Giunta alla trentaduesima edizione, Artissima apre le sue porte dal 31 ottobre al 2 novembre 2025 negli spazi dell’Oval Lingotto di Torino. Sotto la direzione di Luigi Fassi, al suo quarto anno consecutivo, e con il sostegno del Main Partner Intesa Sanpaolo, la fiera d’arte moderna e contemporanea propone un titolo evocativo e futuristico: “Manuale operativo per Nave Spaziale Terra”.
Come spiega lo stesso Fassi, il titolo “richiama un pamphlet di Richard Buckminster Fuller del 1969, un appello precursore di tante delle urgenze dei nostri giorni, come le istanze di ecologia e di sostenibilità e l’idea che la vita debba essere un valore collettivo, un benessere condiviso con tutti i viventi, non solo umani”, rimanda alla nostra presenza sulla terra.
Le mostre da vedere a Torino nel weekend di C2c e Artissima
Alla Torino Art Week, Jeff Wall, Chiharu Shiota, Laure Prouvost e tanti altri: la città torna protagonista dell’arte contemporanea in Italia e Domus vi accompagna alla scoperta di sei mostre da non perdere.
Jeff Wall, The Drain, 1989. Courtesy of the Artist and White Cube
Laure Prouvost, WE FELT A STAR DYING, 2025. Installation view at Kraftwerk Berlin. Commissioned by LAS Art Foundation and OGR Torino. Photo: Andrea Rossetti
Fiona Banner, Pranayama Organ, 2021. Courtesy the artist and Frith Street Gallery, London © Fiona Banner Studio
Shiota Chiharu, Where Are We Going?, 2017/2019. Installation view: Shiota Chiharu: The Soul Trembles, Mori Art Museum, Tokyo, 2019. Photo: Kioku Keizo. Photo courtesy: Mori Art Museum, Tokyo
You Shouldn't Have to See This, 2024, Yarema Malashchuk & Roman Khimei (still)
Courtesy l'artista e Spelonca Project
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- Irene Sofia Comi
- 31 ottobre 2025
L’edizione 2025 affronta la sfida di ripensare la propria missione, integrando la dimensione commerciale in una visione più ampia e condivisa sul reale. Come dichiara Fassi: “Credo che dopo trentadue edizioni Artissima debba continuare a interpretare il mercato da più prospettive per svolgere un ruolo proattivo nei confronti delle gallerie, rivolgendosi certamente ai collezionisti ma anche al modo dei musei, delle istituzioni e della politica culturale”.
Il titolo di questa edizione richiama un pamphlet di Richard Buckminster Fuller del 1969, un appello precursore di tante delle urgenze dei nostri giorni, come l’idea che la vita debba essere un benessere condiviso con tutti i viventi, non solo umani.
Luigi Fassi
Se ai tempi dell’architetto, designer e inventore Fuller, nel 1969, si era prossimi a un’apertura extra-terrestre delle prospettive umane – sull’onda dell’allunaggio e dell’ottimismo tecnologico – oggi il compito sembra essere di tutt’altra natura: tornare alla Terra, con uno sguardo più concreto.
L’edizione 2025 della fiera: numeri, sezioni e novità
Artissima quest’anno coinvolge 176 gallerie italiane e internazionali, per un totale di 33 paesi provenienti da cinque continenti, con 26 partecipazioni inedite. Le proposte si articolano all’interno delle quattro sezioni della fiera – Main Section, New Entries, Monologue/Dialogue e Art Spaces & Editions –, cui si aggiungono le “tre edizioni curate che rappresentano ciascuna un capitolo storico di lavoro della fiera”: Present Future, dedicata ai giovani artisti; Back to the Future, alla riscoperta di figure di valore storico; e Disegni, focalizzata sul segno dell’opera su carta.
Le novità e i consolidamenti di un impegno concreto della fiera a sostegno dell’intera filiera artistica si manifestano su più livelli. Oltre ai premi, tra cui l’ormai storico Premio Illy Present Future – istituito nel 2001 e giunto al suo venticinquesimo anniversario – quest’anno all’interno della fiera sarà presente anche lo stand ufficiale della Direzione Generale Creatività Contemporanea del MiC, dove un panel sarà dedicato a dettagliare l’abbassamento al 5% dell’aliquota Iva sull’acquisto di opere d’arte: un segnale concreto di attenzione alla sostenibilità economica del settore.
Sul piano internazionale, Artissima agisce “come catalizzatore di diplomazia culturale”, spiega Fassi. Un esempio è il Vilnius Residency Prize, un premio interno che offre a due artisti rappresentati dalle gallerie in fiera una residenza di un mese in Lituania.
Un secondo progetto è l’anonymous art project, nato nel 2023 su iniziativa dell’imprenditore giapponese Hiroyuki Maki. Si tratta di un programma dedicato alla promozione di artisti giapponesi, con l’obiettivo di far conoscere le loro opere in Europa e creare scambi culturali tra Giappone e Italia. In fiera presenta alcuni progetti selezionati di artisti giapponesi contemporanei.
Artissima oltre il Lingotto: l’Art Week e i progetti in città
Il ricco programma di Artissima si estende anche oltre gli spazi del Lingotto, coinvolgendo la città in una costellazione di mostre e progetti diffusi. Tra i progetti più sperimentali curati dalla fiera, “The Screen is a Muscle”, mostra di video e film d’artista alle Gallerie d’Italia, curata da Luca Lo Pinto e realizzata con opere di artisti rappresentati dalle gallerie della fiera. Tra i lavori esposti anche New Acid di Basim Magdy, installazione video proiettata sull’edificio dell’ex zoo del Parco Michelotti e visibile dall’esterno. L’opera riflette sulla condizione di cattività animale e prosegue un format espositivo ormai consolidato, avviato tre anni fa, che porta l’arte fuori dagli spazi convenzionali e dentro la città.
