.
Lo stato dell'arte della casa smart
Dopo oltre un decennio di sviluppo, i robot aspirapolvere si sono evoluti da gadget innovativi a elettrodomestici davvero utili. Tuttavia, restano curiosamente invariati nella loro essenza: utili ma esigenti, capaci ma imprevedibili. Promettono autonomia ma richiedono attenzioni costanti. Hanno fatto enormi passi avanti, ma non sono ancora quel sogno del “imposta e dimentica” che ci era stato promesso. Fino ad allora, ci restano compagni robotici sempre più sofisticati ma ancora imperfetti. Puliscono i nostri pavimenti ricordandoci ogni giorno che il futuro della domotica è affascinante ma ancora un po’ fuori portata. La rivoluzione dei robot aspirapolvere non deve arrivare: è già qui, disordinata, imperfetta, irresistibile e profondamente umana nelle sue contraddizioni.
Immagine di apertura: Roborock Saros Z70 OmniGrip. Courtesy Roborock