Tra gli anni Cinquanta e Sessanta, l’immaginario collettivo fu profondamente influenzato dalla corsa allo spazio e dall’entusiasmo per il futuro tecnologico. Questo spirito pionieristico si rifletté anche nel design automobilistico, dando vita a quello che oggi chiamiamo stile Space Age. Le auto di questo periodo sembravano uscite da un fumetto di fantascienza: linee fluide, pinne posteriori pronunciate, parabrezza a cupola, cromature scintillanti e interni ispirati a cabine di comando aeronautico-spaziali. Ogni dettaglio era pensato per evocare velocità, modernità e soprattutto un futuro fantascientifico dove tutto sembrava possibile.
Concept car come la Lincoln Futura, la Chrysler Turbine o la General Motors Firebird III, sembravano pronte a decollare più che a viaggiare su pubblica strada. Non a caso, molte di queste vetture sembrerebbero perfettamente a loro agio nel mondo animato del cartone The Jetsons, con le sue città sospese e i suoi veicoli volanti. Erano auto pensate non solo per stupire, ma per incarnare una visione ottimista del domani, dove tecnologia e stile si fondevano in un sogno futurista su quattro ruote. E, come vedremo nella nostra gallery dove abbiamo selezionato le 12 che più ci hanno colpito, per qualche Casa automobilistica la Space Age principiò ben prima dell’allunaggio.
1. Alfa Romeo 40-60 HP Aerodinamica (1914)

Anche conosciuta come "Siluro Ricotti", questa straordinaria vettura sperimentale del 1914, progettata con una carrozzeria aerodinamica firmata da Castagna, anticipava di decenni i concetti moderni di design automobilistico. Il suo profilo affusolato, ispirato agli studi sull’aerodinamica che principiavano proprio in quegli anni, riduceva drasticamente la resistenza all’aria. Equipaggiata con un 4 cilindri da 6 litri e 70 cavalli, raggiungeva i 139 km/h, velocità notevole per l’epoca. Simbolo d’innovazione, è un capolavoro di tecnica e stile italiano oggi esposto al Museo Alfa Romeo di Arese.
2. Lincoln Futura (1955)

La Lincoln Futura, creata nel 1955 da Bill Schmidt e costruita dalla Ghia a Torino, è un prototipo avveniristico con carrozzeria “pinnata”, cupole in plexiglas e linee “space”. Mai prodotta in serie, divenne particolarmente celebre per essere stata trasformata da John Barris nella Batmobile della serie TV del 1966. Oggetto di culto per moltissimi appassionati, nel 2013 è stata venduta all'asta per circa 4,6 milioni di dollari.
3. Ford X-2000 (1958)

La Ford X-2000 è un prototipo futuristico realizzato nel 1958 per rappresentare come sarebbe stata un’auto del 2000, secondo la visione degli anni Cinquanta. Con uno stile ispirato ai jet e alle astronavi, presentava pinne posteriori esagerate, paraurti cromati e una calandra prominente. Non fu mai prodotta in serie, ma documenta alla perfezione l’estroso design retro-futurista, simbolo dell’ottimismo tecnologico dell’epoca e del sogno americano motorizzato.
4. General Motors Firebird III (1959)

Svelata nel 1959, la Firebird III, era la terza e ultima vettura sperimentale della General Motors ispirata dagli aerei a reazione. Aveva una carrozzeria che mimava un caccia ad ali ripiegate, lo sterzo a cloche e prevedeva dei rudimentali sistemi di guida assistita. Stilisticamente estrema, con le sue pinne e due bolle distinte per gli occupanti, faceva parte di una serie di concept che esploravano il domani della mobilità. È il culmine del futurismo esibito nei Motorama, quei saloni dell'automobile itineranti che venivano tenuti annualmente dalla General Motors — tra il 1949 ed il 1961.
5. Pininfarina X (1960)

La X, presentata nel 1960, è un prototipo visionario disegnato per Pininfarina da Franco Scaglione — stilista anche delle tre B.A.T. realizzate da Bertone. Caratterizzata da una forma a goccia particolarmente estrema, con una carrozzeria affusolata e simmetrica, l’auto fu progettata per massimizzare l’efficienza aerodinamica. Il suo coefficiente di resistenza era sorprendentemente basso per l’epoca e anticipò di alcuni decenni l’attenzione moderna alla tematica. Realizzata su meccanica Lancia, la Pininfarina X non venne mai prodotta in serie, ma resta una pietra miliare nel design sperimentale dell’auto italiana.
6. Chrysler TurboFlite (1961)

