Come era Shanghai, attraverso le foto di Gabriele Basilico

Una mostra e un nuovo volume dedicato alla serie scattata nel 2010 rivelano lo sguardo del grande fotografo sulle contraddizioni architettoniche di una megalopoli in piena trasformazione.

Una selezione di undici fotografie, alcune delle quali completamente inedite, compone la mostra "Gabriele Basilico. Shanghai", curata da Andrea Elia Zanini e in corso al Fondo Malerba per la Fotografia a Milano fino al 31 gennaio 2025.

Undici fotografie che bastano a dare l'impressione di sentire, quasi ad alta voce, i pensieri di Gabriele Basilico, uno dei fotografi di paesaggi urbani più noti al mondo, mentre osserva una Shanghai in trasformazione attraverso la sua fotocamera.

È il 2010 quando Basilico viene incaricato dal Ministero degli Esteri e dagli architetti Franco Purini e Vittorio Gregotti di fotografare il Padiglione Italiano all'Expo Universale di Shanghai, in Cina.

Shanghai è già una città in forte espansione, con 20 milioni di abitanti e oltre 5.000 grattacieli di recente costruzione, che vede nell'Esposizione Universale la vetrina ideale sul mondo. Si tratta di un'edizione destinata a entrare nella storia: l’investimento è tale da renderla ancora oggi la più costosa che sia mai stata organizzata.

Ma più di tutto, a colpire Basilico è la città che sta oltre i padiglioni montati sulle due rive del fiume Huangpu. Oltre i fuochi d'artificio, le cerimonie inaugurali, oltre alla partecipazione e le strette di mano di leader politici e artisti internazionali come Andrea Bocelli e Jackie Chan, c'è una città in profonda trasformazione, dove l'abbattimento graduale dei tipici quartieri popolari cinesi lascia spazio a nuove costruzioni. Lo si capisce nei pressi delle New Town di Pujiang, Puxi e Pudong, sotto quei grattacieli che sembrano marciare, al ritmo di un esercito, gettando la loro ombra sulle storiche abitazioni organizzate a corti, le shikumen.

Shangai come il paradosso di una convivenza temporale, sospesa in tensione tra passato e futuro, conservazione e progresso. D'altronde è la stessa EXPO 2010, massima rappresentazione del progresso del genere umano, intitolata "Better city, better life", a fondarsi su un dato fondamentale: dal secolo scorso a oggi, la popolazione urbana è passata dal 2% al 50%, con una previsione del 55% nel 2010.

Come spiega Filippo Maggia nel testo incluso nel volume dedicato alla serie di fotografie, pubblicato da Electa in occasione dell'ottantesimo anniversario della nascita del fotografo:

La particolarità che distingue il lavoro di Basilico realizzato a Shanghai da quello che ha condotto in altre città del mondo risiede nell’essere riuscito a coniugare stili architettonici tanto differenti in immagini che testimoniano il passaggio da un’epoca all’altra, da un secolo all’altro. Basilico contestualizza il processo di modernizzazione della città con uno sguardo lucido che ben si accompagna alle sue più classiche fotografie di architettura, in cui i grattacieli si ergono, silenziosi e imponenti, in un paesaggio che sta ancora prendendo forma, giorno dopo giorno.

Filippo Maggia

Immagini che, con lo sguardo di oggi, appaiono quasi simboliche e visionarie, e non a caso trovano per la prima volta spazio su carta stampata. Negli scatti dall’alto, i tetti si fondono in un pattern geometrico di colori simili — rosso, blu, grigio, verde — dando alla città l’aspetto di un grande microchip che ricopre l’intera superficie urbana.

Mostra: Gabriele Basilico. Shanghai. Dove: Fondazione Malerba per la Fotografia, Milano. Date: dal 4 dicembre 2024 - 31 gennaio 2025.

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