Con un'apertura densa di eventi, la scorsa settimana è riemerso dalle peripezie di un lungo restauro e di svariate disastrose gestioni che lo avevano messo fuori uso per almeno 20 anni, la Gaîté Lyrique. Uno splendido teatro all'italiana, gioiello della vita culturale parigina che fu tempio del teatro leggero del secondo impero, ospitò i balletti Russi di Diaghilev ma anche le utopie del TNP di Vilar. Dietro lo splendido progetto, solo leggerissimo il timore che la propensione all'enterteiment di alcune nuovissime tecnologie, finiranno per imporre esclusivamente una logica mondana a questi 10 mila metri quadrati, nel centro di Parigi definitivamente dedicati alla ricerca di punta dell'Ars electronica. A questo si aggiunga che le transizioni e trasformazioni non sarebbero avvenute se non con un enorme sforzo economico, non risibile di pubblico e privati. La Gaïte Lyrique, vede la partecipazione del Comune di Parigi per quasi la metà del suo budget complessivo di gestione annuale dunque 4,5 milioni di euro su un totale di 9,5 milioni. Ora il compito del nuovo direttore Jérôme Delormas non è senza difficoltà e decisamente carico di complessi interrogativi, forse gli stessi che avvolgono anche altri spazi cittadini a destinazione culturale.
Gaîté Lyrique: un teatro per le arti digitali
In uno storico teatro parigino, Manuelle Gautrand ha allestito un enorme spazio duttile e rizomatico inaugurato all'inizio di marzo.
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- Ivo Bonacorsi
- 09 marzo 2011
- Parigi
Solo per citare un esempio, il 104, le antiche pompe funebri della città al confine con Aubervilliers, dopo un'impegnativa ristrutturazione sono oramai divenute esclusivamente un enorme scatolone per l'evenemenziale e per la Città del Design si teme, segua lo stesso destino. Il progetto per la nuova Gaîté Lyrique si è comunque concentrato sull'aspetto produttivo, dotandolo di spazi flessibili, teatri e studi con apparecchiature che sono già da ora un riferimento per la creazione numerica a livello mondiale. L'agenda di prenotazione e la programmazione sono già fittissime di eventi dedicati a creatori e a pratiche per il momento, almeno sulla carta di forte richiamo e improntate a una specie di classicismo. Da Brian Eno a John Hassel per la musica elettronica, al collettivo di aerea germanofonica Rimini Protokoll fino agli inglesi di United Visual Artists che sono stati i fiori all'occhiello delle giornate d'inaugurazione dopo esserlo stati per la programmazione dei festival europei come Linz, Eindhoven, Berlino o Londra.
Toccherà quindi agli artisti e al loro pubblico il compito più difficile di donare senso a uno spazio volutamente, duttile, e che si presta a qualsiasi pratica interattiva dalla più ludica alla più seriosa. Per rendersene conto basta visitare il sito, sfogliare il magazine o visionare i prodotti della boutique online. Per quanto riguarderà la programmazione futura, fidelizzazione della frequentazione e possibilità di privatizzare gli spazi, saranno probabilmente le carte vincenti. In fondo è nell'affitto a imprese per eventi culturali il segreto della riuscita e della tenuta di molti progetti culturali impostati per il XXI secolo.
Il progetto per la nuova Gaîté Lyrique si è concentrato sull'aspetto produttivo, dotandolo di spazi flessibili, teatri e studi con apparecchiature che sono già da ora un riferimento per la creazione numerica a livello mondiale.
Molte attività più redditizie del solo progetto artistico già garantiscono ad altri spazi parigini come il Palais de Tokyo la sopravvivenza dopo il successo mediatico degli inizi e il successivo espandersi di boutique, caffè e ristoranti. Occorre poi considerare che la cultura digitale è ancorata indissolubilmente al futuro, e ha maggiori chance di sfuggire al déjàvu delle destinazioni delle nuove derive culturali. In fondo, anche lo spettro di un'immensa sala giochi non turba più di tanto. Un festival dal titolo 2062 è previsto nell'immediato e sarà dedicato agli aspetti creatività digitale in grado di trasformare il nostro quotidiano di qui ai prossimi cinquant'anni. Una programmazione di eventi attorno alla cultura degli skaters è il collante per ancorare un pubblico di giovani e giovanissimi.
Ci si augura dunque che, un poco come per la mascotte della Gaîté Lyrique (un pinguino mascherato che esce dal teatro con un blocco di fredda tecnologia pronta a espandersi esponenzialmente nel mondo), il tutto non resti solo allo stadio di auspicio, ma come nell'animazione pilota del luogo, tutti possano prima o poi investire e appropriarsi della linea culturale rizomatica che emana quella che sarà nel futuro prossimo la Gaïté tout court. Ivo Bonacorsi
Nato nel 1961, Manuelle Gautrand, ha aperto il suo studio nel 1991 e negli ultimi vent'anni ha progettato diversi edifici, pubblici e privati: spazi culturali, uffici, spaci commerciali. Con lo showroom Citroën "C42" sugli Champs-Elysées parigini nel 2007, si è fatto conoscere a livello internazionale. Attualmente, oltre alla Gaîté Llyrique, sta lavorando al progetto di altri edifici, come il Musée d'Art Moderne, d'Art contemporain et d'Art Brut a Lille, la Cité des Affaires a Saint- Etienne e un complesso di uffici "Origami" a Parigi in avenue de Friedland.
GAITE-LYRIQUE – REVOLUTIONS NUMERIQUES
Conversione dell'antico teatro della Gaîté-Lyrique in spazio dedicato alle arti informatiche
Square Papin, Parigi, Francia
Architetto
Manuelle Gautrand Architecture
Laurent Hernandez (responsabile) François Terrier, Valérie de Vincelles, Cédric Martenot
Project team: Frédéric Arnoult (responsabile), Marie Duval, Christophe Régnier
Conservazione: Régis Grima
Scenografie: Jean-Paul Chabert
Ingegnere acustico: Lamoureux
Ingegneria strutturale: Iosis
Multimedia: VDI: Labeyrie & Ass.
Segnaletica: Nicolas Vrignault
Area: 9.500 m²
Fase di progetto: 2002
Concorso: 2003-2007
Fase di costruzione: 2007-2010