Gli eventi collaterali ad Artissima compongono una lunga Art Week: mostre, installazioni, festival musicali come il C2C, eventi sportivi come ATP Finals, e altri appuntamenti imperdibili. Domus ne ha selezionati sei per voi.
L’ambiziosa mostra “Photographs” di Jeff Wall offre un’occasione unica per ripercorrere la carriera del fotografo canadese, dalle opere degli anni Ottanta ai lavori più recenti. Celebre per le sue immagini di grandi dimensioni a grandezza naturale, Wall esplora temi politici e sociali, dai conflitti ai diritti di genere, dalle disuguaglianze di classe alle dinamiche razziali, intrecciando riferimenti alla pittura, alla fotografia e al cinema, in particolare al neorealismo italiano. La ricerca dell’artista fonde l’impatto visivo della messa in scena con un’analisi attenta del reale, trasformando situazioni quotidiane in immagini sospese tra riconoscibilità e straniamento. Curata da David Campany, direttore creativo dell’International Center of Photography a New York, la mostra è visibile fino al 1° febbraio 2026.
“We Felt a star Dying” è il nuovo progetto immersivo dell’artista francese Laure Prouvost, già nota per il Padiglione Francia alla Biennale 2019. L’installazione esplora i misteri del quantum computing e il rapporto tra tecnologia e percezione della realtà. Commissionata da LAS Art Foundation e co-commissionata da OGR Torino, l’opera nasce in collaborazione con il filosofo Tobias Rees e lo scienziato Hartmut Neven, fondatore di Google Quantum AI. Curata da Samuele Piazza, la mostra inaugura il 31 ottobre ed è visibile fino al 10 maggio 2026. Si accosta all’esposizione colettiva “Electric Dreams. Arte & Technology Before the Internet, confermando le Ogr di Torino come polo internazionale dedicato alle intersezioni tra arte e tecnologia.
La mostra collettiva “Push the limits 2. La cultura si sveste e fa apparire la guerra” riunisce venti artiste internazionali, tra cui Rossella Biscotti, Monica Bonvicini, Dominique Gonzalez-Foerster, Nora Turato, Cécile B. Evans, Teresa Margolles e Mona Hatoum. Curata da Beatrice Merz e Claudia Gioia, l’esposizione riflette sul difficile quanto contestato e contradittorio ruolo dell’arte oggi. Di nazionalità, cultura e generazioni diverse, le opere delle artiste riflettono sull’idea di azione, libertà ed esecuzione, provando a fornire risposte – seppur su un piano poetico – alla crisi del presente. Tra le opere, Sour Things: the Paintry (2024) di Mirna Bamieh mostra una dispensa svuotata prima della fuga di Ramallah, durante i bombardamenti su Gaza. La mostra è visitabile fino al 1° febbraio 2026.
La grande mostra monografica di Chiaru Shiota, a cura di Mami Kataoka, direttrice del Mori Art Museum e Davide Quadrio, direttore del MAO, rappresenta la prima esposizione in assoluto dell’artista in un museo di arte asiatica. Il percorso ripercorre l’intera produzione di Shiota dagli esordi alle installazioni più celebri composte da fili rossi e neri intrecciati: disegni, fotografie, sculture e grandi installazioni interattive e ambientali, dalle dimensioni a tratti monumentali, convivono con interventi site-specific e nuove realizzazioni, pensate appositamente per la mostra torinese. Nasce in continuità con la monografica dedicata all’artista giapponese al Grand Palais di Parigi e in collaborazione con il il Mori Art Museum di Tokyo. È visitabile fino al 28 giugno 2026.
Fino all’8 novembre, Recontemporary ospita l’esposizione di due artisti ucraini, Yarema Malashchuk e Roman Khimei, che hanno fatto dell’attivismo politico il centro della propria ricerca. La video-installazione “You Shouldn’t Have To See This” presenta immagini in movimento che si susseguono all’unisono su sei ledwall. Il progetto, già presentato a La Biennale di Venezia nel 2024, intreccia documentario, testimonianza e sperimentazione visiva, contribuendo a sensibilizzare il pubblico sugli effetti devastanti della guerra in Ucraina.
Per la prima volta, Spelonca Project apre le sue porte con Segreto, inedita installazione del pittore Roberto de Pinto, che abita e trasforma uno spazio storicamente connotato e “ribattezzato” dall’artista Edoardo Piermattei, trasformandolo in luogo espositivo. Situato vicino al ponte di ferro del Balon, l’ex locale notturno – poi chiesa lefebvriana e protagonista anche di Open House Torino 2024 – diventa oggi un laboratorio di sperimentazione artistica e collettiva, dove pratiche visive, sonore e performative si intrecciano con lo spazio e con il pubblico. De Pinto ricrea, a partire dagli oggetti e materiali che lo accompagnano quotidianamente nel suo studio milanese, un ambiente esploso composto da carte, poster, fotografie e oggetti-feticcio. Questi frammenti invadono lo spazio, generando un’atmosfera in bilico tra caos e unitarietà, esperienza corporea e memoria, composizione tridimensionale e gesto voyeuristico. L’inaugurazione è venerdì 1° novembre alle ore 18:00.