Sam Baron. Diario di viaggio in Messico

Città del Messico e Puebla: il designer francese racconta la sua esperienza. Dal Museo di Antropologia al workshop di ceramica, in attesa della Design Week Mexico.

Sam Baron

Nella cornice delle manifestazioni che Città del Messico organizza in qualità di World Design Capital, la decima edizione della Mexico Design Week amplia il suo programma “visione e tradizione” con una selezione internazionale di designer. La design week, sotto la guida di Andrea Cesarman, ha chiesto al designer Alan Favero, direttore creativo del laboratorio Lu’um, di dirigere e coordinare dei laboratori che riuniscono designer e artigiani.

Per la sua sesta edizione il progetto Visión y Tradición ha chiesto ad alcune aziende messicane di ospitare e produrre i risultati di queste inedite collaborazioni tra designer e artigiani, in cui i progettisti incontrano gli artigiani con l’obiettivo di produrre pezzi da mettere in commercio.
La Francia, grazie a Sylvain Marcoux – che sta creando un ponte tra i due paesi con la sua società, nuova di zecca, Maison Marcoux Mexico – è ben rappresentata da Constance Guisset, da Ferreol Babin e da chi scrive.
Le parole che seguono vi racconteranno nei particolari l’esperienza che ho appena vissuto in Messico nei pochi giorni in cui ho diviso il mio tempo tra la capitale messicana e le campagne della zona di Puebla. Arrivare in aereo a Città del Messico dà immediatamente il senso delle dimensioni di questa enorme città che si estende tra la pianura e le antiche alture vulcaniche: non è una città ristretta in un ambiente naturale, ma anzi, un’invadente espansione urbana di case nel paesaggio.

Sam Baron
Il lavoro di Sam Baron e Taller Lu’um. Foto di Alan V. Favero

Prima fase: farsi locale, scoprire la città tra passeggiate nel quartiere e visite ai musei
Città del Messico è una ricca mescolanza di contrasti, dai vecchi edifici in stile coloniale alle costruzioni contemporanee, dai muri dipinti a colori vivaci alle classiche facciate di pietra, dove suoni, luci e odore di cibo sono onnipresenti.
Le sedi dei musei sono decisamente significative grazie alla loro numerosa presenza e alla loro architettura, per lo più di stile modernista. È facile e molto piacevole passare da una mostra di design o di fotografia al Museo de Arte Moderno a quella di un artista contemporaneo al Museo Eco o a uno sterminato viaggio tra le radici e la tradizione del Messico all’interessantissimo Museo Nacional de Antropologia (dove i risultati dei nostri laboratori saranno presentati in ottobre, durante la Mexico Design Week).
La scoperta di nuovi luoghi dove si consuma il cibo, di negozi vecchi e nuovi e di alcuni alberghi completa il panorama di questa cultura latina in cui la cultura locale delle origini si mescola alla società moderna, dove si scopre dai particolari culturali l’invasione da parte degli spagnoli, secoli fa, delle popolazioni indigene e dei loro ricchi e verdissimi territori.

Seconda fase: il viaggio nel viaggio – laboratorio di ceramica con Barro Rojo (argilla rossa)
Primo incontro e prima riunione di lavoro con Taller Lu’um, la società che mi farà da produttore e da padrino in questo laboratorio immersivo con una comunità locale di ceramisti della regione di Puebla, con l’obiettivo di analizzare e definire il tipo di prodotti che vogliamo realizzare.
Dopo tre ore di viaggio in auto arriviamo nel villaggio di Zautla e incontriamo un gruppo di ceramisti composto da otto persone, ciascuna specializzata in una delle fasi di produzione. La semplicità e l’aspetto dimesso del laboratorio, degli utensili logori, delle tecniche produttive riporta indietro a un particolare senso della funzionalità. Abbiamo dedicato un po’ di tempo a condividere le nostre trascorse esperienze di produttori e progettisti della ceramica, che è il modo migliore di conoscersi ed è anche un modo per individuare alcune parole chiave collettive destinate a diventare la nostra base nel lavoro dei giorni seguenti.
Processi, utensili, funzioni, forme, particolari per costruire una narrazione comune attraverso gli oggetti che realizziamo.

Sam Baron
Il lavoro di Sam Baron e Taller Lu’um. Foto di Alan V. Favero

Terza fase: facciamolo – le mani in pasta
Affrontare l’intero processo, dall’estrazione delle terre alla loro raffinazione, e poi usare l’argilla grezza contribuisce a mettere a punto un metodo progettuale adeguato al luogo in cui ci si trova e alle persone con cui si lavora.
Ogni membro della comunità tiene moltissimo a mostrare i suoi espedienti e il suo sapere, fornendomi un vocabolario di elementi con cui lavorare.
Osservare nei particolari il processo di realizzazione di forme, contenitori, manici e decorazioni ha dato la possibilità di scegliere, organizzare e comporre le numerose competenze della comunità allo scopo di rendere uno straordinario omaggio alle specificità messicane di una delle produzioni più antiche, relativa a bisogni fondamentali come la cottura e la presentazione in oggetti di ceramica.

Processi, utensili, funzioni, forme, particolari per costruire una narrazione comune attraverso gli oggetti che realizziamo

Quarta fase: correzione e adattamento
Dopo una fase di sperimentazione con le forme preesistenti, facendo delle prove e giocando con il materiale grezzo per tenere occupati gli artigiani, ho cercato di guardare con chiarezza e prendendo le distanze a quel che si stava facendo (o si sarebbe potuto fare), con l’intento che i risultati fossero pienamente apprezzati dagli artigiani, perché avrebbero messo in valore e celebrato le loro competenze e la produzione preesistente.
Il modo migliore per apportare correzioni è farlo tutti insieme, scambiandosi i prototipi e gli errori per definire i possibili risultati finali. Il tempo è breve e prezioso, le parole sono poche e la musica locale è ad alto volume, ma la comprensione condivisa e gli scambi di occhiate su schizzi e prototipi rivelano il desiderio comune di fare qualcosa che esca dalle abitudini personali di ciascuno.
La nostra produzione si colloca in un punto di incontro che piace ai ceramisti e al loro atteggiamento generoso, molto aperto e curioso, all’ente che ci dà il suo sostegno e all’azienda che sta dietro questa esperienza straordinaria e a un modo di progettare adattivo che devo abbracciare e adottare.

Quinta fase: ritorno in città – il tocco finale
Al ritorno in città abbiamo avuto modo di riesaminare nei particolari quel che avevamo realizzato e di scegliere i colori definitivi. Abbiamo anche avuto il piacere di scoprire nel tempo libero alcuni ulteriori tesori, come una residenza privata di Barragán e alcune sedi istituzionali, e ci siamo goduti gli ultimi tacos con la birra locale. Abbiamo anche avuto un incontro con i miei colleghi francesi per scambiarci foto, schizzi ed esperienze, tutti quanti grati per questa esperienza memorabile con materiali e artigiani diversi.

Titolo:
Visión y Tradición
Date di apertura:
10 – 28 ottobre 2018
Luogo:
Museo Nacional de Antropología
Indirizzo:
Paseo de la Reforma y Calzada Gandhi s/n, Chapultepec Polanco, Ciudad de México
In occasione di:
Design Week Mexico 2018

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