La tecnologia e il progresso informatico stanno ridefinendo i confini del possibile. Lo vediamo con le nuove intelligenze artificiali, che assumono sempre più rilevanza nel nostro lavoro e nella nostra vita quotidiana, e lo vediamo anche nei settori più specifici come quello architettonico. Ma in un contesto in cui il design si confronta con nuove esigenze ambientali e sociali, esistono dei capisaldi materici imprescindibili, che abbracciano il progresso senza alterare la loro essenza. Tra questi, la pietra naturale si conferma ancora una volta come materia insostituibile. 

Marmomac 2025, alla sua 59ª edizione, è la dimostrazione concreta che questa risorsa non solo resiste al tempo, ma si evolve, diventando elemento chiave del progetto contemporaneo. Dal 23 al 26 settembre, Verona accoglierà professionisti da tutto il mondo per raccontare la centralità della pietra: un materiale che coniuga tradizione e futuro, artigianalità e innovazione, tecnica ed emozione.

Oggi la pietra non è solo simbolo di durabilità e bellezza, ma anche protagonista di una rivoluzione industriale in chiave digitale. Le più avanzate tecnologie – robotica, intelligenza artificiale, sistemi predittivi – sono al servizio della tradizione, in equilibrio tra ingegno meccanico e sapere artigiano. L’intera filiera si rinnova: dall’estrazione con impianti a basso impatto ambientale fino alla finitura guidata da software intelligenti che valorizzano le venature uniche di ogni lastra.

Questa materia senza tempo si fa veicolo di nuove espressioni progettuali. A Marmomac, ben cinque padiglioni e due aree esterne saranno dedicati ai processi tecnologici del comparto lapideo, mentre il The Plus Theatre rappresenterà il cuore curatoriale della manifestazione: uno spazio dove la pietra si racconta anche attraverso mostre, talk e installazioni che riflettono sulle potenzialità estetiche e funzionali del materiale.