La TurboFlite, esposta per la prima volta nel 1961, era una concept car con motore a turbina voluta dalla Chrysler e carrozzata dalla Ghia. Caratterizzata da una coda tronca, da un tondeggiante tetto sollevabile e da paraurti mobili, si spingeva verso un futuro prossimo immaginato con ottimismo. Anch’essa mai destinata alla produzione, è un’icona della ricerca sul design e delle auto a turbina che si sperimentano negli anni Cinquanta e Sessanta — anche dalla nostra Fiat.
7. Ford Gyron (1961)

La Ford Gyron, presentata nel 1961, era un’auto a due ruote progettata per stare in equilibrio grazie a un sistema giroscopico. Frutto della visione futurista della Ford, fu ideata dai designer Syd Mead e McKinley Thompson. Il prototipo, mai realmente funzionante, era solo un modello statico. La Gyron rappresentava un'idea estrema di mobilità urbana e fu distrutta in un incendio, sopravvivendo oggi solo grazie ad alcuni modelli in scala.
8. Chrysler Turbine (1963)

Di Chrysler Turbine, contrariamente alle altre protagoniste di questa selezione, se ne produssero 55 esemplari. Era il 1963, montava un motore a turbina da 150 cavalli e 570 Nm capace di funzionare con vari combustibili. Il design, per l’epoca, era elegante e moderno, con carrozzeria stilizzata dalla Ghia. I costi elevati e gli ovvi problemi pratici ne impedirono la diffusione; delle 55 unità, 46 andarono distrutte. È considerata, tutt’oggi, uno dei più affascinanti esperimenti automobilistici americani del dopoguerra.
9. The Reactor by Gene Winfield (1965)

La Reactor è una concept car costruita nel 1965 da Gene Winfield. Ibrido tra innovazione e arte, ha carrozzeria in alluminio, assetto ribassato regolabile e motore frontale Oldsmobile Toronado con trazione anteriore. Con uno stile da navicella spaziale, è apparsa in varie serie TV come Star Trek e Batman. È un fulgido esempio di creatività radicale nella custom culture americana.
10. Mercedes-Benz C111 (1969-1979)

La Mercedes-Benz C111, sviluppata tra il 1969 e il 1979, fu una serie di prototipi sperimentali usati per testare motori rotativi Wankel, turbodiesel e tecnologie aerodinamiche. La carrozzeria in vetroresina e le portiere ad ala di gabbiano la resero iconica: lo sviluppo del design sottostava alla direzione di Bruno Sacco e Josef Gallitzendörfer. Nonostante l’interesse, non entrò mai in produzione; ancora oggi uno dei simboli dell’innovazione delle Stella a Tre Punte e di una sperimentazione automotive piuttosto spinta, è visibile al Museo Mercedes-Benz di Stoccarda.
11. Pininfarina Modulo (1970)

La Modulo è un prototipo futuristico presentato al Salone di Ginevra nel 1970. Disegnata da Paolo Martin per Pininfarina, stupisce per la sua forma a cuneo e l’aspetto spaziale. Basata su una Ferrari 512 S, monta un V12 da 550 CV che, teoricamente, le avrebbe consentito di raggiungere i 350 km/h. All'abitacolo s’accedeva facendo scorrere il tetto in avanti; visionaria e rivoluzionaria, la Modulo resta una delle concept car più iconiche della storia del design automobilistico. Oggi è di proprietà del collezionista americano James Glickenhaus.
12. Vauxhall SRV (1970)

La Vauxhall SRV — acronimo di Styling Research Vehicle — viene presentata al London Motor Show del 1970; vanta un design a cuneo molto “Gandiniano” realizzato da Wayne Cherry in collaborazione con Chris Field e svariate soluzioni futuristiche. Forte di un’aerodinamica avanzata, sedili regolabili elettricamente e strumentazione mobile, non era stata pensata per la produzione, bensì per mostrare tutto il potenziale stilistico e tecnologico del marchio — all’epoca del gruppo General Motors e oggi nell’orbita Stellantis.

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